
La pace impossibile
Trump attacca Putin: “È impazzito, uccide senza motivo: se pensa di conquistare tutta l’Ucraina porterà la Russia alla caduta”
Mentre Mosca bombarda e Kiev risponde, il presidente americano mette le cose in chiaro: "Questa guerra non sarebbe mai iniziata con me, la colpa è di Biden e di Zelensky"
Da Truth social, con il solito tono di chi si chiama fuori per chiamarsi dentro, Donald Trump torna a scuotere il tavolo della politica estera. «Ho sempre avuto un ottimo rapporto con Vladimir Putin, ma gli è successo qualcosa. È diventato assolutamente pazzo! Sta uccidendo inutilmente molte persone, e non parlo solo di soldati. Missili e droni vengono sparati sulle città dell’Ucraina, senza alcun motivo». Un attacco netto, quasi sconvolto, che segna una brusca sterzata rispetto all’immagine del tycoon “soft” con la Russia.
Trump: “Putin vuole tutta l’Ucraina. E finirà col perdere la Russia”
Le parole del presidente americano, al rientro da Morristown, cadono infatti nel momento più teso delle ultime settimane. I raid russi su Kiev si sono intensificati, con tre notti consecutive di bombardamenti. E il tycoon, senza nascondere la sua irritazione per le azioni di Mosca, afferma di aver sempre saputo che «Putin vuole TUTTA l’Ucraina». Ma lo avverte: «Se lo fa, porterà alla caduta della Russia!».
Dichiarazioni che segnano un cambio di tono, dunque, nei confronti dello zar. E che arrivano dopo una conversazione telefonica, la scorsa settimana, che non ha prodotto progressi negoziali ma ha avuto il merito di far comprendere reciprocamente i due leader. Non a caso si è optato per una traduzione consecutiva anziché simultanea: «Il presidente ascolta la voce del suo interlocutore, cioè sente la voce di Trump, e poi segue l’interpretazione», ha spiegato alla Tass il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Eppure, in Europa c’è chi storce il naso. A partire dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, che si è detto «scioccato» dal “resoconto” del tycoon ai leader europei il 19 maggio, avvenuto subito dopo la telefonata. Germania, Francia e Regno Unito si agitano infatti in ordine sparso, affidandosi a una diplomazia di facciata. E non può che far sorridere l’illusione che un loro ennesimo viaggio in treno verso Kiev possa davvero cambiare le sorti del conflitto.
Zelensky nel mirino: “Tutto ciò che dice causa problemi”
Tuttavia, è con Zelensky che il presidente Usa mostra la maggiore insofferenza. Dopo che il leader ucraino aveva denunciato il «silenzio americano» come una forma implicita di incoraggiamento a Putin, Trump replica secco: «Il presidente Zelensky non sta facendo un favore al suo Paese parlando come fa. Tutto ciò che esce dalla sua bocca causa problemi. Non mi piace, ed è meglio che smetta».
Putin sotto attacco. Ma la propaganda è più veloce dei droni
Mentre Trump tuona da Washington, le due capitali del conflitto si infliggono colpi. A Mosca, le autorità parlano di un presunto attentato a Putin: droni ucraini avrebbero tentato di colpire l’elicottero presidenziale durante un volo nella regione di Kursk, il 20 maggio. «L’intensità dell’attacco è aumentata significativamente durante il volo del Comandante Supremo», ha raccontato alla tv Rossija 1 il generale Yuri Dashkin. «Abbiamo garantito la sicurezza del presidente».
La notizia è stata rilanciata da tutte le agenzie russe. Eppure, nessuna replica da parte di Kiev, ma ironia diffusa sui social ucraini: «Nemmeno i russi credono a questa favola del Cremlino», ha scritto il Telegraf ucraino. E in effetti, per quanto la regione sia da settimane sotto pressione militare, resta improbabile che i servizi ucraini abbiano davvero intercettato l’elicottero di Putin. L’episodio potrebbe servire più alla propaganda che alla verità.
La guerra sporca e la guerra dei numeri
A rendere il quadro ancora più torbido sono le cifre pubblicate da Mosca. Secondo Rodion Miroshnik, ambasciatore itinerante del Ministero degli Esteri, solo nel mese di aprile gli attacchi ucraini avrebbero causato 59 morti tra i civili russi, tra cui cinque bambini, e 419 feriti. Accuse pesanti, accompagnate dalla denuncia dell’uso di mine antiuomo e munizioni a grappolo. «Un metodo di guerra disumano», ha dichiarato il diplomatico, che ha evocato una possibile «zona cuscinetto» a ridosso del confine.
Intanto, dall’altra parte, Kiev lamenta un’escalation mai vista. Il capo dell’amministrazione militare della capitale, Timur Takachenko, parla di sei ore consecutive di allerta aerea e nuovi danni ai quartieri residenziali. «Fortunatamente, non ci sono stati feriti», scrive su X. Ma la tensione è visibile. Si parla di un’offensiva estiva russa in preparazione.
La leva dei milioni, e la Generazione Z al fronte
Per affrontare l’estate che arriva col fragore dei motori d’artiglieria, l’Ucraina lancia un piano: Contract 18-24. Un programma che offre bonus da un milione di grivnie, stipendi mensili di 3mila dollari, mutui a tasso zero, università gratis. L’obiettivo? Convincere i giovani tra i 18 e i 24 anni ad arruolarsi. I veterani lo chiamano «la leva dei milionari».