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Carabiniere salva donna dal suicidio Meloni ringrazia

Senza paura

Meloni ringrazia il carabiniere-eroe che ha salvato una donna: “Uomini e donne in divisa sono il nostro orgoglio”

"Non ho avuto il tempo di pensare, ho solo agito": Lorenzo Fascì racconta il salvataggio. Il presidente del Consiglio lo definisce "eroe" e rilancia l’orgoglio verso tutti gli uomini e le donne in divisa

Cronaca - di Ginevra Lai - 31 Maggio 2025 alle 13:58

È accaduto appena due settimane fa a Bergamo. Una donna aveva già scavalcato il parapetto di un cavalcavia ed era aggrappata alla recinzione metallica, in bilico nel vuoto. Lorenzo Fascì, carabiniere scelto di soli 28 anni, libero dal servizio e in viaggio con la famiglia, ha notato la scena. Ha fermato l’auto, ha scavalcato il terrapieno, si è avvicinato con cautela. Ha parlato. L’ha abbracciata. E l’ha tenuta stretta, finché non sono arrivati i soccorsi, salvandola così dal suicidio. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo ringrazia.

Meloni alle forze dell’ordine: “Siete il nostro orgoglio”

Un gesto che non ha lasciato indifferente la premier, intervenuta sui social dapprima con un solo, incisivo commento: «Eroe». Poi, oggi, ha voluto dire di più: «A Lorenzo, e a tutti gli uomini e le donne in divisa che ogni giorno mettono la vita degli altri davanti alla propria, con coraggio, umanità e spirito di sacrificio, va la nostra gratitudine più profonda. Siete il nostro orgoglio».

Un riconoscimento che non è solo personale. È un messaggio politico, netto, in un momento in cui il Consiglio europeo ha tentato di gettare fango sul nome delle forze dell’ordine italiane. Meloni risponde con i fatti: un carabiniere che salva una vita, senza esibizionismi e senza esitazioni.

Il racconto di Fascì

«Mi fa molto onore, ringrazio la premier per il complimento, ma non sento di avere fatto nulla di speciale: tutti dovrebbero avere il senso civico e morale di aiutare una persona in difficoltà», ha dichiarato Fascì. È stato grazie alla segnalazione della fidanzata che ha notato la donna. «Ho subito accostato l’auto e non ci ho pensato su due volte: ho scavalcato il terrapieno e ho cercato di avvicinarmi a lei a piccoli passi, aggrappandomi alla recinzione».

«La donna piangeva, era agitata e voleva farla finita. Il papà della mia ragazza, che era in auto con noi, ha iniziato a parlarle, così io sono riuscito ad affiancarla e ad abbracciarla. Paura? No, è accaduto tutto molto velocemente, non ho avuto il tempo di pensarci…».

Intervistato in tv, ha aggiunto: «Forse definirmi eroe è anche troppo. Ho fatto semplicemente il mio dovere. Perché è il mio modo di vivere, mi sono arruolato per questo. E penso che qualsiasi collega dell’Arma lo avrebbe fatto».

Un’azione che parla a tutta l’Europa

«Nonostante l’altezza e la mancanza di equipaggiamento idoneo» – hanno sottolineato i carabinieri di Bergamo in una nota – il militare ha agito con lucidità e determinazione. Per questo, Giorgia Meloni ha rilanciato il messaggio come una risposta indiretta – ma inequivocabile – a chi a Strasburgo preferisce il pregiudizio alla realtà. Il primo ministro ha ricordato, dunque, chi sono davvero gli uomini e le donne che servono lo Stato e i cittadini: non un problema da correggere, ma un orgoglio da rivendicare.

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di Ginevra Lai - 31 Maggio 2025