Gaza, il derby si avvicina. Renzi e Calenda in campo a Milano contro gli “alleati’ pro Pal a Roma. E i riformisti Pd si sdoppiano

Il derby si avvicina. A una settimana dalle due piazze del centrosinistra su Gaza le tifoserie scaldano i muscoli. Da una parte i duri e puri pro Pal (Schlein, Conte, Fraotianni-Bonelli) pronti a sfilare sabato a Roma, dall’altra i centristi Renzi e Calenda, tornati a braccetto per l’occasione, che danno appuntamento al popolo dei moderati per venerdì a Milano.

Gaza, Renzi: avrei preferito una cosa unitaria

“Su Gaza è stata convocata una manifestazione da Pd, Avs e Cinque Stelle per sabato 7 giugno. Avrei preferito una cosa unitaria, peccato. Le forze più di sinistra hanno insistito sul fare una piattaforma tutta loro, prendere o lasciare”. Così un Renzi fintamente “imbambolato” nella sua enews dove annuncia l’evento di Milano e giura (“senza alcuna polemica”) che non è una contro-manifestazione. La piattaforma pro Palestina di piazza San Giovanni è irricevibile per i terzopolisti, che temono derive antisemite, bandiere di Israele in fiamme e scontri dei centri sociali con la polizia. Del resto i compagni del Pd, 5Stelle e Avs non hanno lasciato spiragli a chi ‘pretendeva’ un accenno alla ferocia di Hamas. Meglio sfilarsi del tutto, hanno pensato gli ex fratelli-coltelli, e convocare un altro evento il giorno prima a distanza di sicurezza.

La contromanifestazione di Iv e Azione a Milano

“Abbiamo organizzato al Teatro Parenti un’ iniziativa chiamata Due Popoli, Due Stati, un destino. Serve una tregua subito, con la liberazione degli ostaggi barbaramente trattenuti da Hamas. I bambini di Gaza hanno il diritto di crescere liberi come i bambini di Tel Aviv. All’ingresso del Teatro Parenti di Milano  – scrive Renzi – avremo le bandiere israeliane e quelle palestinesi, insieme”. La sfida è lanciata: se nella Capitale, alla vigilia del referendum, Pd, 5Stelle e Avs vanno in corteo contro il governo ‘alleato del sanguinario Netanyahu”, Renzi e Calenda si vedono in teatro a Milano per ribadire il diritto a esistere del popolo palestinese e israeliano. Il campo largo è liquefatto anche sul Medioriente e fa sorridere il totem “testardamente unitario” di Elly, ringalluzzita dalla vittoria di Genova.

I riformisti dem a entrambe le manifestazioni

Ma non basta, c’è un guaio nel guaio. I riformisti dem tradiscono i diktat della segretaria. Prima danno forfait alla piazza romana preferendo la trasferta milanese. Poi decidono di andare a entrambe per non disturbare il manovratore. Calenda in un video social che promuove l’appuntamento del 6 giugno cita testualmente gli “amici del Partito democratico”. Una Babele di lingue. Alla fine, secondo il più classico dei compromessi-papocchio, la minoranza dem andrà a Milano, ma anche a Roma.

Quartapelle: è il momento di unire

“È il momento di unire e non di dividersi”, spiega Lia Quartapelle. La corrente di minoranza del Pd sceglie di aderire ad entrambe le manifestazioni. Tra questi Lorenzo Guerini, Pina Picierno, Giorgio Gori, Filippo Sensi, Marianna Madia, Walter Verini, Virginio Merola, Sandra Zampa, Valeria Valente. Anche Più Europa sarà a tutte e due le iniziative. Per Riccardo Magi è stato un “errore dividersi con due manifestazioni separate. Un errore convocare in quel modo la manifestazione del 7 giugno a Roma. E un errore la risposta di posizionamento politico dell’evento del 6 giugno di Milano. Come +Europa, con la nostra storia, non abbiamo problemi a partecipare a entrambe perché non abbiamo nulla da dimostrare a nessuno”.