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Valditara telefoni scuole Ue

Lo stop per gli under 14

Valditara porta il divieto dei cellulari nelle scuole a Bruxelles: l’obiettivo è estenderlo in tutta Europa

Il ministro dell’Istruzione e del merito propone una raccomandazione Ue per vietare gli smartphone almeno fino a 14 anni negli istituti europei. Svezia e Polonia pronte a firmare

Politica - di Ginevra Lai - 6 Maggio 2025 alle 15:16

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato la prossima mossa italiana sul fronte educativo: «Il 12 maggio formalizzerò la richiesta di raccomandazione per il divieto di utilizzo del cellulare almeno fino a 14 anni nelle scuole dei Paesi dell’Unione europea». Questa richiesta è stata condivisa già da altri Stati membri, «la presidenza polacca ha già sostenuto l’iniziativa e la Svezia ha manifestato l’intenzione di appoggiare questo invito», ha spiegato Valditara questa mattina in diretta su Rai1 nella trasmissione Storie italiane. E ha aggiunto: «Poi si affronterà eventualmente il tema di estendere anche alle superiori il divieto, è un dibattito aperto».

Valditara: “È ora di tutelare lo sviluppo cognitivo dei bambini”

Una linea, quella italiana, che si inserisce in un dibattito ormai globale sull’impatto dell’uso precoce della tecnologia sui minori. «Tutte le ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’abuso del cellulare e l’uso precoce nei bambini ha un impatto negativo sullo sviluppo emotivo e cognitivo, sulla fantasia e la capacità di concentrazione», ha aggiunto Valditara. «È doveroso per chi tiene alla salute dei nostri figli intervenire per cercare di mettere un limite».

La proposta italiana diventa europea

Il piano è chiaro: portare, la prossima settimana, il dibattito a Bruxelles. Toccherà poi alla Commissione europea decidere se farla propria, agli Stati membri discuterla e ai ministri dell’Istruzione eventualmente approvarla. Valditara non esclude una possibile estensione anche alle scuole superiori: «È un dibattito aperto».

Valditara: “Ripristinare l’autorità del docente nelle scuole”

Oltre al fronte tecnologico, Valditara aveva già tracciato la rotta anche sulla sicurezza e sul rispetto all’interno delle aule. «Abbiamo aumentato le pene e reso obbligatorio l’arresto in flagranza e quasi flagranza di reato nei confronti di chi cagioni lesioni a docenti o dirigenti scolastici. Dobbiamo ripristinare la cultura del rispetto, evitare che il cellulare si imponga sui nostri giovani e sulle relazioni e ripristinare l’autorità del docente e il rispetto verso la sua autorevolezza». Un richiamo d’ordine, dunque, per una scuola non più prigioniera dell’indisciplina.

Due i regolamenti già messi in campo: uno sulla condotta, l’altro sulle attività di cittadinanza solidale. «Riteniamo che i giovani devono imparare la responsabilità e a maturare con il rispetto delle regole, sapendosi integrare in una comunità».

Educazione e rispetto delle donne: “Un ‘no’ è un ‘no’”

Sul versante dell’educazione civica, il ministro rivendica una svolta: «Noi siamo il primo governo che ha affrontato con decisione il tema della violenza contro le donne all’interno delle scuole. Abbiamo inserito infatti nelle nuove linee guida sull’educazione civica il rispetto verso la donna e l’educazione a relazioni corrette e rispettose, una relazione non è mai possesso. Come si apprende Dante e la Divina Commedia, si deve apprendere che la donna va rispettata e che un “no” è un “no”».

Per accompagnare i docenti in questo compito, il ministero ha incaricato il proprio centro di formazione di avviare percorsi specifici di aggiornamento: “Proprio per aiutare i docenti a svolgere questi compiti così importanti per la crescita dei nostri giovani“.

Lavoro e scuola tecnica: il nodo delle competenze mancanti

Infine, uno sguardo al mondo del lavoro. Valditara non nasconde l’urgenza di intervenire sul sistema dell’istruzione tecnica: «Ci sono delle ricerche di Confindustria e centri studi importanti che testimoniano che tra due anni il 47% delle richieste del mondo del lavoro, delle richieste di qualificazione professionale da parte delle imprese, non verrà soddisfatta». Da qui l’idea di una riforma profonda: «Una scuola più moderna, il cosiddetto quattro più due, una scuola internazionale e collegata con il mondo del lavoro».

Sicurezza e alternanza scuola-lavoro: l’assicurazione come garanzia

«Non voglio dimenticare quella importante normativa che abbiamo introdotto per garantire la sicurezza ai nostri giovani, nell’alternanza scuola-lavoro, e non voglio dimenticare un’innovazione importante dell’assicurazione per gli infortuni dei docenti, del personale della scuola e anche dei nostri ragazzi per incidenti in itinere, da casa a scuola, e nella scuola stessa», ha detto in ultimo Valditara.

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di Ginevra Lai - 6 Maggio 2025