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Tajani 2% difesa

Vertice Nato

L’annuncio di Tajani: raggiunto il 2% di investimenti per la Difesa. “Prioritaria la protezione di ogni cittadino”

Il vicepremier e ministro degli Esteri manda un messaggio chiaro dal vertice Nato ad Antalya

Politica - di Alice Carrazza - 15 Maggio 2025 alle 11:20

Nessuna frattura, nessuno strappo. Solo una linea comune, perseguita con determinazione e senza clamori, che porta il governo italiano a segnare un punto di svolta: «Ieri l’Italia ha raggiunto il 2% del Pil per la spesa in difesa e sicurezza». Così il ministro degli Esteri e vicepremier azzurro Antonio Tajani, apre le danze al vertice informale della Nato ad Antalya, in Turchia. Parole misurate per un messaggio che sa di avere più destinatari: Bruxelles, Washington e Mosca.

2% per la difesa: un traguardo strategico del governo

Il documento che attesta il traguardo è già stato trasmesso al segretario generale Mark Rutte.  Non un cambio drastico ma solo la contabilità rivista, nel solco di una strategia già tracciata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Spese già sostenute – pensioni dei militari, Guardia Costiera, Guardia di Finanza – ricollocate sotto l’ombrello della sicurezza nazionale. Perché, come ripete chi da mesi lavora alla partita, «la sicurezza è difesa».

Tajani: “Questo è solo il primo passo”

«Questo è solo il primo passo — commenta Tajani— Poi sarà possibile fare di più, aumentare ulteriormente la spesa per la difesa». Ma specifica: «Preferisco però parlare di sicurezza, perché la sicurezza non è solo armi: è la protezione di ogni cittadino europeo, di ogni cittadino italiano». Il tono è quello del pragmatismo atlantico e il governo non è affatto spaccato – al contrario, procede in sincrono nella stessa direzione.

Salvini: “Mi trovo benissimo con Meloni e Tajani”

A chi insinua divisioni tra i leader del centrodestra, aveva già risposto secco Matteo Salvini: «Mi trovo benissimo al governo a fianco di Meloni e Tajani». Poi la stoccata ai diretti interessati: «Faccio parte di un governo che è protagonista nel mondo e in Europa, molto più dell’agitato Macron per intenderci». E ancora: «Gli anti-europeisti sono i patroni del Green Deal, che è una follia non da rinviare ma da azzerare». Nessuna nota stonata, dunque. Solo accenti diversi, che si armonizzano in un unico spartito.

L’Europa accelera sulla Difesa comune

A fargli da eco le parole del commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, intervistato dal Corriere della Sera: «Dobbiamo adottare un approccio da big bang nella nostra preparazione alla difesa e questo richiede un’azione molto urgente». Il lituano, in visita a Roma, non parla a vuoto: domani incontrerà i ministri della Difesa di Italia, Polonia, Francia, Germania e Regno Unito per la riunione «E5». E visiterà gli stabilimenti di Leonardo, cuore industriale della sovranità italiana ed europea.

Non solo difesa: un concetto ampio di sicurezza

«Ora dobbiamo lavorare per rafforzare il pilastro europeo della Nato. Serve fare di più — il monito del vicepremier — Vogliamo andare in questa direzione. Serve tempo, certo, ma abbiamo bisogno di una difesa europea per garantire la sicurezza». Dunque non solo armi, ma cybersecurity, infrastrutture e lotta al terrorismo.

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di Alice Carrazza - 15 Maggio 2025