
L'ira dell'ex premier
Renzi querela ‘Il Giornale’ dopo l’articolo che fa l’elenco dei doni ricevuti quando era a Palazzo Chigi
Domenica bestiale per Matteo Renzi. L’articolo del Giornale che elenca i doni ricevuti nel suo periodo a Palazzo Chigi gli ha mandato di traverso il caffè, tanto che di prima mattina il suo ufficio stampa ha diramato una laconica quanto acida nota. «Il senatore Matteo Renzi ha dato mandato ai propri legali di agire in sede civile per il risarcimento del danno contro l’editore de Il Giornale, il direttore de Il Giornale e il vicedirettore Del Vigo».
La differenza tra Giorgia e Matteo
Il Giornale ha fatto il raffronto tra gli omaggi ricevuti da Renzi quando era a Palazzo Chigi e quelli ricevuti dell’attuale presidente del Consiglio. Renzi ne avrebbe ricevuti soltanto 16 in 34 mesi di governo, una differenza notevole in confronto a quelli rendicontati dall’attuale premier Giorgia Meloni che invece in un periodo molto più limitato ne ha elencati e rendicontati ben 270. Secondo il quotidiano diretto da Alessandro Salllusti una «differenza che colpisce e lascia dubbi». Eppure, sottolinea l’articolo firmato da Francesco Maria Del Vigo, «l’ex rottamatore è stato un premier giramondo che vantava frequentazioni all’estero e apprezzamenti al di qua e al di là dell’Oceano».
Renzi si sente “diffamato” dai dubbi del Giornale sui suoi doni
L’articolo cita alcuni di questi doni. «Tra gli sparuti sedici regali rendicontati dall’ex premier Matteo Renzi – di cui Il Giornale ha potuto visionare l’elenco – spicca una scultura con palme e cammelli donata dal sovrano dell’Arabia Saudita, durante la visita di Renzi nel Paese a novembre del 2015». Nessun dono memorabile, «ma spunta un ritratto dell’ex rottamatore, omaggio del presidente del Congo nel 2014. E ancora, un modellino aereo della Turkish Airlines. Nell’elenco dei doni di Renzi c’è anche un quadro con leoni offerto dal presidente del Kenya e poi un ventaglio dal magnate cinese Jack Ma, fondatore di Alibaba Group e sei bicchieri d’argento decorati dal presidente dell’Azerbaijan Ilham Oliyev. A completare, anche un vestito locale tradizionale e un piatto decorato ricevuti dal presidente del Ghana. Un po’ poco – osserva maliziosamente il quotidiano – per l’ex rottamatore ed enfant prodige della sinistra in quasi tre anni a Palazzo Chigi…». Una considerazione che ha fatto scattare l’ira di Renzi, che ha annunciato querela.
Operazione trasparenza, l’interrogazione di FdI
L’unica certezza, in questa vicenda, è che finora l’unico governo assolutamente trasparente sui regali ricevuti è quello presieduto da Giorgia Meloni. In Parlamento è infatti depositato solo l’elenco dei doni ricevuti dalla premier. La lista dei doni è stata depositata presso la Presidenza della Camera per la consultazione dei deputati interessati, dopo l’interrogazione di un deputato renziano.
Nulla si sa, invece, di quanti e quali doni abbiano ricevuto i predecessori della Meloni. Non a caso, il presidente dei deputati di FdI, Galeazzo Bignami, ha annunciato «una interrogazione parlamentare per chiedere che siano pubblicati anche i doni ricevuti dai premier degli anni passati, in particolare da Renzi, Gentiloni e Conte, al fine di valutare se vi siano anomalie in termini di numero di doni ricevuti e soprattutto di valore degli stessi rispetto all’elenco pubblicato da Giorgia Meloni. Siamo certi – incalza Bignami – che anche i predecessori dell’attuale presidente del Consiglio sono stati ligi nel rispettare la legge. La nostra interrogazione parlamentare potrà confermarlo».