Malaparte, arriva su Rai3 l'”Inimitabile” di Sylos Labini: lo spirito provocatorio dell’Arcitaliano

È Curzio Malaparte il protagonista della quarta e ultima puntata di “Inimitabili”, il programma di Rai Cultura condotto da Edoardo Sylos Labini, in onda domenica 25 maggio in seconda serata su Rai 3. Un altro pezzo da Novanta della nostra cultura. Pseudonimo di Curt Erich Suckert, Malaparte nasce a Prato nel 1898 e cresce in una città operaia che segna profondamente la sua identità. Studia al prestigioso Liceo Cicognini e sviluppa presto un forte talento letterario, ispirandosi a intellettuali come d’Annunzio e Papini.

Malaparte l’Arcitaliano, complesso e inimitabile

Si arruola a soli sedici anni nella Legione Garibaldina per combattere in Francia durante la Prima Guerra Mondiale, esperienza che lo segna nel fisico e nello spirito e che lo porta a scrivere “Viva Caporetto!” dove denuncia l’incapacità dei generali italiani. All’inizio si avvicina al Fascismo che considera un movimento rivoluzionario, ma mantiene sempre una posizione indipendente. Diventa direttore de “La Stampa” nel 1929, ma il suo anticonformismo lo porta presto al licenziamento. Pubblica in Francia “Tecnica del colpo di Stato”, in cui analizza le strategie di conquista del potere di Mussolini e Lenin, attirandosi le ire del regime fascista, che lo condanna al confino prima a Lipari e poi a Forte dei Marmi.

Sylos Labini chiude con Malaparte la serie su Rai3

Durante la Seconda Guerra Mondiale è inviato sul fronte orientale e racconta la guerra in “Kaputt”, un libro che descrive la crudeltà del conflitto. Dopo il 1943 riesce a passare dalla parte degli Alleati e a documentare la liberazione di Napoli, scrivendo “La Pelle”, dove denuncia la miseria e la corruzione dell’Italia del dopoguerra. Negli anni ’50 si avvicina ai comunisti e visita la Cina, rimanendo affascinato dal progetto di Mao Zedong. Nel 1957, colpito da un tumore ai polmoni, muore a Roma e viene sepolto a Prato, come aveva desiderato, la sua città natale, luogo dello Strapaese.

Malaparte l’Arcitaliano. Il ritratto di Sylos Labini

Malaparte rimane una figura complessa e appunto inimitabile, capace di attraversare epoche e ideologie senza mai perdere la sua indipendenza e il suo spirito provocatorio. Sylos Labini ce lo presenterà con il suo stile inconfondibile, tra prosa, poesia, musica, restituendoci i colori delle epoche attraversate dall'”Arcitaliano”. Il racconto si avvale delle testimonianze del presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani, il saggista Giordano Bruno Guerri; dell’ex ambasciatore e scrittore Maurizio Serra, dello storico Giuseppe Pardini, che svela documenti inediti custoditi alla Fondazione Biblioteca di via Senato a Milano. Sono i tre autori delle più importanti biografie su Malaparte. (Foto dall’archivio ansa).