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La Procura fa appello contro la condanna che ha escluso le aggravanti per Filippo Turetta nell’assassinio di Giulia Cecchettin

Giustizia per Giulia

La Procura fa appello contro la condanna di Filippo Turetta: «Riconoscere le aggravanti di crudeltà e stalking»

La richiesta di impugnazione era stata avanzata dalla famiglia di Giulia Cecchettin. Il legale: «La richiesta della Procura ci rincuora, mostra che noi non eravamo dei visionari: quelle aggravanti c'erano»

Cronaca - di Eleonora Guerra - 21 Maggio 2025 alle 19:13

La Procura di Venezia ha presentato appello contro la sentenza di condanna all’ergastolo di Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin, chiedendo che vengano riconosciute anche le aggravanti della crudeltà e dello stalking che la sentenza di primo grado non riconobbe. A giorni è atteso anche l’appello del difensore di Turetta, i termini scadono il 27 maggio prossimo.

Il legale della famiglia Cecchettin: «L’impugnazione ci rincuora»

«Ci rincuora il fatto che la Procura abbia impugnato la sentenza perché conferma che la richiesta di impugnazione del nostro collegio difensivo in difesa della famiglia Cecchettin era fondata», ha commentato l’avvocato Stefano Tigani, difensore di Gino Cecchettin. «Non sappiamo se abbiano deciso in questo senso sulla base della nostra richiesta, ma la decisione mostra che noi non eravamo dei visionari: quelle aggravanti c’erano», ha detto inoltre il legale parlando con LaPresse e chiarendo che «non è mai stata nostra intenzione entrare in polemica con la decisione della Corte. Ma per noi, coerentemente con quanto sostenuto durante il processo, quelle aggravanti c’erano».

Gli elementi del ricorso della Procura sulle aggravanti per Filippo Turetta

Giulia fu colpita con 75 coltellate nell’arco di 20 minuti e fu oggetto di quelli che appaiono come atti persecutori: circa 300 messaggi al giorni e un controllo ossessivo da parte di Filippo Turetta. Le interazioni registrate dal suo cellulare sono state quantificate in oltre 225mila. Su questi dati si basa il ricorso della Procura, affinché siano riconosciute le aggravanti.

La sentenza di condanna che aveva escluso crudeltà e stalking

L’esclusione da parte della Corte d’Assise di Venezia suscitò notevoli polemiche. Secondo i giudici, le 75 coltellate non rientravano nella categoria della «crudeltà», ma della «inesperienza». Dunque, non andavo interpretate come «un modo per crudelmente infierire o per fare scempio della vittima». Quanto all’aggravante dello stalking i giudici aveva sottolineato che «l’aggravante contestata è espressamente circoscritta al periodo in prossimità e a seguito del termine della relazione intrattenuta».

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di Eleonora Guerra - 21 Maggio 2025