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Anche i comunisti ungheresi detestano Ilaria Salis: “Non venire al Gay Pride, pensi solo alla tua popolarità”: lo schiaffone

Schiaffo in pieno volto

Anche i comunisti ungheresi detestano Ilaria Salis: “Non venire al Gay Pride, pensi solo alla tua popolarità”: lo schiaffone

"Non venire a Budapast": il leader dell'opposizione ad Orban scrive una lettera all'europarlamentare che vuole recarsi in Ungheria per la manifestazione Lgbt vietata. "La tua non è solidarietà, vieni qui per la popolarità, sei individualista, interessata solo al te stessa"

Politica - di Gabriele Alberti - 29 Maggio 2025 alle 13:29

“Non venire qui”. Chi l’avrebbe mai detto che anche i comunisti ungheresi anti Orban avrebbero  ripudiato Ilaria Salis; biasimando la sua bravata di  volersi recare al Gay Pride proprio perché vietato dal governo ungerese? L”eurodeputata lo ha fatto in aperta sfida alle istituzioni che l’hanno messa sotto processo; dal quale si è salvata grazie all’elezione nelle fila dei comunisti italiani di Avs alle Europee. In Ungheria da allora la Salis non era più tornata. Ecco, non farlo, le manda a dire in una lettera aperta  non tanto tra le righe il volto più noto della sinistra dell’opposizione ungherese, András Jámbor. Il quale  è irritato  dalla provocazione  della  paladina delle case occupate e dell’abolizione delle carceri. Venire al Gay Pride a Budapest non ha nulla a che vedere con la difesa dei diritti per cui si batte la sinistra e il mondo Lgbt, le dice esplicitamente. Tu pensi solo a te stessa.

Lo schiaffo dei comunisti ungheresi a Ilaria Salis

Questa non è solidarietà: vieni qui per la popolarità, ma gli effetti li paghiamo noi”: queste le parole di  András Jámbor, che ha invitato Ilaria Salis a non andare in Ungheria per il Gay Pride. Ricordiamo che l’europarlamentare aveva fatto sapere nei giorni scorsi sui social di voler partecipare alla manifestazione vietata da Orban in programma il 28 giugno. Perché mai anche i comunisti di Budapest “schizzano” Ilaria Salis? Il fatto è che non la considerano una di loro. Lei è accusata  di essere diventata un pretesto per Orban per denigrare la sinistra locale. Quando invece, la sinistra ungherese non si riconosce in lei.  Il parlamentare Andràs Jàmbor scrive che la  “sinistra occidentale non tiene conto di noi. La sinistra occidentale celebra Ilaria Salis e lei fa tutto questo senza sapere nulla delle persone che vivono qui; senza sapere nulla dei problemi del Paese. E, a quanto pare, a giudicare dalle sue azioni, non le importa davvero di cosa stia realmente accadendo in questo Paese”. Insomma, Ilaria Salis fa tutto in modo molto autoreferenziale e venire a Budapest, a questo punto, è solo una sua questione di visibilità.

“Ilaria Salis, non venire al Gay Pride, fai solo passerella “

E poi i compagni ungheresi aborrono il fatto che lei non abbia mai fatto dichiarazioni contro la violenza politica. Il parlamentare ungherese afferma: “Tutti hanno diritto alla presunzione di innocenza. Onestamente non so cosa abbia fatto o non abbia fatto Salis quella settimana in cui in Ungheria si picchiavano persone per le loro presunte opinioni politiche. Quello che so è che non ho letto alcuna dichiarazione della sinistra europea o di Salis che affermi che sia inaccettabile fare una cosa del genere. Sono di sinistra ed è proprio per questo che ritengo inaccettabile, dannoso e vergognoso picchiare le persone per le loro opinioni politiche”.

Il parlamentare, Salis è individualista, non ci piace”

Dunque, vade retro Salis – è l’invito-. Secondo Jàmbor lei non sarebbe realmente interessata all’Ungheria: “È interessata alla propria popolarità, ha un atteggiamento individualista e vuole ingraziarsi i ‘compagni’ occidentali’“, ha scritto nella sua lettera. Come dargli torto? Un ceffone in pieno volto. “Nyìlt Levél”, ossia “Lettera aperta”, è il titolo che pampeggia sul post del parlamentare di sinistra.

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di Gabriele Alberti - 29 Maggio 2025