
Dai sospetti alle accuse
AfD nel mirino dell’intelligence tedesca che li classifica come “estremisti di destra”. Il partito: manovra politica contro di noi
AfD, da "caso sospetto" alla sentenza dei servizi, replica: «Decisione politica, decideremo presto se intraprendere un'azione legale». E intanto Scholz aziona il freno: «No a una procedura affrettata di divieto». Di fatto resta un futuro incerto e, sul terreno sociale, un dibattito che divide il Paese
La Germania trema di fronte all’ennesimo terremoto politico. L’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV), l’intelligence interna tedesca, ha ufficialmente classificato Alternative für Deutschland (AfD) come un’organizzazione estremista di destra. La decisione, annunciata dopo anni di monitoraggio e indagini, segna un punto di svolta nella politica tedesca e solleva interrogativi sul futuro del partito populista e sull’azione incalzante dei suoi detrattori.
Afd, da “caso sospetto alla sentenza dell’intelligence tedesca: «Estremisti di destra»
Un caso di deriva giudiziaria. Finora l’AfD a livello federale era stato classificato come “caso sospetto” di estremismo di destra. Ora l’Ufficio per la protezione della Costituzione fa un ulteriore passo avanti e assesta un colpo al di sotto della cintura e assevera, nero su bianco: a causa del «carattere estremista del partito nel suo complesso e che ignora il rispetto della dignità umana», l’Ufficio ne ha ora confermato la classificazione come partito estremista di destra.
Un partito sotto osservazione
Del resto, da tempo l’AfD era sotto la lente d’ingrandimento dell’intelligence. Numerosi esponenti del partito sono stati accusati di diffondere teorie del complotto, propaganda razzista e di minimizzare i crimini del nazionalsocialismo. La decisione del BfV, dunque, rappresenta un duro colpo per l’AfD, che ora rischia di essere sottoposto a misure restrittive, come il divieto di finanziamenti pubblici e l’interdizione di alcuni suoi membri dalla partecipazione alla vita politica.
La classificazione dei servizi come partito di “destra estrema”
«La concezione prevalente del partito riguardo alle persone, basata sull’etnia e sull’origine, è incompatibile con l’ordinamento fondamentale di una libera democrazia», ha affermato l’agenzia. Precisando – come sottolineato dai vicepresidenti Sinan Selen e Silke Willems – che le dichiarazioni e le posizioni del partito e dei principali rappresentanti dell’AfD trasgrediscono il principio costituzionale dell’inviolabilità della dignità umana. Ma finora, solo le filiali regionali del partito in Turingia, Sassonia e Sassonia-Anhalt erano state classificate come estremiste.
AfD: «Decisione politica, decideremo presto se intraprendere un’azione legale»
L’AfD ha contestato la scelta dell’intelligence di classificarla come partito estremista di destra accertato. Il vicepresidente Stephan Brandner ha subito respinto la nuova classificazione dell’agenzia. “Questa decisione dell’Ufficio per la protezione della Costituzione (BfV) – ha dichiarato – è completamente priva di senso in termini di contenuto, non ha nulla a che fare con la legge e la giustizia, ed è puramente politica nel quadro della lotta dei partiti del cartello contro l’AfD”. Il partito – ha poi annunciato – discuterà se intraprendere un’azione legale contro la nuova classificazione la prossima settimana.
Reazioni contrastanti
La notizia, come facilmente prevedibile, ha scatenato un’ondata di reazioni contrastanti. I partiti di governo hanno accolto con favore la decisione dell’intelligence, sottolineando la necessità di difendere la democrazia dai pericoli dell’estremismo. L’AfD, dal canto suo, ha respinto con veemenza le accuse, parlando di una «persecuzione politica» e annunciando ricorsi legali.
