
Ipocrisia allo stato puro
Landini minaccia Meloni sui salari bassi, ma dimentica il “ritocchino al suo stipendio. FdI lo fulmina…
Un Maurizio Landini da combattimento con l'esecutivo di centrodestra ignora i dati istat e agita la solita mobilitazione. E poi c'è un Landini che ha firmato contratti a 5 euro per i vigilantes e che confuta il premier sull'aumento degli stipendi. Mai frase4 fu più incauta...Foti lo fulmina
Un Maurizio Landini da combattimento che chiama ancora una volta alla “mobilitazione” contro il governo Meloni. Non è una novità, si potrebbe pensare. Ma stavolta stride il contrasto tra realtà e finzione. La premier il giorno della festa dei lavoratori ha riassunto le misure e le risorse che l’esecutivo ha messo in campo ed ha citato i dati dell’Istat: non chiacchiere od opinioni. In due anni e mezzo sono stati creati oltre un milione di posti di lavoro e il numero complessivo degli occupati ha raggiunto il massimo storico: più di 24 milioni e 300 mila. Il premier ha inoltre illustrato lo stanziamento di altri 650 milioni per mettere in campo nuove misure concrete sulla sicurezza nei posti di lavoro. Cifra che si somma ai 600 già previsti dai bandi Inail: per un totale di oltre 1 miliardo e 200 milioni. Ma la risposta del numero uno della Cgil dal palco del Concerto del Primo Maggio è stata ancora una volta la minaccia: “Risposte subito o mobilitazione”.
Landini mette l’elmetto con governo Meloni e minaccia
Per 10 anni la Cgil è stata buona buona con i governi tecnici e di centrosinistra: da Monti a Draghi non ricordiamo un Landini con l’elmetto. Ora c’è Meloni e tutto cambia. C’un problema di credibilità grande quanto una casa per mister Cgil. Con l’incontro dell’8 maggio con il governo alle porte, Landini alza il tiro per non farsi scavalcare a sinsitra dalla segretaria del Pd, Elly Schlein. “Se il confronto con il governo sarà finto, senza risposte, e se non verrà aperta una vera trattativa, si aprirà una fase di mobilitazione e di sostegno della piattaforma unitaria che abbiamo presentato a questo governo due anni fa e anche ai precedenti, ma non è mai stata presa in considerazione”, ha tuonato. Pronto a tutto, insomma.
Landini firmò contratti a 5 euro pri vigilantes…
C’un problema di credibilità grande quanto una casa per mister Cgil. Parla di salario minimo a 9 euro, ma dimentica quando il suo sindacato firmò contratti a 5 euro l’ora per i vigilantes? Il Landini che urla alla mobilitazione sociale contro le politiche del governo è lo stesso che ha firmato contratti-elemosina? Per gli addetti della vigilanza privata si è addivenuti, dopo sette anni di attesa di rinnovo contrattuale, all’ipotesi di un aumento di 140 euro in tre anni. Landini esultò, ma appare evidente che si trattava di una cifra per la quale c’era e c’è poco da esultare. Tra contraddizioni varie, c’è anche il ridicolo. Il segretario della Cgil ironizza su una frase della presidente del Consiglio sull’aumento dei salari reali. Lui fa una battuta- boomerang: “Non so se la premier si riferisca al suo salario, non so di quale salario stia parlando: non so dove vivono loro, non so in quale palazzo si sono chiusi”.
FdI smaschra Landini. L’affondo di Foti
Mai frase fu più incauta, e arriva il siluro di Così Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei. Che ha ricordato agli italiani l’ipocrisia di Maurizio Landini. “Mentre protesta per i salari bassi, Landini percepisce una busta paga di 7.616 euro lordi al mese, dopo l’ultimo aumento di 257 euro mensili”. Ha proseguito su X: “Con una simile coerenza è pronto per fare il leader della Sinistra Italiana”.
Insomma, in questi anni la Cgil ha siglato contratti che definire modesti è usare un eufemismo, ma sul suo stipendio guai a interferire: all’epoca si giustificò dai microfoni di Radio anch’io: «Abbiamo messo mano a tutti gli stipendi di chi lavora in Cgil, dopo anni che erano bloccati, per adeguarli all’inflazione. Non possiamo chiedere a tutti di adeguare gli stipendi e non farlo noi». La pagina social di FdI smaschera il Landini double-face. La grafica mostra un segretario Cigli che stringe la mano a mario Draghi e un Landini con lo sguardo “feroce” in tempi di governo Meloni: “I due volti di Landini: accondiscendente con il PD al potere, rancoroso e ideologico col Governo Meloni”.