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Giorgio Almirante

Anticipatore e riformatore

Giorgio Almirante ci lasciava 37 anni fa: pacificatore, riformatore, innamorato dell’Italia e dell’Europa

Gli piaceva dire “noi possiamo guardarti negli occhi”: l'onestà, la coerenza, la voglia di riformare le istituzioni fanno del leader della destra missina un "patriota", un italiano vero. Una lezioni di politica, stile e senso dello Stato che la comunità di FdI ricorda. La Fondazione Almirante fa celebrare una Messa a Roma alle 19 alla Basilica di Santa Maria in Montesanto (Chiesa degli Artisti) a Piazza del Popolo

Politica - di Adriana De Conto - 22 Maggio 2025 alle 15:53

“La destra è Europa o non è… l’Europa o va a destra o non si fa”! A trentasette anni dalla sua scomparsa, le parole profetiche di Giorgio Almirante sono ancora oggi un punto di riferimento per la comunità della destra italiana. Che non dimentica il suo impegno verso la pacificazione nazionale, il suo amore per l’Italia; la sua visione netta sul destino dell’Europa, la sua coerenza. Nessuno ha dimenticato il leader della destra missina, politico di altri tempi stimato dagli amici ma anche dagli avversari. ” Un Patriota”, ha sempre ricordato il premier Meloni nella ricorrenza di questa data. Oggi le tante pagine social di Fratelli d’Italia, i suoi esponenti, gli eurodeputati esprimono gratitudine all’insegnamento di un politico di razza, un italiano “vero” che ha interpretato la politica non per distruggere l’avversario, ma per affermare un’idea. Parlava di Patria, identità, cultura. Un politico di visione, capace di infiammare le piazze con il pensiero, non con il disprezzo.

Ricordando Almirante, morto il 22 maggio di 37 anni fa

Il suo eloquio forbito, la sua dialettica scorrevole e magnetica non è un reperto del passato. Chi vuole fare una ricerca su You Tube potrà ascoltare i suoi discorsi durante celebri duelli televisivi nel corso di memorabili Tribune politiche. Oppure ruascoltare la trasmissione Mixer, su Raidue in una celebre intervista rilasciata a Gianni Minoli. Almirante guidò la destra italiana in anni difficili. Riuscì a superare, nella società, quella conventio ad excludendum che era stata decretata contro il Msi dall’establishment politico italiano. Ci riuscì attraverso quelle doti che abbiamo ricordato: la forza del suo carisma, il messaggio di pacificazione nazionale espresso  dalla sua figura.  (Qui sotto il video della sua visione della destra e dell’Europa”

Almirante, l’omaggio degli avversari

Doti riconosciutigli anche dall’ex predidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando, in occasione del centenario della nascita di Almirante riconobbe il contributo dato dal leader della destra alla dialettica parlamentare: «Il Parlamento è stato il luogo in cui si è svolta la parte prevalente della lunga attività politica di Almirante, per l’intero arco delle prime dieci legislature repubblicane. Egli fu sempre consapevole che solo attraverso il riconoscimento dell’istituzione parlamentare e la concreta partecipazione ai suoi lavori, pur da una posizione di radicale opposizione, rispetto ai governi, la forza politica da lui guidata avrebbe potuto trovare una piena legittimazione nel sistema democratico nato dalla Costituzione. In questo quadro – continuava  Napolitano – egli ha avuto il merito di contrastare impulsi e comportamenti antiparlamentari, dimostrando un convinto rispetto per le istituzioni repubblicane”. E concludeva così: “Giorgio Almirante è stato espressione di una generazione di leader di partito che, pur da posizioni ideologiche profondamente diverse, hanno saputo confrontarsi mantenendo un reciproco rispetto: a dimostrazione di un superiore senso dello Stato che ancora oggi rappresenta un esempio».

La messa per Almirante e Donna Assunta

La Fondazione Giorgio Almirante fa celebrare una messa in suffragio del leader della destra scomparso 36 anni fa e di e Donna Assunta: per la prima volta ricordati insieme in un’unica celebrazione. Avverrà alla Basilica di Santa Maria in Montesanto (Chiesa degli Artisti) a Piazza del Popolo a Roma allo ore 19.  L’onestà fu una dote da tutti riconosciuta. Montanelli disse che «il leader del Msi era il solo uomo politico cui potevi stringere la mano senza timore di sporcartela». Gli piaceva dire “noi possiamo guardarti negli occhi”, come recitava anche un manifesto di grande impatto. Fu un pacificatore e un precursore: con il presidenzialismo voleva un coinvolgimento più ampio dei cittadini nelle scelte fondamentali della vita dello Stato e della democrazia.  “La sua eredità  maggiore fu la proposta della riforna istituzionale e il tentativo di ripensare l’Italia dopo decenni di amnesia nazionale”, ci disse in un’intervista Marcello Veneziani.

L’onestà, e la voglia di pacificazione

E’ stato un implacabile accusatore della partitocrazia e della corruzione. “E quando oggi si parla della questione morale attribuendola solo a Berlinguer, si fa un torto ad Almirante. Che aveva posto il problema con una perentorietà perlomeno uguale, se non maggiore”, ci disse Veneziani. Sul campo delle riforme aveva agitato tra i primi l’idea della riforma in senso presidenziale, una riforma strutturale dell’impianto politico.

Le immagini più condivise su Fb

Certo, non aveva i “numeri” in Parlamento per poterla realizzare. Nonostante il tempo che passa inesorabile e nonostante il mondo, la politica, il linguaggio, il modo di comunicare siano mutati enormemente, Almirante costituisce un paradosso: l’era di Fb, dei tweet, di internet, ripropone non di rado immagini, slogan, manifesti con lui protagonista in circostanze non banali: mentre parla d’Europa, mentre si rivolge ai giovani, mentre spiega cosa voglia dire il coraggio delle idee. Lo ricordammo in un articolo in cui si dava conto delle immagini più condivise su Fb.

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di Adriana De Conto - 22 Maggio 2025