Cosa succede ora
A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa succederà da questo momento in poi? È un fatto che la classificazione da parte dell’intelligence tedesca di Alternativa per la Germania (AfD) come movimento estremista di destra accertato implicherà una riduzione delle limitazioni al monitoraggio dell’organizzazione attraverso i mezzi usati dalle agenzie di intelligence. Il ricorso a questi strumenti – già garantito dalla precedente classificazione, relativa al “sospetto” estremismo di destra – viene dunque facilitato. Le agenzie coinvolte sono autorizzate a tenere sotto osservazione le riunioni. Controllare i telefoni. Realizzare registrazioni audio e video. E reclutare informatori per garantire la supervisione sul movimento.
Afd dopo il verdetto dell’intelligence tedesca tra politica e azione giudiziaria
La pronuncia del Bundesamt fuer Verfassungschutz (BfV) inciderà probabilmente inoltre – sottolinea Der Spiegel – sul dibattito politico relativo ad un possibile divieto dell’AfD, intensificandolo. Il Bundestag, il Bundesrat o il governo federale possono presentare una richiesta di messa al bando alla Corte costituzionale di Karlsruhe. Per molti parlamentari, la conferma della classificazione come estremista di destra era un prerequisito importante per prendere in considerazione un tale passo.
Il dibattito sul discrimine tra democrazia popolare e diritti politici
Nel frattempo, poi, il ministro dell’Interno uscente Nancy Faeser, si è affrettata a sottolineare che la decisione del BfV è indipendente e non motivata politicamente. «Non c’è stata alcuna influenza politica sul nuovo rapporto», ha dichiarato in un comunicato. «L’Ufficio federale per la protezione della Costituzione ha un chiaro mandato legale a combattere l’estremismo e proteggere la nostra democrazia». Un’argomentazione che potrebbe avere scarsa presa sull’elettorato che proprio recentemente si è espresso a chiare lettere nelle urne. E allora?
L’unica replica improvvisata al momento punta sul fatto che originariamente il BfV voleva annunciare alla fine dell’anno scorso i risultati, ma che poi l’implosione della coalizione e la convocazione di elezioni federali anticipate hanno portato a una modifica del calendario. Una pronuncia prima del voto del febbraio scorso sarebbe risultata complicata dal punto di vista legale.
Tra monitoraggio e azione di controllo politico
Così, dopo anni di controversie legali, era stato nel maggio 2024 il Tribunale amministrativo di appello del NordReno Westfalia a stabilire che l’Ufficio per la protezione della Costituzione poteva monitorare il partito nel suo insieme come “caso sospetto” di movimento estremista di destra. La decisione parlava di sufficienti indizi secondo cui l’AfD non rispettava la dignità umana degli stranieri.
Scholz su Afd: «No a procedura affrettata di divieto»
Eppure, il cancelliere federale tedesco uscente, Olaf Scholz, appena esplosa la notizia, ha messo in guardia dal ricorrere in modo affrettato a un’eventuale procedura di divieto dell’Afd. E dopo aver definito la pronuncia del servizio di intelligence BfV una motivazione «molto ricca di dettagli», frutto di un lavoro molto attento, Scholz si è detto «contrario a una procedura affrettata» di messa al bando. Ricordando oltretutto che la Corte costituzionale ha respinto tutte le richieste di divieto presentate finora. Ribadendo pertanto: «Sono contrario a prendere decisioni affrettate e quindi non dirò che è così che dobbiamo procedere», ha commentato.
Un futuro incerto
Allo stato dei fatti, quindi, il futuro dell’AfD sembra avvolto al momento nell’incertezza. La decisione dell’intelligence potrebbe avere un impatto significativo sul consenso elettorale del partito, che negli ultimi anni ha registrato una crescita costante. Tuttavia, è anche possibile che l’AfD riesca a capitalizzare la situazione, presentandosi come vittima di un complotto ordito dalle élite politiche, giudiziarie e mediatiche. Portando la Germania di fronte a una sfida cruciale: come arginare l’avanzata dell’estremismo di destra senza compromettere i principi della democrazia e della libertà di espressione. La decisione dell’intelligence sull’AfD rappresenta solo l’inizio di un dibattito complesso e delicato, che avrà un impatto profondo sul futuro del Paese.