
Altro che TeleMeloni
La Rai è ancora TelePd, Di Maggio: “Grave in un servizio pubblico…”. Scintille sui referendum (video)
Scintille a Rai Parlamento: si parlava dei referendum. Il conduttore ha chiesto a Grazia Di Maggio (FdI) se non trova "diseducativo" invitare a disertare le urne. La parlamentare lo mette in riga e spiega che un diritto costituzionale non può essere mai "diseducativo"
Altro che TeleMeloni, la Rai è ancora TelePd. Su Rai Parlamento si parlava dei referendum di domenica 8 e lunedì 9 giugno. Grazia Di Maggio di Fratelli d’Italia è stata ospite del confronto televisivo tenutosi su Rai3. Dal conduttore è partita una domanda che conteneva già una notazione negativa: ossia se non ritenesse “diseducativo in una fase storica di disaffezione al voto invitare a non votare?”. La replica della parlamentare di FdI è stata pronta, esaustiva e non priva di un certo stupore per la domanda non certo super partes, che conteneva un giudizio – in questo caso un pre-giudizio- fuorviante per i telespettatori.
Di Maggio: “Un diritto costituzionale non è mai diseducativo”
“Guardi, io sono molto colpita, devo dire la verità. E ritengo anche grave che il servizio pubblico possa definire diseducativo un diritto costituzionale che è sancito ed è stato quello appunto della astensione. Un diritto “che è stato professato in passato da tantissimi esponenti anche della sinistra. Mi viene in mente Giorgio Napolitano nel 2006- ha argomentato Di Maggio- . Mi viene in mente Matteo Renzi quando era Presidente del Consiglio. Ancora Spadolini quando era Presidente del Senato. Quando nel momento in cui si va a portare avanti una campagna di non voto, si sta manifestando una forma di dissenso nei confronti dei quesiti referendari”.
La replica di Di Maggio al conduttore di Rai Parlamento
A proposito del termine infelice usato- “diseducativo”- Grazia Di Maggio, dopo avere argomentato sui motivi e sulla legittimità della scelta di FdI, aggiunto: “Io credo che siano diseducative altre cose. Ad esempio, trovo diseducativo un presidente della Cgil che invoca la rivolta sociale; o che diffonde dei dati falsi per avallare questo referendum. O ancora qualcuno che dal palco della Cgil definisce bastardo” il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
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