
Appello horror su Telegram
Incendi vicino a Gerusalemme, Hamas incita alla distruzione: “Bruciate tutto, foreste e case” (video)
Un vasto incendio è divampato nella foresta di Eshtaol, nell’area montuosa a ovest di Gerusalemme. Le autorità hanno diramato un ordine speciale per incendi gravi, che viene attivato in caso di roghi particolarmente intensi e con rischio di perdita del controllo. Numerose squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro per contenere le fiamme. Forti raffiche di vento e un’improvviso rialzo delle temperature stanno contribuendo alla rapida propagazione del rogo. E’ emergenza nazionale in Israele, evacuate diverse cittadine e comunità. Anche monasteri come quello dei trappisti a Latrun sono stati abbandonati con le fiamme che stanno avviluppando moltissimi ettari di terreno. Nelle immagini che alcuni monaci hanno diffuso, si vedono le fiamme distruggere i vigneti e alcune strutture. In altre, il fuoco brucia case. Per il capo dei vigili del fuoco, si tratta probabilmente dell’incendio più disastroso nella storia del paese. Israele ha chiesto aiuto anche a diversi paesi e l’Italia è pronta ad inviare dei canadair, come la Grecia, Cipro, Bulgaria e Croazia.
E Hamas ne approfitta chiamando la jihad dei roghi.
Hamas: «Palestinesi bruciate tutto»
Sui social palestinesi, sia da Hamas, come riferisce il Jerusalem Post, da diversi altri gruppi si invitano i giovani a bruciare tutto Israele. Un messaggio sul canale palestinese Shehab, affiliato a Hamas, recita: “Ci sono appelli popolari a dare fuoco alle foreste vicino agli insediamenti”. Stesso appello lanciato da Hamas su Telegram: un messaggio che incoraggia i palestinesi a «bruciare tutto ciò che possono: boschi, foreste e case dei coloni». «I giovani della Cisgiordania, di Gerusalemme e quelli di Israele hanno dato fuoco alle loro auto… Gaza attende la vendetta dei liberi», ha scritto Hamas. In precedenza, in un post su Telegram, Jenin News Network ha invitato i palestinesi a «bruciare i boschi vicino agli insediamenti». Sui social media, gli incendi sono stati anche definiti “Fiamme del Diluvio”, riecheggiando il nome dato da Hamas al massacro del 7 ottobre, “Diluvio di Al-Aqsa”.
Il canale di notizie palestinese Akhbar Filastin ha twittato sul suo account ‘X’ “Un appello alla gioventù rivoluzionaria e a tutti gli eroi della Cisgiordania. Le case dei coloni e le aree circostanti sono il vostro obiettivo. Bruciatele con le vostre molotov e date fuoco all’erba vicino agli avamposti degli insediamenti“. Anche il canale Telegram Jenin News rivolge “appelli ai giovani a bruciare le foreste vicino alle terre violentate. L’entità sionista sta bruciando! Questa è un’opportunità per voi, per alimentare gli incendi, giovani di Gerusalemme e dell’entroterra occupati, date loro fuoco”.
Netanyahu: “Incendi potrebbero arrivare a Gerusalemme”
La polizia rende noto di aver arrestato un cinquantenne residente nel quartiere Umm Tuba di Gerusalemme Est; con l’accusa di aver contribuito ad appiccare gli incendi che divampano nei pressi della Città Santa. Gli agenti hanno eseguito l’arresto dopo aver ricevuto una segnalazione: una persona stava appiccando il fuoco alla vegetazione nella zona sud di Gerusalemme, ha dichiarato un portavoce. Il sospettato è stato fermato per essere interrogato. La polizia afferma che il sospettato ha tentato di fuggire, ma è stato arrestato dopo un breve inseguimento, addosso aveva un accendino, cotone idrofilo e materiali infiammabili. Gli incendi che stanno divampando nell’area di Gerusalemme potrebbero arrivare fino alla città santa. E’ l’allarme lanciato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu in un video inviato dal suo ufficio: “Il vento da ovest può spingere le fiamme facilmente verso la periferia di Gerusalemme e anche verso la città stes