
Il day after
La sclerata di Saviano: “FdI non è un partito ma una banda”. L’assist di Rosy Bindi a La7: governo amico della mafia (video)
Il giorno dopo il post di Fratelli d'Italia, scatta l'operazione santificazione dell'eroe di Gomorra. Dal salotto di Lilli Gruber attacchi in libertà. L'ex presidente dell'Antimafia accusa l'esecutivo di affiancare Cosa Nostra. FdI: si offendono milioni di italiani
C’era da aspettarselo. È partita l’artiglieria pesante dei professionisti dell’antimafia contro il governo Meloni. Dopo il post di Fratelli d’Italia che, nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, invitava a diffidare di chi “ha migliorato la sua vita speculando sulla criminalità” è scattata la santificazione di Roberto Saviano. Eroe incompreso, vittima intoccabile. Se il diretto interessato reagisce con un post isterico grondante rabbia e frustrazione (“FdI non è un partito, è una banda”) l’avvolgente salotto di Lilli Gruber corre in soccorso ospitando a tempo di record Roberto Saviano, Rosy Bindi e Massimo Giannini. Dallo studio de La 7 tutti a stracciarsi le vesti per chi osa minimizzare la crociata per la libertà del predicatore seriale, per chi preferisce i giudici Falcone e Borsellino allo sdegno a favore di telecamera degli anti-mafia di professione e alle verbose diagnosi sulla camorra che indugiano sul fascino del male.
Saviano coccolato dalla Gruber: sono disgustato
A Otto e mezzo va in onda il delirio. Parole in libertà, insulti ai limiti della querela. Scava scava, questa la tesi, il governo è complice della mafia perché “collabora, la affianca”. L’analisi porta la firma dell’ex presidente dell’Antimafia adeguatamente stuzzicata dalla giornalista di sicura fede progressista. Dopo la solidarietà all’amico Roberto, che ringrazia commosso, si comincia dallo sdegno. “È gravissimo che il post sia siglato Fratelli d’Italia. C’è l’ufficialità del partito della premier che ha dichiarato di aver iniziato la militanza politica dopo la morte di Borsellino”. Poi l’accusa diretta. “La mafia delegittima, sparge fango contro chi la combatte. Chi ha usato questi metodi oggi non combatte certo la mafia, forse la affianca”. “Oggi – insiste Rosy Bindi – il metodo mafioso si avvale della collaborazione esterna. Oggi la mafia spara meno perché utilizza la complicità con la corruzione”. Governo alleato di Cosa Nostra? più o meno.
L’assist di Rosy Bindi: il governo affianca la mafia
“Prendono provvedimenti contrari a quelli che oggi potrebbero combattere la mafia. Che non si combatte solo con il codice civile ma con i controlli e con la legge sugli appalti”. Ecco la morale, utilizzando lo scudo del presidente della Repubblica Mattarella. “La nuova legge sui subappaltanti è un regalo enorme alla mafia”. Conclusione della Rosy: “Il governo non vuole l’Italia con le carte in regola, aprono i varchi alle mafie, con una forma di collaborazione”. Un bel assist per Saviano che si dichiara disgustato dal post di Fratelli d’Italia. “Non è un partito, ma una banda. Questo post è uno schifo”. Così l’eroe anti-camorra sui social. “Ricordare l’impegno di Giovanni Falcone in questo modo? Dicendo: “Loro sono morti e quindi eroi, lui è vivo e quindi un mentitore”? Questa è mentalità mafiosa. Chi racconta il potere criminale, per loro “specula”? Questa è omertà”. E giù attacchi nervosi a Fratelli d’Italia elencando tre casi in cui il partito è stato coinvolto in indagini sulla criminalità organizzata. “In quale democrazia un partito può commemorare bersagliando? Ma lo ripeto: Fratelli d’Italia non è un partito. È una banda. E come una banda agisce: bersaglia, insinua, intimidisce”.
La solidarietà del Pd e di Articolo 21
L’eroe di Gomorra, neanche a dirlo, può contare sulla solidarietà della sinistra, Pd e Avs in testa, e sul sostegno militante di Articolo 21 (che parla di “Odio di Stato”). Dopo la sparata di Nicola Fratoianni, arriva l’aiutino di Peppe Provenzano. “Cosa fa la destra al governo il 23 maggio? Un attacco indegno a Saviano. Una celebrazione subdola del Fronte della Gioventù. Una ostentazione di potere e retorica vuota a Palermo. E intanto continuano a smantellare gli strumenti di contrasto alle mafie”.
Antoniozzi: un’offesa a milioni di cittadini
Alfredo Antoniozzi di Fratelli d’Italia replica duramente alla sbandata dello scrittore napoletano. “Roberto Saviano definisce ‘banda’ una grande comunità politica che rappresenta la maggioranza relativa degli italiani. È un’offesa che non ci coglie personalmente ma che pesa su milioni di cittadini che votano Fdi. Saviano cita casi isolati di malcostume. Anche qui sbaglia. Nessun partito, nessun grande partito può essere immune da fatti del tutto isolati. Forse il Pd non ha avuto casi di persone coinvolte in questioni antimafia? Ma nessuno di noi si sognerebbe di fare di tutta l’erba un fascio”.