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“Asilo ai migranti, basta diritti per tutti: la carta dei doveri di FdI è uno schiaffo all’accoglienza selvaggia della sinistra”

L'analisi

“Asilo ai migranti, basta diritti per tutti: la carta dei doveri di FdI è uno schiaffo all’accoglienza selvaggia della sinistra”

Cronaca - di Sara Kelany * - 9 Aprile 2025 alle 10:06

In questi anni in Italia si sono susseguiti orribili episodi di “Taharrush Gamea”, la violenza di gruppo operata da teppe di uomini immigrati esportata dal nord Africa in Europa. Troppo spesso sentiamo parlare di bimbe che abbandonano la scuola in tenera età, costrette a matrimoni forzati. Le pagine di cronaca raccontano della tendenza di alcune comunità ad adottare modelli discriminatori nei confronti delle donne, oggetto di imposizioni e soprusi in nome di un’interpretazione radicale della religione o delle tradizioni del Paese d’origine. Si aggiungono atti di teppismo, violenza contro le Forze dell’Ordine e le istituzioni, rifiuto di ogni regola del vivere civile. Molti immigrati si sono resi responsabili di atti inaccettabili, mostrando disprezzo per le regole scritte e per il complesso di valori della Nazione che li ha accolti e che, tuttavia, è stata troppo spesso tradita e abusata da chi ha portato con sé retaggi inaccettabili, figli di rigurgiti del radicalismo islamico.

Queste derive sono il portato di un mal inteso modello di integrazione disegnato dalle sinistre, che oltre ad aver volutamente “sgovernato” il fenomeno migratorio, in nome di un ideologico immigrazionismo, hanno anche dilavato i principi cardine dell’Occidente e dimenticato di affermare la propria identità. Questo ha portato ad un diffuso senso di impunità ed alla convinzione di poter esportare paradigmi lontani secoli di storia dalle conquiste di libertà dell’Ovest del mondo. Quando ci siamo candidati a governare questa Nazione avevamo promesso che avremmo invertito questo corso, che avremmo riportato l’Italia sui binari della libertà, della sicurezza e della legalità e che non ci saremmo nascosti dietro il paravento dell’ineluttabilità, perchè nessun percorso è ineluttabile. Questo Governo giorno dopo giorno sta rendendo concrete queste promesse: gli sbarchi sono calati con percentuali più che considerevoli, dallo scorso anno ormai i numeri sono stati sensibilmente abbattuti, i rimpatri stanno aumentando esponenzialmente, le soluzioni innovative messe in campo per esternalizzare la gestione dell’immigrazione irregolare sono diventate avanguardia in Europa. Su questo delicato dossier, su cui la quasi totalità degli Stati europei soffre, l’impegno del Presidente del Consiglio e di un ottimo ministro dell’Interno come Matteo Piantedosi ci hanno reso esempio virtuoso.

Ebbene, nell’arco logico delle azioni messe in campo dal Governo Meloni in materia di immigrazione Fratelli d’Italia ha aggiunto un tassello che ribalta integralmente la prospettiva in cui le sinistre sino ad oggi avevano inteso la questione migrazione e integrazione. Abbiamo presentato una proposta di Legge che impone di dire espressamente a chi deve restare sul territorio italiano non solo quali sono i propri diritti, come è avvenuto per troppo tempo, ma quali sono i propri doveri. E tra questi c’è il rispetto delle norme dell’ordinamento e il rispetto delle donne e della parità di genere. Abbiamo chiesto di inserire nel foglio illlustrativo che viene consegnato ai richiedenti asilo la lista dei doveri, perchè chi arriva in Italia prima di tutto deve rispettare le nostre leggi e aderire ai nostri valori. Sembra quasi banale, ma per le sinistre, che peraltro sono sempre pronte a gridare al patriarcato, salvo dimenticarsene se il patriarcato è figlio dell’islam radicale, appare come una bestemmia. Per le sinistre che hanno governato negli ultimi dieci anni fino al 2022, infatti, integrare ha significato abdicare, mettersi proni dinanzi ai desiderata altrui, dimenticare se stessi e le proprie radici per far spazio a qualcosa di diverso, senza preoccuparsi se poi la diversità avrebbe potuto invertire la scala di valori. Per questo abbiamo proposto che venga consegnata una “carta dei doveri” a cui attenersi una volta giunti sul territorio nazionale. Perchè la precondizione della convivenza si basa sul rispetto. E questo rispetto va preteso, con fermezza, consapevoli che quando una cultura nega sé stessa non c’è integrazione ma assimilazione.

* deputata, responsabile dipartimento Immigrazione di FdI

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di Sara Kelany * - 9 Aprile 2025