
La nuova offerta
La Russia propone nuovi negoziati all’Ucraina a Istanbul il 2 giugno. Trump: “Presto sapremo se Putin ci prende in giro”
Vladimir Putin sembrerebbe pronto a mettere fine all’invasione ucraina, a patto che l’Occidente accetti di fermare l’espansione della Nato nell’est Europa, oltre alla revoca delle sanzioni e uno status neutrale per Kiev. «Putin è pronto a fare la pace, ma non a qualsiasi prezzo», hanno dichiarato tre fonti russe anonime alla Reuters. Infatti, tra le condizioni richieste dal Cremlino per un cessate il fuoco figurerebbe anche la tutela dei russofoni in Ucraina, ma una fonte russa ha riferito che se Putin non dovesse riuscire a raggiungere un accordo per la pace in base alle sue preferenze, allora cercherà di dimostrare che il rifiuto della sua proposta comporterà «un esito doloroso». Dopo la chiamata tra il ministro della Difesa russo Vladimir Medinsky con l’omologo ucraino Rustem Umerov, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha spiegato che Mosca avrebbe proposto a Kiev di tenere il secondo round di colloqui diretti a Istanbul. «Vi farò sapere entro due settimane se Putin ci sta in prendendo in giro o meno, se sì risponderemo in maniera diversa», ha detto Donald Trump nel corso di un evento alla Casa Bianca, ribadendo di essere «deluso da quello che sta succedendo in Ucraina».
La Germania promette nuovi aiuti all’Ucraina, ma per la Russia è un affronto
Intanto, la Germania ha promesso all’Ucraina un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina da 5 miliardi di euro. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha anticipato che «I nostri ministri della Difesa firmeranno oggi un memorandum d’intesa per l’acquisizione di sistemi d’arma a lungo raggio di fabbricazione ucraina», durante la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Berlino. Poi ha aggiunto: «Questo consentirà all’Ucraina di difendersi pienamente, anche contro obiettivi militari al di fuori del territorio nazionale, è una buona notizia». In seguito, Lavrov ha affermato che le parole di Merz «non sono altro che un ulteriore tentativo di costringere gli ucraini a continuare a combattere» e che la Germania, oltre ad essere vicina al «collasso», è «direttamente» coinvolta nel conflitto in Ucraina. Eppure, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato che i russi «cercheranno costantemente scuse per non fermare la guerra. Non è una cosa molto seria». Nel frattempo il capo della delegazione russa ha evidenziato che il governo russo si aspetta una risposta sui nuovi colloqui «il prima possibile», perché l’obiettivo sarebbe quello di raggiungere «una pace duratura» e risparmiare «vite umane».
Trump sulle sanzioni alla Russia: «Siamo vicini a un accordo, non voglio rovinare tutto»
Zelensky ha richiesto nuove sanzioni alla Russia dopo i recenti attacchi, ma per il momento gli Usa di Trump preferiscono monitorare la situazione. «Penso che siamo vicini ad un accordo, non voglio rovinare tutto», ha detto il presidente americano ai giornalisti durante una conferenza stampa, precisando di nuovo che «questa non è la mia guerra. È la guerra di Biden, di Zelensky e di Putin». E ancora «Non è la guerra di Trump. Sono qui solo per una cosa: vedere se riesco a porre fine alla guerra per salvare 5000 vite a settimana e un sacco di soldi».
Papa Leone XIV: «Il mio pensiero è rivolto verso la popolazione civile»
Sebbene l’inviato americano Keith Kellogg avesse già annunciato che i russi non avrebbero preso parte a un colloquio in Vaticano, Papa Leone XIV non ha rinunciato ad esprimere la propria vicinanza alle vittime della guerra in Ucraina. «In questi giorni il mio pensiero va spesso al popolo ucraino colpito da nuovi gravi attacchi contro civili e infrastrutture – ha sottolineato il pontefice -. Assicuro la mia vicinanza e la mia preghiera per tutte le vittime, in particolare per i bambini e le famiglie. Rinnovo con forza l’appello a fermare la guerra e a sostenere ogni iniziativa di dialogo e di pace». Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha ringraziato il Santo padre «per il suo accorato e limpido appello alla pace», mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rimarcato che le armi italiane «devono essere sempre usate nel territorio ucraino. Questa è e resta la linea dell’Italia». Intanto, un rapporto dell’Onu ha informato che l’esercito russo ha commesso crimini di guerra contro i civili durante gli attacchi con i droni nella regione di Kherson.