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Addio a Nino Benvenuti, il fuoriclasse della boxe italiana idolo della destra e paladino degli esuli istriani

Il lutto nazionale

Addio a Nino Benvenuti, il fuoriclasse della boxe italiana idolo della destra e paladino degli esuli istriani

Sport - di Robert Perdicchi - 20 Maggio 2025 alle 16:15

Un fuoriclasse della boxe, un uomo tutto d’un pezzo, uno sportivo onesto e sempre coraggioso nelle sue posizioni pubbliche sulla lealtà dello sport, sull’italianità, sulla tragedia degli esuli istriani e sui massacri delle Foibe. Si è spento oggi Nino Benvenuti, leggenda del pugilato italiano: aveva 87 anni. Benvenuti fu medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma 1960 nella categoria dei pesi welter. Da professionista, fu campione del mondo dei superwelter tra il 1965 e il 1966 e campione del mondo dei pesi medi tra il 1967 e il 1970. “Grazie, Nino, per i tuoi combattimenti sul ring e per quelli in difesa della verità. L’Italia non ti dimenticherà”, ha scritto Giorgia Meloni sui social. La camera ardente di Nino Benvenuti, sarà allestita al Salone d’Onore del Coni e sarà aperta da domani alle 16:30 fino a giovedì, in attesa che vengano fissati i funerali.

La morte di Nino Benvenuti, una carriera eccezionale

Nato il 26 aprile 1938 a Isola d’Istria (oggi Slovenia), è stato uno dei più grandi pugili italiani di sempre. Elegante sul ring e dotato di grande tecnica, Benvenuti è diventato celebre per il suo stile raffinato, la precisione nei colpi e l’intelligenza tattica. Dopo una brillante carriera da dilettante — culminata con la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960 — è passato al professionismo, dove ha conquistato i titoli mondiali nei pesi medi e superwelter. Il suo nome è legato anche alla storica rivalità con Emile Griffith, con cui disputò tre epici incontri tra il 1967 e il 1968, vincendo il titolo mondiale dei pesi medi WBA e WBC.

Amatissimo dal pubblico, Benvenuti è stato non solo un campione nello sport, ma anche un personaggio di grande eleganza e carisma. Dopo il ritiro ha svolto attività da commentatore televisivo e dirigente sportivo. È considerato un’icona della boxe italiana e internazionale. Nino Benvenuti non è mai stato un esponente politico in senso stretto, ma nel corso della sua vita pubblica ha manifestato in alcune occasioni simpatie e frequentazioni riconducibili all’area della destra italiana, a cui era carissimo, anche per le sue battaglie in memoria degli esuli istriani. Nino Benvenuti  ha vissuto personalmente il dramma dell’esodo giuliano-dalmata: la sua famiglia fu costretta a lasciare l’Istria dopo la Seconda guerra mondiale, quando la zona passò alla Jugoslavia. Questa esperienza ha segnato profondamente la sua vita, e negli anni Benvenuti si è fatto portavoce della memoria degli esuli istriani e della tragedia delle foibe, pur non in forma di militanza politica diretta.

Il messaggio di Giorgia Meloni e dei politici

“È stato uno dei più grandi pugili della nostra storia, ma anche molto di più: profondamente legato alle sue radici istriane, è stato un testimone instancabile della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, contribuendo a scrivere una storia che non era stata raccontata. Alla sua famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio pensiero commosso. Grazie, Nino, per i tuoi combattimenti sul ring e per quelli in difesa della verità. L’Italia non ti dimenticherà”, ha scritto Giorgia Meloni sui social.

“Apprendo con sincera tristezza della scomparsa di Nino Benvenuti, mito dello sport italiano, campione del mondo dei pesi medi e medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960”, scrive sui social, Ignazio La Russa, presidente del Senato. “Siamo stati molto amici e vicini culturalmente. Lui, sempre innamorato dell’Italia e dello sport. È stato un campione, un ambasciatore italiano nel mondo. Se i capigruppo saranno d’accordo, faremo un’iniziativa in Senato per ricordarlo. Alla sua famiglia rivolgo le mie più sentite condoglianze”, conclude la seconda carica dello Stato.

“Nino Benvenuti è stato un grandissimo atleta, un fiero istriano ed uno straordinario italiano. Oggi perdiamo un uomo che ha portato in alto il nome della nostra Italia, inanellando successi nel pugilato e vincendo anche un oro olimpico. Nino Benvenuti però è stato anche uno strenuo testimone della tragedia delle foibe e dell’esodo degli italiani perseguitati, non ha mai abbassato la testa e ha sempre cercato di svelare una verità per troppo tempo taciuta. A Dio Nino, l’Italia oggi lo piange e si stringe alla sua famiglia, ma lo porteremo tutti sempre nel cuore”, dichiara Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento.

 

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di Robert Perdicchi - 20 Maggio 2025