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Libia Gheniwa

Si teme l'escalation

Libia, ucciso il capo miliziano Gheniwa: Tripoli piomba nel caos, diversi feriti. Ma i social mostrano i cadaveri per strada

Le Nazioni Unite: "Profonda preoccupazione per l’escalation militare e le crescenti tensioni nella capitale e nell’area occidentale del Paese"

Esteri - di Alice Carrazza - 13 Maggio 2025 alle 09:17

Per alcune ore Tripoli è tornata a essere quella ferita aperta dell’Occidente. Una capitale sospesa tra l’illusione della stabilità e il clangore dei kalashnikov. Ieri, nel campo militare Tekbali, a sud della città, è stato ucciso Abdel Ghani al-Kikli, noto come Gheniwa, uno dei signori della guerra più discussi e temuti dell’ovest libico. Il suo corpo è stato trasportato all’ospedale Abu Salim. Poi, la città è esplosa.

Libia nel caos

Sui social sono comparse immagini di corpi riversi sull’asfalto e video di sparatorie tra miliziani, mentre il governo di Tripoli tentava in fretta e furia di rimettere insieme i cocci dell’ordine. In piena notte è arrivata la nota ufficiale: “Abbiamo ripreso il controllo della situazione”. Bilancio governativo: sei feriti. Ma a leggere i messaggi e le testimonianze rimbalzate in rete, le ore successive all’esecuzione sono state ben più sanguinose.

L’imboscata alla brigata di Tripoli

Secondo quanto ricostruito da fonti locali, dietro l’uccisione di Gheniwa ci sarebbe Mahmoud Hamza, comandante del 444° reggimento della brigata, una delle formazioni armate più influenti di Tripoli. L’operazione è sembrata un regolamento di conti in piena regola, mascherato da riunione operativa. Gheniwa era stato invitato a un incontro con i vertici del battaglione, e lì sarebbe scattata la trappola: un commando avrebbe aperto il fuoco su di lui e sui suoi uomini di fiducia, eliminando anche le sue guardie del corpo.

 

Onu: “Profonda preoccupazione di escalation”

Una mossa che rischia di alterare pericolosamente gli equilibri di potere nella capitale libica, già appesi a un filo logoro. La Missione di sostegno delle Nazioni unite in Libia (Unsmil) ha espresso “profonda preoccupazione per l’escalation militare e le crescenti tensioni a Tripoli e nell’area occidentale del Paese”. L’Unsmil ha poi lanciato un appello alle fazioni coinvolte: «Astenersi da ogni azione provocatoria e risolvere le controversie attraverso il dialogo».

Gheniwa: il volto e il braccio armato libico

Gheniwa non era solo un nome pesante nel bilancio militare del Paese. Era anche il volto – e il braccio armato – di anni di violenze taciute o tollerate. Secondo Refugees in Libya, «era uno dei comandanti di milizia più temuti nell’ovest della Libia ed è stato a lungo accusato da organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani, tra cui Amnesty International, di gravi abusi, tra cui torture, sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali».

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di Alice Carrazza - 13 Maggio 2025