
Gli Internazionali
Tenniste d’Italia: Jasmine Paolini e Sara Errani trionfano a Roma. Esulta la Meloni: “Bravissime!”
Il cielo è azzurro sopra Roma. Jasmine Paolini e Sara Errani vincono gli Internazionali d’Italia 2025 battendo la coppia formata dalla russa Veronika Kudermetova e la belga Elise Mertens in due set con il punteggio di 6-4, 7-5, trionfando così nella finale del tabellone di doppio femminile del Masters 1000 di Roma. Con questo successo Paolini-Errani si confermano dunque campionesse al Foro Italico, dopo la vittoria dello scorso anno. “Dopo la splendida vittoria di ieri, oggi un’altra grande soddisfazione per il tennis italiano: Sara Errani e Jasmine Paolini conquistano nuovamente il titolo del doppio agli Internazionali d’Italia. Bravissime”, commenta la premier Giorgia Meloni, in attesa della finale maschile tra Sinner e Alcaraz.
Paolini ed Errani, coppia di successo e di simpatia
Jasmine Paolini e Sara Errani entrano in campo in un Centrale già vestito a festa. L’euforia, dopo il trionfo di Jasmine nel tabellone femminile, non si è ancora esaurita. La nuova regina di Roma torna al Foro per difendere il proprio trono nel doppio, dopo la vittoria dello scorso anno con la compagna Sara Errani, che in quest’edizione degli Internazionali è stata sua prima tifosa e mental coach improvvisata. Le aspettative sono alte, ma le due azzurre subiscono due break in apertura e vanno sotto 4-0. Kudermatova e Mertens, ‘doppiste’ di professione, si dimostrano due giocatrici solide e una coppia navigata. Le azzurre si ritrovano a rincorrere, provano a variare il loro gioco e piazzano un controbreak dopo l’altro, completando la loro rimonta all’ottavo game. La russa è scarica al servizio, Paolini cerca le zone di conflitto con il dritto ed Errani colpisce in lungolinea. L’inerzia ora è cambiata e le azzurre riescono a vincere il primo set 6-4.
Il secondo parziale si apre come il primo. Kudermetova-Mertens conquistano tre palle break in apertura e vanno subito avanti. Le azzurre faticano a reagire e le avversarie spingono ancora, trasformando un’altra palla break e volando sul 4-0. Paolini-Errani si trovano quindi nella stessa, identica, situazione del primo set, e devono rimontare ancora una volta. Ma a preoccupare, più che il risultato, è l’atteggiamento, il linguaggio del corpo delle azzurre. Errani è imprecisa, Paolini sembra scarica, quasi sulle gambe, forse provata dopo le fatiche contro Gauff. Poi però le azzurre si scuotono e trovano il primo controbreak al quinto game. “Dai che so’ cotte!”, e il Centrale ride. È il preludio al nuovo break di Paolini-Errani, che recuperano così il punteggio nell’ottavo game. Un brutto errore sotto rete di Errani e un doppio fallo di Paolini regalano un nuovo break alla coppia russo-belga. Ma nel game successivo la partita cambia ancora e le azzurre tornano avanti, conquistando il set 7-5 e vincendo, per il secondo anno consecutivo, gli Internazionali nel doppio. L’Italia del tennis festeggia così un altro trionfo in un Masters 1000 da ricordare. Aspettando Jannik.
La gioia del presidente Biraghi
“Abbiamo vissuto una edizione memorabile degli Internazionali, il nuovo Papa, il Centrale che acclama il presidente della Repubblica, il successo di Jasmine sono emozioni che ci ricorderemo e porteremo dietro tutta la vita. Siamo riusciti a dimostrare di essere capaci di raggiungere straordinari risultati raggiunti nel resto del mondo, anche a casa nostra, a Roma, con il grande tifo che ci aveva a volte condizionato”, ha detto il presidente della Fitp Angelo Binaghi nella conferenza di chiusura degli Internazionali d’Italia. “Un grande successo di squadra ma Jasmine è stata commovente, il merito è stato della famiglia, dei genitori, delle persone che l’hanno fatta crescere, del suo staff e anche di Renzo Furlan. Da un punto di vista organizzativo, con Sport e Salute ho dei riscontri molto positivi. Abbiamo migliorato notevolmente l’esperienza, il raddoppio del site ha funzionato, molto più bello, più spazioso, le aree relax sono state molto apprezzate, la prova positiva con grandi artisti e cantanti e ha reso l’esperienza molto più piacevole. Abbiamo migliorato l’esperienza e siamo riusciti ad adattare il site a questa passione straripante degli italiani nei confronti del tennis”, ha aggiunto Binaghi.
“Sinner ha usato il suo Fort Apache agli Internazionali? E’ stato molto più equilibrato di noi. Il Fort Apache lo ha utilizzato spesso, ma non sempre”, ha detto sorridendo Binaghi che guarda avanti per il torneo. “Quinto Slam per Roma? Dipende da circostanze che noi possiamo gestire molto parzialmente, noi dobbiamo pensare a noi stessi, a lavorare per crescere il più possibile, migliorare per imprese come quella di Jasmine e stare attenti e svegli per cogliere le occasioni che si presenteranno. Pur essendo in un momento di grande sviluppo del movimento e va dato onore e merito a Gaudenzi, il più grande dirigente di tennis che l’Italia ha mai avuto, siamo in una situazione molto anomala: in quale altra parte esiste un monopolio che dura da oltre 100 anni? Perché solo 4 i tornei dello Slam e sempre quelli? Perché i punti degli Slam sono sempre il doppio dei tornei Master 1000? Tutte queste cose non credo siano giuste. Cose che preservino i monopoli non aiutano il tennis a crescere”. E’ la risposta di Angelo Binaghi, a chi chiede se Roma potrebbe diventare in futuro il quinto Slam del circuito. “Noi faremo la nostra parte, ma non ci dobbiamo dimenticare da dove arriviamo. Questo torneo lo volevamo regalare – ha aggiunto Binaghi-. Noi in federazione non abbiamo il mandato per essere secondi dietro al calcio e dietro gli Slam”. Poi sulla possibilità che il Foro Italico diventi un centro tecnico federale ha aggiunto: “Questo è un impianto polifunzionale e ha troppi vincoli affinché diventi tale. Noi poi vorremmo farlo di dimensioni superiori a questa, perché dovrebbe esserlo anche del padel”.