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Netanyahu: “Pronti a tregua temporanea per liberare gli ostaggi. Alla fine tutta Gaza sarà sotto il nostro controllo”

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Netanyahu: “Pronti a tregua temporanea per liberare gli ostaggi. Alla fine tutta Gaza sarà sotto il nostro controllo”

Il premier israeliano alla stampa dopo 5 mesi: Al termine dell'operazione militare tutta la Striscia sarà sotto il controllo del nostro esercito. E Hamas sarà sconfitto

Esteri - di Alessandra Danieli - 21 Maggio 2025 alle 21:10

Tregua provvisoria ma condizionata da parte di Israele “Se c’è un’opzione per un cessate il fuoco temporaneo per liberare ostaggi, noi siamo pronti”. Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu da Gerusalemme durante una conferenza stampa, la prima in cinque mesi. “Ci sono 20 ostaggi che sono sicuramente vivi e  fino a 38 ostaggi morti“, ha aggiunto. Al termine dell’operazione militare in corso – ha detto il primo ministro – “tutta la Striscia di Gaza sarà sotto il controllo dell’esercito israeliano. E Hamas sarà sconfitto. Dobbiamo evitare una crisi umanitaria per preservare la nostra libertà di azione operativa. Sappiamo che Hamas saccheggia una parte significativa degli aiuti e vende il resto a prezzi gonfiati per finanziare il suo esercito terroristico. Noi li eliminiamo e loro reclutano”.

Netanyahu: pronti a una tregua per gli ostaggi

Nella prima conferenza stampa tenuta dopo 163 giorni, Netanyahu ha elencato i requisiti per la fine del conflitto. “Tutti gli ostaggi tornano a casa, Hamas depone le armi, la sua leadership viene esiliata dalla Striscia, Gaza viene completamente smilitarizzata e attuiamo il piano Trump”. E ancora: “Il governo di Israele, sotto la mia guida, nominerà il capo dello Shin Bet”. Così il premier dopo che il procuratore generale di Israele ha vietato al primo ministro di farlo, in seguito alla sentenza della Corte suprema che ha definito “illegale” il licenziamento dell’ex capo dei servizi Ronen Bar.

Nucleare iraniano, lavoriamo insieme agli Stati Uniti

Sul dossier iraniano, invece, il primo ministro israeliano ha detto di  agire in pieno coordinamento con gli Stati Uniti, “parliamo con loro tutto il tempo”. “L’Iran resta una minaccia seria contro Israele. Speriamo che sia possibile raggiungere un accordo che gli impedisca di avere l’arma nucleare. Impedire a Teheran di avere l’arma nucleare significa impedirle di avere la capacità di arricchire l’uranio”, ha sottolineato Netanyahu. “Se questo obiettivo sarà raggiunto, naturalmente lo accoglieremo con favore. In ogni caso Israele si riserva il diritto di difendersi contro un regime che minaccia di distruggerci”.

L’attacco al corpo diplomatico a Jenin, in Cisgiordania

Le parole di Netanyahu arrivano nel giorno in cui le forze israeliane hanno aperto il fuoco su una delegazione diplomatica in visita al campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Un attacco che ha coinvolto anche il vice console italiano a Gerusalemme Alessandro Tutino. L’esercito israeliano, riporta Haaretz –  ha poi espresso “rammarico per l’inconveniente causato dopo aver sparato colpi di avvertimento per allontanare i membri del gruppo, che secondo un’indagine preliminare avevano deviato dal percorso approvato ed erano entrati in un’area non autorizzata”.

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di Alessandra Danieli - 21 Maggio 2025