
Consiglio dei ministri
Comunali e Referendum: c’è l’Election day. I promotori mettono le mani avanti: “Penalizzante”
I quesiti si voteranno nel turno di ballottaggio. Magi parla di scelta che non favorisce l'affluenza, ma poi dice di avere poco tempo per la campagna. Foti: "La partecipazione la fanno i temi, non le date"
Le prossime amministrative si terranno il 25 e 26 maggio. È quanto stabilito dal Consiglio dei ministri con il decreto elezioni, che consente di votare in due giorni, domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15, già dalla prossima tornata. Gli eventuali ballottaggi si terranno quindi, negli stessi orari, l’8 e il 9 giugno, che assumono i connotati dell’Election day: in quelle giornate insieme al secondo turno delle Comunali si voterà anche per i cinque referendum. Oltre che al decreto elezioni, il Cdm ha dato il via libera anche ad altri importati provvedimenti, dal ddl Merito per la Pubblica amministrazione, a nuovi decreti di carattere fiscale, compresi la proroga del concordato e quello sulle accise.
L’Election day per ballottaggi delle Comunali e Referendum
La data per i referendum è stata accolta dai promotori con una serie di recriminazioni, che fanno pensare a un modo per mettere le mani avanti. Riccardo Magi ha sostenuto che per invogliare gli elettori al voto sarebbe stato meglio fissare l’Election day al primo turno, dunque due settimane prima rispetto a quanto stabilito, salvo poi lamentare di avere «poco più di 80 giorni», dunque poco tempo, «per rompere il muro del silenzio». «Penso che l’affluenza sia in relazione ai quesiti e non al giorno. I temi importanti si affrontano sempre al di là delle date», ha risposto il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, ai giornalisti che gli chiedeva in commento all’uscita da Palazzo Chigi.
Riforma delle accise e proroga del concordato preventivo: le misure fiscali
Fra le misure fiscali, via libera alla riforma delle accise e alla proroga dal 31 luglio al 30 settembre dell’adesione al concordato preventivo, escludendo chi adotta il regime forfettari. Approvati anche il testo unico in materia di riscossione e, in prima lettura, un correttivo che introduce diverse misure di semplificazione in materia di adempimenti e versamenti. «Con questi provvedimenti il governo conferma il proprio impegno nel percorso di ammodernamento del nostro sistema fiscale perseguendo gli obiettivi di certezza del diritto e di competitività della nostra Nazione. Rendiamo il nostro sistema più equo, moderno ed efficiente, per rispondere alle esigenze di cittadini e imprese», ha commentato il viceministro all’Economia Maurizio Leo.
Confermato il regime speciale per il gasolio agricolo
In tema di accise il Cdm ha confermato, come proposto dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida l’impegno a garantire il regime speciale per il gasolio agricolo, «indispensabile – ha ricordato il ministro – per non aumentare i costi di produzione e, di conseguenza, i prezzi al consumo, evitando così nuovi oneri per agricoltori e pescatori». Si tratta di una scelta, ha sottolineato ancora Lollobrigida, che «ribadisce il sostegno concreto a chi garantisce cibo di qualità, tutela la sovranità alimentare e la competitività delle imprese. Ringrazio il viceministro Leo, la presidente Meloni e i colleghi – ha concluso – per averne compreso l’importanza».
Il ddl Merito nella Pubblica amministrazione
Via libera anche al ddl Merito che modifica i criteri di valutazione nella pubblica amministrazione, mettendo al centro di incentivi e carriera il raggiungimento degli obiettivi e stabilendo che non potranno essere attribuiti a più del 30% dei valutati punteggi apicali. In sostanza si introducono correttivi per mettere un freno al bizzarro fenomeno per cui nelle valutazioni tutti i dirigenti conseguivano il massimo dei voti, alimentando il sospetto che non ci fosse un reale aggancio ai risultati conseguiti. Novità basate sulla reale misurazione del merito sono state introdotte anche per lo sviluppo della carriera, per cui si prevedono procedure in due fasi: la prima, selettiva e comparativa, finalizzata ad individuare i soggetti idonei al conferimento temporaneo di un incarico dirigenziale, la seconda di osservazione e valutazione. L’esito positivo delle due fasi consente l’accesso ai ruoli.
«Questo provvedimento rappresenta un passo importante che riconosce la centralità delle persone. Passiamo da un approccio “burocratico” della valutazione e misurazione della performance a uno per “obiettivi” in cui contano i risultati raggiunti. Si tratta di un passaggio fondamentale per motivare le persone, accrescere le organizzazioni e, in questo modo, offrire servizi sempre più efficienti ai nostri utenti, cittadini e imprese», ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.