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Sfregio sul palco del Concertone: i Patagarri irridono una canzone ebraica. Parenzo: “Raccapriccianti” (video)

Vergogna alla kermesse rossa

Sfregio sul palco del Concertone: i Patagarri irridono una canzone ebraica. Parenzo: “Raccapriccianti” (video)

Insorgono le comunità ebraiche: "C'è qualcosa di davvero sinistro, macabro, nell’esibizione della band. Lo scopo è seminare odio antisemita. Appropriarsi della nostra cultura per invocare la nostra distruzione, è ignobile". Il web tra rabbia e ironia: E chi cavolo sono?

Cronaca - di Gabriele Alberti - 2 Maggio 2025 alle 08:14

Polemiche per l’esibizione dei Patagarri al concerto del primo maggio a San Giovanni, a Roma. La band intona ‘Palestina libera’ durante lo show. Orribile scena. Durissima la reazione di Victor Fadlun, presidente della comunità ebraica di Roma. “Appropriarsi della nostra cultura, delle melodie a noi più care, per invocare la nostra distruzione, è ignobile. C’è qualcosa di davvero sinistro, macabro, nell’esibizione dei Patagarri. I nostri più grandi odiatori nella storia sono quelli che hanno strumentalizzato la nostra cultura e mentalità”, dice Fadlun facendo riferimento anche alla melodia che ha accompagnato le parole dei Patagarri.

Vergognoso appello pro-Pal al Concertone

In tanti aspettavano al varco Ghali,  invece l’uscita che ha suscitato polemiche al tradizionale concerto del Primo Maggio in piazza San Giovanni a Roma è arrivata dai Patagarri. “Finché ogni popolo non sarà libero di autodeterminarsi e di vivere in pace, non potremo essere allegri. E quindi vi chiedo di ripetere con me: Free Palestine, Palestina libera”, ha detto sul palco Francesco Parazzoli, frontman del gruppo milanese. Uno slogan che tutta la piazza ha ripetuto in coro (video). Ma il cantante non si è limitato al “Palestina libera”, lo ha fatto intonando le note di  ‘Haga Nagila’, noto brano della tradizione ebraica ispirata a una melodia popolare ucraina. Insomma uno sfregio. “C’è qualkcosa di macabro”, ripete il presidente della comunità ebraica di Roma. “Pensate a cosa ha fatto Hamas dei nostri bambini, proprio sapendo che così ci colpivano nella cosa più sacra, la speranza. Ascoltare una nostra canzone dal palco del Primo Maggio in diretta tv, culminante nel grido ‘Palestina Libera!’, lo slogan delle piazze che invocano la cancellazione di Israele, è un insulto e una violenza inaccettabile”.

Lo sfregio, “Palestina libera” sulle note di una canzone ebraica

E aggiunge: “Mai ce lo saremmo aspettati in un concerto che celebra il lavoro. Soprattutto in un concerto! Come quello del Nova Music Festival, trasformato dai terroristi palestinesi in un massacro che non è finito: con 59 rapiti da Hamas ancora a Gaza. Noi ebrei, di fronte a queste provocatorie manifestazioni di intolleranza sentiamo lo spazio delle nostre libertà restringersi inesorabilmente. Ma a perdere in libertà non siamo solo noi, è l’intera società civile”. Sul palco del primo il tema del lavoro ha dunque assunto un ruolo molto marginale. Glio organizzatori e gli artisti hanno utilizzato la festab dei lavoratori per lanciare temi divisivi. Gli utenti di X commentano: “ormai la sinistra è diventata un centro sociale”. “Disgustosi”, “Uno scempio”, scrivono altri. Ancora: “Che schifo, finanziato con i soldi pubblici, anche i miei”, scrive Lorenzo. E, infine, un liberatorio “E chi cavolo sono?”. Già, i Patagarri gruppo milanese emergente, non è noto alla stragrande maggioranza degli italiani. Hanno trovato il modo di assurgere alla “notorietà”.

Gli ebrei: “Appropriarsi della nostra cultura per invocare la nostra distruzione, è ignobile”

Non cessano le indignazioni il giorno dopo il concerto. “Siamo attoniti per quanto avvenuto dal palco istituzionale del 1 maggio organizzato dalle sigle sindacali in una ricorrenza ufficiale dell’Italia. Ancora una volta per acclamare la liberazione della Palestina (non dei palestinesi) si elude ogni riferimento al reale contesto mediorientale ed alla presenza soffocante di Hamas. Con rinnovato dolore assistiamo a slogan unilaterali: lanciati da coloro che dimenticano volutamente gli ostaggi israeliani; mentre acclamano l’applicazione del diritto internazionale e il diritto umanitario”. Così Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. “Una canzone ebraica che ha come significato la gioia di stare insieme è stata appositamente stravolta; con l’effetto di creare divisioni e generare odio antisemita anziché mettere in campo ogni sforzo per la convivenza tra i popoli”.

Parenzo: “Raccapricinante. Non sapevo chi fossero”

A scagliarsi contro l’incitazione antisemita lanciata dal palco è stato il conduttore David Parenzo: “Raccapricciante”. E’ l’aggettivo che usa per descrivere l’esibizione dei Patagarri. “Confesso che prima di oggi non avevo la minima idea di chi fossero i Patagarri”, scrive il giornalista su X. “Poi ho ascoltato la loro ‘performance’ in Piazza San Giovanni per il concerto del 1 Maggio. E, ferma restando la loro libertà di dire e cantare quello che vogliono, rivendico la mia libertà di dire loro che prendere una nota canzone ebraica e storpiarla con una bieca propaganda pro Pal e contro Israele è semplicemente raccapricciante!”.

Chi sono i Patagarri

«Quando abbiamo scoperto la storia di Hava Nagila, che risale al 1917 e che è legata alla legittimazione delle prime comunità ebraiche in Palestina, abbiamo capito che l’unico modo per suonarlo oggi era accompagnarlo con un messaggio chiaro: Palestina libera», hanno raccontato senza ritegno i Patagarri subito dopo la performance. Il l quintetto jazz-swing è formato da Francesco Parazzoli (tromba e voce), Jacopo Protti (chitarra); Daniele Corradi (chitarra), Giovanni Monaco (clarinetto e sassofono) e Arturo Monico (trombone e percussioni): tutti ragazzi milanesi tra i 20 e i 31 anni lanciati a X Factor dove erano nella squadra di Achille Lauro.

Gasparri: “Non passeranno alla storia…”

“Non conosco questo gruppo, temo per loro che non passeranno alla storia della musica. Ma non mi sorprende che qualcuno abbia usato l’evento del Concertone per le sue farneticazioni”. Va giù pesante il senatore di FdI, Maurizio Gasparri. “Anzi, è già tanto che l’evento non sia diventato il palcoscenico dei terroristi palestinesi fondamentalisti di Hamas”. Ironico ma non troppo il capogruppo dei senatori di Forza Italia e membro della Commissione di Vigilanza Rai, intervenendo così all’indomani delle polemiche. “Io non seguo il Concertone, che nel tempo è stato spesso l’occasione per esternazioni improprie di ‘canzonettisti’ o presunti tali – sottolinea Gasparri – che hanno usato il palco senza alcun rispetto per la Rai stessa, e soprattutto gli schermi ‘gentilmente’ concessi”. Il Concertone, chiosa Gasparri, “è la prosecuzione della politica con altri mezzi e a spese dei cittadini; usando la Rai e il servizio pubblico”.

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di Gabriele Alberti - 2 Maggio 2025