
Opposizione disperata
La sinistra si attacca pure alla foto di Trump vestito da Papa: «Meloni che dice?». Ma perfino il Vaticano non commenta
Dal Pd a Iv, passando per il M5S, è gara a chi la spara più grossa sul presunto "silenzio imbarazzato" del governo sul fotomontaggio del presidente Usa
«E Meloni che dice?». Puntuale come un treno ai tempi che furono, la sinistra italiana si è messa a cavalcare la foto di Trump vestito da Papa in chiave anti-governo, stigmatizzandone il silenzio e andando all’attacco diretto di Giorgia Meloni e, visto che ci stava, anche di Matteo Salvini. “Tacciono perché sono succubi del presidente Usa” è la tesi propagandata da quelle parti, dove sembra davvero difficile digerire l’idea che l’Italia possa avere un governo indipendente dalle ingerenze estere, che ha per faro l’interesse nazionale e che risponde agli italiani. Così anche un discutibile fotomontaggio che arriva da oltreoceano diventa un conto da presentare a Palazzo Chigi. E fa niente che perfino il Vaticano si sia guardato bene dal commentare.
Il Vaticano non commenta Trump versione Papa, ma per la sinistra deve farlo Meloni
Interpellato più volte sul caso durante il briefing del pre-Conclave, il portavoce del Vaticano Matteo Bruni non ha commentato, lasciando che fosse la Conferenza episcopale di New York a stigmatizzare l’accaduto. Epperò, per la sinistra italiana deve farlo il governo. Ché se non lo fa è perché c’è puzza di sudditanza, subalternità, servilismo. E non si tratta di esagerazioni della sintesi: lo hanno detto davvero. «La loro ipocrisia e il loro servilismo verso Trump è sempre più imbarazzante», ha sostenuto il senatore dem Michele Fina, riferendosi a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, rei a suo avviso di non difendere «la fede di milioni di credenti» perché di fronte alle uscite del «loro capo Trump» preferirebbero mettere la «testa sotto la sabbia».
«Servilismo» e «subalternità»: da Pd e Iv è gara a chi la spara più grossa
Il senatore e vicepresidente di Italia Viva, Enrico Borghi, ha parlato nello studio di Sky del turbamento che l’ha colpito nel vedere quel fotomontaggio di Trump in versione Papa: «Sono rimasto sgomento», ha detto, aggiungendo che non è solo un’offesa ai fedeli, ma anche «un tentativo di ingerenza molto grave sul Conclave che sta per aprirsi». «E credo – ha aggiunto il renziano – che Giorgia Meloni, tra questa vicenda e il Canada, cominci a sentire un po’ di puzza di bruciato e giochi a provare a smarcarsi un po’. Ma lei alla Casa Bianca è stata subalterna nei fatti». E non si capisce bene, secondo Borghi, quale postura dovrebbe avere il governo non solo verso Trump, ma anche verso il conclave. Vale a dire, se si aspetti un’uscita del premier italiano che, per dimostrare di non essere «subalterna», dice al presidente Usa una cosa tipo “Senti, Ciccio, il conclave non è affar tuo”. Cosa alla quale per altro “Ciccio” potrebbe facilmente rispondere: “E manco tua”.
Il “sobrio” commento del M5S, che per attaccare Meloni dice: «Trump le ha pestate tutte»
Per la senatrice e vicecapogruppo del M5S a Palazzo Madama, Alessandra Maiorino, poi Trump «le ha pestate tutte, dalle relazioni diplomatiche al sentimento religioso di miliardi di persone». E, insomma, di fronte a questo scenario non si può esimere dal chiedere: «La madre cristiana ha nulla da dire?». «Davvero questo è il suo mentore politico?», ha scritto su X la pentastellata, anche lei chiarendo in questo modo che il punto non è se e quanto i cristiani nel mondo si possano essere sentiti offesi da quella immagine e se e quanto il governo abbia taciuto al riguardo, ma se e quanto si possa trovare ogni pretesto per attaccarlo.