
Un giorno di ordinaria follia
Torino, 1 maggio con orgia di violenza e odio ideologico: Cpr assaltato e macabro rituale dei roghi di fantocci. Nel mirino degli antagonisti Meloni, Trump e persino Vespa (video)
Assalti, tafferugli e effigi date alle fiamme in nome dell'astio sociale e della virulenza politica contro le istituzioni. Tutto nel silenzio "complice" della sinistra mentre Montaruli (FdI) tuona: «Ennesimo spettacolo della vergogna»
Una notte di follia tra urla, materassi dati alle fiamme e fumo visibile da ogni angolazione delle strade e dei vicoli interessati dai tafferugli e dalla messa a ferro e fuoco della città da parte di manifestanti tutt’altro che armati di intenti celebrativi… Sì, perché quello “celebrato” a Torino è stato un primo Maggio di “ordinaria” follia antagonista: col Cpr assaltato e tanto di immancabili roghi di fantocci contro la premier Meloni, il presidente Usa Donald Trump. E alle fiamme è finito persino il simulacro di Bruno Vespa… Così, mentre i militanti dei centri sociali inneggiavano a quella rivolta, tre consiglieri regionali di sinistra chiedevano di entrare nel Cpr, epicentro dei disordini. E la polizia, in assetto anti-sommossa, interveniva per sedare il caos e tentare di riportare un minimo di normalità e di sicurezza in tutta l’area interessata dalla sommossa.
Poi, come riporta Libero quotidiano, «a un certo punto all’interno della struttura sono state fatte entrare tre ambulanze e vigili del fuoco dopo che un migrante ferito avrebbe compiuto un gesto di autolesionismo. Successivamente, è stata diffusa una nota congiunta da Alice Ravinale, capogruppo AVS in consiglio regionale. Ludovica Cioria, vicepresidente in consiglio comunale in quota Pd. Sara Diena, consigliere comunale per sinistra Europea. E Francesca Troise, Presidente Circoscrizione 3 del Pd, che hanno affermato di non essere potute entrare per verificare la situazione». Tanto rumore, molto caos. Relativa propaganda…
1 maggio a Torino, un giorno di ordinaria follia
Tutto secondo copione dunque. La “festa” del Primo Maggio a Torino si è trasformata in un’orgia di violenza e odio ideologico, con l’assalto al Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) e il macabro rituale dei fantocci dati alle fiamme. Un’escalation di barbarie che ha visto nel mirino non solo le istituzioni, ma anche simboli del potere politico e mediatico. Il corteo, partito con l’intento di rivendicare diritti e solidarietà, ha ben presto svelato la sua vera natura: un’orda di facinorosi decisi a seminare terrore e distruzione. L’assalto al Cpr, con lanci di oggetti e tentativi di sfondamento, ha rappresentato solo la prima tappa di un delirio collettivo andato ben oltre le tristi aspettative iniziali.
Roghi di fantocci: un rituale di odio
Ma è stato il rogo dei fantocci a segnare il punto più basso di questa giornata di follia. Le effigi di Giorgia Meloni, Donald Trump e persino di Bruno Vespa sono state date alle fiamme, in un rituale che evoca le pagine più oscure della nostra storia. Un gesto simbolico di una violenza inaudita, che rivela un disprezzo assoluto per la dignità umana e per il pluralismo democratico. Questi roghi, che ricordano sinistramente i roghi di ben altra epoca, gettano una luce sinistra sulle reali intenzioni di questi sedicenti paladini dei diritti. Bruciare effigi umane non è un atto di protesta, ma una manifestazione di odio e di una pericolosa deriva estremista che non ha nulla a che vedere con la difesa di alcuna causa civile.
Il silenzio complice della sinistra
Di contro, peraltro, ancora una volta, si registra un silenzio assordante da parte di quella sinistra istituzionale che troppo spesso indulge nel giustificare o minimizzare le azioni di questi gruppi violenti. Un silenzio complice che rischia di legittimare comportamenti inaccettabili e di alimentare un clima di crescente tensione sociale. In compenso, a commentare l’incivile e facinoroso accaduto ha provveduto il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Augusta Montaruli.
La quale, su quanto ordito in strada a Torino tra disordini e attacchi inferti al cuore delle istituzioni e del confronto democratico, ha sottolineato: «A Torino è andato in scena l’ennesimo spettacolo della vergogna che vanifica le istanze dei lavoratori per lasciare spazio alla polemica prevenuta e ideologica. Tra bandiere bruciate, manichini contro Giorgia Meloni e addirittura Bruno Vespa, megafoni a chi conosciamo solo per le violenze di piazza, c’è chi è sceso in piazza contro i lavoratori continuando a costellare la nostra città di episodi negativi e vergognosi».
1 maggio a Torino, Montaruli (FdI): «Ennesimo spettacolo della vergogna»
E ancora. I risultati del governo e il lavoro che svolge, ancora ieri raddoppiando le risorse dedicate alla sicurezza, sono un fatto ancora più evidente a fronte di chi non sa che cantare la solita cantilena priva di contenuti ma ricca di gesti intolleranti e intollerabili, soprattutto in una città che dovrebbe battersi all’unisono per difendere la propria occupazione, anziché essere oscurata dai soliti senza arte né parte. Nella giornata del primo maggio – ha quindi concluso Montaruli – meritano di avere ascolto le istanze di chi lavora davvero. E non certo di chi non perde occasione di cercare una propria visibilità».
Fantocci dati alle fiamme
E a proposito di ricerca di visibilità e propaganda dispensata in spiccioli, davanti allo spezzone sociale in coda alla manifestazione sono apparsi tre fantocci in gommapiuma con le sembianze del presidente degli Usa Donald Trump. Della premier Giorgia Meloni – rigorosamente raffigurata con abiti del Ventennio fascista –. E del giornalista Bruno Vespa, rappresentato mentre brandisce in mano una telecamera con su scritto “Telemeloni”. Immagini date alle fiamme nel giro di breve, come ampiamente prevedibile, accanto al rituale rogo delle bandiere Usa e di Israele. Insomma, il solito improponibile copione antagonista replicato a braccio nelle strade torinesi.
1 maggio a Torino, attacchi contro la convivenza civile e il confronto democratico
Esecrabili atti di violenza e odio che non solo sono inaccettabili, ma rappresentano un attacco diretto ai valori fondamentali della nostra democrazia. La libertà di espressione non può e non deve essere confusa con l’incitamento all’odio e alla violenza. È ora che la politica e la società civile prendano le distanze da questi estremisti, isolandoli e condannando senza riserve le loro azioni. Torino ha subito una ferita profonda. Ma è l’Italia intera che è chiamata a reagire con fermezza, per difendere i principi della convivenza civile e del rispetto reciproco.
Sotto il video postato su Youtube da “Il Sole 24 ore” preso dall'”Ansa”