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Sangue sul campionato: ucciso a coltellate un tifoso dell’Atalanta dopo una lite al bar con un interista

La tragedia a Bergamo

Sangue sul campionato: ucciso a coltellate un tifoso dell’Atalanta dopo una lite al bar con un interista

Cronaca - di Redazione - 4 Maggio 2025 alle 19:20

Dei cori dell’Inter cantati al bar: così sarebbe iniziata la lite tra un gruppo di tifosi del club milanese e un gruppo di supporter atalantini, culminata verso l’una di notte di ieri, in via Ghirardelli, vicino allo stadio di Bergamo, nell’omicidio di Riccardo Claris, 26enne tifoso della Dea. A colpirlo con un’unica coltellata mortale alla schiena sarebbe stato Jacopo De Simone, 19 anni ancora da compiere e la passione per l’Inter. Con lui ieri sera c’era il gemello, mentre un altro fratello maggiore è in carcere. De Simone, incensurato così come la vittima, era ancora in zona all’arrivo dei carabinieri, che hanno ritrovato sia la lama che il manico del coltello in ceramica utilizzato per uccidere Claris. L’aggressione mortale è avvenuta proprio sotto casa di De Simone.

I militari del nucleo investigativo di Bergamo, coordinati dalla locale procura, stanno ora sentendo gli amici di vittima e arrestato per ricostruire l’esatta dinamica del litigio e capire se ci fossero già stati scontri tra i due gruppi prima di ieri.

Chi era Riccardo Claris, il tifoso dell’Atalanta ucciso

Riccardo Claris aveva 26 anni e da tempo seguiva l’Atalanta in giro per l’Italia e l’Europa, partecipando alle trasferte insieme al tifo caldo bergamasco. Claris era nato a San Giovanni Bianco, in provincia di Bergamo, e si era laureato in Economia e Commercio all’università di Bergamo. Si era trasferito a Milano per lavorare nel settore finanziario, volando poi in Lussemburgo per la specializzazione. Da giovanissimo aveva giocato anche nel settore giovanile dell’AlbinoLeffe e costruito una carriera tra i dilettanti. La passione per il calcio e per il tifo lo aveva portato anche in Germania, dove aveva frequentato la curva dell’Eintracht Francoforte, gemellata proprio con quella dell’Atalanta.

Jacopo De Simone, l’assassino, si è consegnato ai carabinieri nell’immediatezza dei fatti ed è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di omicidio volontario e portato in carcere in attesa dell’interrogatorio di convalida davanti al gip di Bergamo. A poca distanza dal cadavere sono stati trovati sia la lama che il manico del coltello in ceramica utilizzati per infliggere l’unico fendente mortale. Gli inquirenti sono a lavoro per individuare eventuali altri soggetti coinvolti nel gesto efferato.

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di Redazione - 4 Maggio 2025