
Far West
Bologna: dopo il marocchino accoltellatore, la rissa tra nigeriani a colpi di machete sul bus. Il Pd difenderà anche loro?
Dopo l’episodio del marocchino che ha aggredito, a colpi di coltelli, i passanti nel centro di Bologna, ed è stato difeso dal Pd locale per essere stato bloccato dai carabinieri col “taser”, nel tardo pomeriggio di lunedì è accaduto qualcosa di ancor più grave: cinque cittadini nigeriani, armati di un machete e cocci di bottiglia, hanno dato vita ad un vero e proprio regolamento dei conti a bordo dell’autobus extraurbano 93, in quel momento molto affollato da parte di lavoratori e famiglie in transito verso la periferia del capoluogo emiliano. La lite sarebbe stata innescata da un atteggiamento violento che tre nigeriani coinvolti, tutti con un’età compresa tra i 39 e i 35 anni, avrebbero manifestato nei confronti degli altri due connazionali, minacciandoli e premendoli contro le pareti del mezzo di trasporto. Alcuni passeggeri spaventati, assieme all’autista, hanno subito avvisato le forze dell’ordine, intervenute nei minuti successivi nel luogo in cui l’autobus si era fermato. Quattro delle persone coinvolte sono state fermate, identificate e interrogate nella notte da parte dei carabinieri, mentre il quinto nigeriano è fuggito pochi secondi prima dell’arrivo delle pattuglie. Secondo le prime ricostruzioni, la lite sarebbe scaturita già prima dell’arrivo a bordo del gruppo, molto probabilmente per questioni legate allo spaccio di stupefacenti. Infatti, diversi cittadini bolognesi residenti nella zona dei Giardini Fava hanno raccontato agli agenti di conoscere i cinque nigeriani in quanto “abituè” del parco, frequentato da bande dedite allo smercio di hashish e cocaina che spesso entrano in conflitto tra loro per la spartizione della clientela.