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Comunali, Bignami: “Lo dice anche Salis, non è un messaggio al governo. Ora pensiamo alle regionali”

Comunali, Bignami: “Lo dice anche Salis, non è un messaggio al governo. Ora pensiamo alle regionali”

Politica - di Sara De Vico - 28 Maggio 2025 alle 11:47

Nessun campanello d’allarme per il governo, nessuna ricaduta nazionale dall’esito delle comunali di domenica. Ne è convinto Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera, intervistato da Repubblica. “Ma no, anche Salis dice che non è un messaggio al governo. Poi è chiaro che quando gli elettori votano, bisogna sempre accoglierne l’esito. E dunque, buon lavoro a Salis e Barattoni. Va detto che si tratta di città storicamente di sinistra, quindi non siamo sorpresi. A Genova – fa notare – alle ultime elezioni europee il campo largo ha ottenuto oltre il 60%. E Orlando alle recenti regionali si è piazzato primo in città. Anche a Ravenna da settant’anni vince la sinistra”.

Comunali, Bignami: non è un messaggio al governo

Nessuno scossone, nessuna doccia fredda. Rispetto per il verdetto popolare però – aggiunge Bignami – “per me non c’è una diretta correlazione tra il giudizio sulle comunali e quello sul governo. Ma non sottovaluto i prossimi passaggi: penso alle grandi città che andranno al voto a breve, da Milano a Roma, da Napoli a Bologna e Torino. Dobbiamo trovare dei nomi all’altezza”. Il parlamentare di Fratelli d’Italia non nasconde una certa difficoltà a identificare dei candidati sindaci in sintonia con gli elettori delle grandi città. “Vengono dalle professioni, faticano a lasciare aziende o attività per fare i sindaci. A sinistra c’è invece un’apparato di partito”.

Pensiamo alle regionali, dobbiamo confermare Veneto e Marche

Ora lo sguardo si sposta sulle prossime regionali. “Hanno certamente un significato più politico, ma sono sempre elezioni territoriali. Il nostro obiettivo è confermare la maggioranza nelle due regioni in cui già governiamo, Veneto e Marche”. In Veneto Fratelli d’Italia vuole il candidato presidente? “Per noi – risponde Bignami – è importante scegliere il profilo giusto. Decideranno i leader, con il territorio. È però un fatto che FdI ha oltre il 30% in quella regione. Il che non significa prenotare la candidatura. Ma certo non possiamo ignorare questo dato”.

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di Sara De Vico - 28 Maggio 2025