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Non c’è pace per Ramelli: ancora feci sulla targa a Sesto San Giovanni. De Corato: “Serve un presidio di polizia h24”

Sinistra vandalica

Non c’è pace per Ramelli: ancora feci sulla targa a Sesto San Giovanni. De Corato: “Serve un presidio di polizia h24”

Cronaca - di Elsa Corsini - 7 Maggio 2025 alle 11:38

Non c’è pace per Sergio Ramelli. La sinistra continua con atti vandalici a infangare la memoria dello studente 19enne, militante del Fronte della Gioventù, ammazzato a colpi di chiave inglese il 29 aprile di 50 anni fa da un commando di Potere operaio.  “Ci risiamo! La scorsa notte, alcuni compagni/e, si sono nuovamente accaniti contro la targa in memoria di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi a Sesto San Giovanni, proprio il giorno stesso in cui, con i soldi dei cittadini sestesi, lo stesso monumento era stato fatto ripulire e ripristinare dal Comune”.

Ramelli e Pedenovi, ancora feci sulla targa a Sesto

La denuncia dell’ennesimo sfregio arriva dal deputato milanese di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato. “Poche ore fa, sulla targa, sono state buttati altre feci (in aggiunta a quelle dei giorni precedenti) e nei pali dello slargo sono stati affissi alcuni adesivi riferiti al Fascismo”. Così il vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera che chiede il monitoraggio delle forze dell’ordine. “È  diventato oramai un accanimento morboso dei compagni, Che, ancora oggi, non si sono fatti una ragione del fatto che Sesto San Giovanni, ormai da diversi anni, non è più la Stalingrado d’Italia! Ora bisogna prendere provvedimenti immediati per evitare altri spiacevoli e tristi episodi. Occorre un presidio fisso h 24 di Forze dell’ordine in collaborazione con la Polizia locale, in attesa di installare le telecamere che riprendano quello slargo”.

La denuncia della premier e del sindaco di Sesto

Non è il primo episodio di oltraggio alla memoria di Ramelli e Pedenovi, atti vergognosi sui quali è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni. Ieri era già stata vandalizzato, sempre a Sesto San Giovanni, il monumento inaugurato recentemente nel silenzio assordante delle opposizioni. Sdegnato il sindaco Roberto Di Stefano: “È un gesto vile e inaccettabile. Imbrattare un luogo pubblico non è soltanto un atto di inciviltà. È un attacco che offende la memoria, la dignità e i valori su cui si fonda la nostra comunità. A Sesto non ci sarà mai spazio per l’odio politico. Né tollereremo tentativi di alimentare divisioni tra i cittadini. La decisione di intitolare uno spazio pubblico a Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi è il nostro modo per affermare che non esistono morti di serie A e morti di serie B. È  il nostro modo per dire basta alle vittime dell’odio politico”.

A Cassano d’Adda trafugata la targa nel giardino dedicato a Ramelli

“Non capisco tutto questo accanimento nei confronti di un povero ragazzo del Fronte della Gioventù che nel 1975 morì in seguito ad alcune sprangate per il solo fatto di aver scritto un tema sulle Brigate Rosse”. Così De Corato augurandosi  le forze dell’ordine rintraccino e identifichino i responsabili di questo “altro grave oltraggio alla memoria di Sergio ed Enrico”. Alcuni giorni fa un altro episodio analogo a Cassano d’Adda dove è stata rubata, divelta e portata via dai ‘compagni’ la targa con l’intitolazione di un giardino a Sergio Ramelli collocata il 13 aprile scorso.

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di Elsa Corsini - 7 Maggio 2025