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Addio a Lucio Manisco

Lutto nel giornalismo d'antan

È morto Lucio Manisco, voce di un’America vintage spesso divergente dal racconto del mainstream

Storico corrispondente del Tg3 da New York, con lui si spegne la voce di un'informazione familiare che ha raccontato un'America lontana e retrò, forte di una lettura giornalistica spesso avulsa da condizionamenti della narrazione di sinistra

Cronaca - di Redazione - 6 Maggio 2025 alle 19:15

Si spegne anche una delle ultime voci “vintage” delle corrispondenze d’oltreoceano: è morto oggi, all’età di 97 anni, Lucio Manisco, storico inviato Rai da New York per il Tg3, che non ha mai nascosto ascendenze personali, ma  che ha disciplinato nel segno del rigore e del dovere di cronaca, e declinato al diritto all’informazione, i suoi reportage e le sue analisi.

Addio a Lucio Manisco

Manisco, nato a Firenze il 16 febbraio del 1928, ha iniziato la sua carriera a vent’anni come redattore di Italia Socialista e del Giornale. Fondatore e direttore di Domenica Sera nel 1950, è stato assistente ai programmi per la Bbc, e corrispondente da Londra per Il Messaggero. Non solo. Per il quotidiano romano, è stato corrispondente dagli Usa fino al 1984. Dal 1987 al 1992, poi, fu corrispondente dagli Usa per il Tg3. Nel biennio 1995-96, Manisco è stato anche direttore del quotidiano Liberazione.

Storico corrispondente Rai da New York

Infatti, non è un mistero che alla passione per il giornalismo Manisco ha affiancato l’interesse per la politica. Il giornalista, non a caso, è stato eletto nel 1992 e nel 1996 alla Camera dei Deputati come indipendente nelle file di Rifondazione Comunista. Nel 1994, poi, è stato eletto al Parlamento Europeo nelle liste di Rifondazione Comunista, mentre nel 1999 è stato rieletto all’Europarlamento nel Partito dei Comunisti Italiani. Nel 2004 Manisco si è quindi ricandidato, senza essere rieletto, al Parlamento Europeo, nel patito dei Comunisti Italiani.

Lucio Manisco, volto e voce di un’America lontana e retrò

Con la sua scomparsa, dunque, a prescindere da etichette e iscrizioni partitiche, il giornalismo italiano perde una delle sue voci più riconoscibili e stimate. E con l’addio a Lucio Manisco, si spegne una voce sobria ma incisiva del panorama mediatico, e si prende atto della scomparsa di un volto familiare che ha accompagnato generazioni di telespettatori con il suo racconto puntuale e appassionato. Una figura, la sua, che ha saputo interpretare e raccontare l’America, anche se con una sensibilità profondamente ancorata ai valori della sinistra.

Lucio Manisco, un professionista “familiare” dell’informazione

Perché, al di là di impronte e interpretazioni, per anni Manisco ha raccontato luci e ombre dell’America al pubblico italiano con lucidità e un acume analitico che lo hanno reso un punto di riferimento inconfondibile. Dalle dinamiche politiche alle trasformazioni sociali. E dalle vicende economiche ai fermenti culturali, la sua narrazione ha sempre offerto una chiave di lettura intelligente e mai banale della complessità statunitense. Anche perché la sua lunga esperienza e la profonda conoscenza del tessuto americano gli permettevano di andare oltre la superficie, svelando retroscena e tendenze con distacco e competenza.

La sua lettura giornalistica spesso divergente dal racconto mainstream

Corrispondente di lungo corso, Lucio Manisco ha attraversato decenni cruciali della storia americana, testimoniando cambiamenti epocali e intervistando figure di spicco. La sua professionalità e la sua integrità lo hanno reso un interlocutore rispettato e ascoltato, capace di costruire ponti informativi tra l’Italia e gli Stati Uniti. Anche perché la sua narrazione non si limitava alla cronaca degli eventi, piuttosto, il suo sguardo critico e la sua profonda conoscenza della storia politica americana gli permettevano di evidenziare le fragilità del sistema. Così, la sua corrispondenza da New York è stata per molti telespettatori un’occasione per comprendere le complessità del gigante americano da una prospettiva di sinistra, anche se spesso divergente dal racconto mainstream. E sempre conferendo autorevolezza e originalità al suo lavoro.

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di Redazione - 6 Maggio 2025