
Anticipatore e riformatore
Giorgio Almirante ci lasciava 37 anni fa: pacificatore, riformatore, innamorato dell’Italia e dell’Europa
Gli piaceva dire “noi possiamo guardarti negli occhi”: l'onestà, la coerenza, la voglia di riformare le istituzioni fanno del leader della destra missina un "patriota", un italiano vero. Una lezioni di politica, stile e senso dello Stato che la comunità di FdI ricorda. La Fondazione Almirante fa celebrare una Messa a Roma alle 19 alla Basilica di Santa Maria in Montesanto (Chiesa degli Artisti) a Piazza del Popolo
“La destra è Europa o non è… l’Europa o va a destra o non si fa”! A trentasette anni dalla sua scomparsa, le parole profetiche di Giorgio Almirante sono ancora oggi un punto di riferimento per la comunità della destra italiana. Che non dimentica il suo impegno verso la pacificazione nazionale, il suo amore per l’Italia; la sua visione netta sul destino dell’Europa, la sua coerenza. Nessuno ha dimenticato il leader della destra missina, politico di altri tempi stimato dagli amici ma anche dagli avversari. ” Un Patriota”, ha sempre ricordato il premier Meloni nella ricorrenza di questa data. Oggi le tante pagine social di Fratelli d’Italia, i suoi esponenti, gli eurodeputati esprimono gratitudine all’insegnamento di un politico di razza, un italiano “vero” che ha interpretato la politica non per distruggere l’avversario, ma per affermare un’idea. Parlava di Patria, identità, cultura. Un politico di visione, capace di infiammare le piazze con il pensiero, non con il disprezzo.
Ricordando Almirante, morto il 22 maggio di 37 anni fa
Il suo eloquio forbito, la sua dialettica scorrevole e magnetica non è un reperto del passato. Chi vuole fare una ricerca su You Tube potrà ascoltare i suoi discorsi durante celebri duelli televisivi nel corso di memorabili Tribune politiche. Oppure ruascoltare la trasmissione Mixer, su Raidue in una celebre intervista rilasciata a Gianni Minoli. Almirante guidò la destra italiana in anni difficili. Riuscì a superare, nella società, quella conventio ad excludendum che era stata decretata contro il Msi dall’establishment politico italiano. Ci riuscì attraverso quelle doti che abbiamo ricordato: la forza del suo carisma, il messaggio di pacificazione nazionale espresso dalla sua figura. (Qui sotto il video della sua visione della destra e dell’Europa”
Almirante, l’omaggio degli avversari
Doti riconosciutigli anche dall’ex predidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando, in occasione del centenario della nascita di Almirante riconobbe il contributo dato dal leader della destra alla dialettica parlamentare: «Il Parlamento è stato il luogo in cui si è svolta la parte prevalente della lunga attività politica di Almirante, per l’intero arco delle prime dieci legislature repubblicane. Egli fu sempre consapevole che solo attraverso il riconoscimento dell’istituzione parlamentare e la concreta partecipazione ai suoi lavori, pur da una posizione di radicale opposizione, rispetto ai governi, la forza politica da lui guidata avrebbe potuto trovare una piena legittimazione nel sistema democratico nato dalla Costituzione. In questo quadro – continuava Napolitano – egli ha avuto il merito di contrastare impulsi e comportamenti antiparlamentari, dimostrando un convinto rispetto per le istituzioni repubblicane”. E concludeva così: “Giorgio Almirante è stato espressione di una generazione di leader di partito che, pur da posizioni ideologiche profondamente diverse, hanno saputo confrontarsi mantenendo un reciproco rispetto: a dimostrazione di un superiore senso dello Stato che ancora oggi rappresenta un esempio».