
Musk lancia Mega: “Fate grande l’Europa” e la sinistra impazzisce. Ma il copyright è dell’Ecr
Un’altra “invasione di campo” del pirotecnico Elon Musk che fa impazzire la sinistra italiana ed europea. Il patron di Tesla, braccio destro di Trump, stupisce nuovamente con il lancio in grande stile della campagna per Make Europe Great Again. Da Maga a Mega. Ovvio il riferimento all’acronimo Maga (Make America Great Agaian, rendere l’America di nuovo grande) utilizzato da Donald Trump nel suo discorso di insediamento alla Casa Bianca. “Unitevi per rendere di nuovo grande l’Europa” è lo slogan lanciato su X. Il post di sabato notte (“Gente d’Europa unitevi al movimento Mega”), che ha ricevuto l’appoggio entusiasta dei nazionalisti europei, è diventando immediatamente virale con oltre 67 milioni di visualizzazioni in qualche ora.
Musk lancia la campagna per Mega (Make Europe Great Again)
Un’altra provocazione del tycoon per scardinare i consolidati e vecchi equilibri europei. Una sveglia ai tecnocratici di Bruxelles di un Musk sempre più politico, più interventista e sempre più europeo. Più che un’invasione di campo è un monito d’Oltreoceano che grida alla debolezza di un’Europa divisa, impigrita, arroccata e lontana dai cittadini. Non è la prima volta che Musk si interesse al Vecchio Continente suscitando bufere di polemiche con le isteriche levate di scudi dei paladini dello status quo. Prima la campagna social contro il premier britannico laburista Starmer, poi gli endorsement alla destra estrema di Afd in Germania e riferimenti all’impero romano. Adesso il lancio di un movimento, o comunque un appello a unire i partiti conservatori del Vecchio Continente. Una semplice provocazione per aprire il dibattito o un un piano già ben programmato? Intanto l’hashtag Mega impazza sui social network. E non è una cattiva notizia per chi in Europa quel progetto lo ha in cima all’agenda politica.
Il tycoon dà la sveglia al Vecchio Continente e la sinistra impazzisce
Di sicuro Musk non ha il copyright su Mega. Un’altra Europa, più attenta ai popoli, alla storia e alla comune identità, che alla religione del Green deal, è la bussola dei movimenti conservatori europei, a partire dall’Ecr di Giorgia Meloni. Non a caso Mega “Rendere di nuovo grande l’Europa” è la formula è già stata utilizzata con successo da Ecr, il partito dei conservatori europei. Dopo la conferenza di aprile 2024 a Bucarest, nei giorni scorsi a Bruxelles si è tenuta la seconda edizione di “Mega-Make Europe Great Again”, targata Ecr e Aur, il partito di destra romeno. Una grande kermesse internazionale che ha chiamato a raccolta 400 giornalisti, conservatori e patrioti di mezza Europa. Personaggi di spicco del panorama politico e istituzionale europeo a confronto sui temi più caldi. Dall’innovazione e le nuove tecnologie, dall’ambiente e alla demografia, dall’immigrazione alla difesa dei confini, in un’ottica di unità su scala europea in chiave conservatrice. Su tutto la grande sfida di ricostruire una Europa più bilanciata, di indirizzare le relazioni tra Ue e la nuova stagione Usa di Trump, con la bussola dell’identità culturale. Se per la sinistra quella di Musk è una pericolosa entrata a gamba tesa negli affari europei, per la destra conservatrice è la conferma della necessità di cambiare il segno all’Europa.
Le contromisure della Commissione europea
Ancora una volta il ‘visionario’ e “geniale” (anche per la sinistra finché non ha appoggiato Trump) miliardario sudafricano provoca uno tsunami. Scontate le reazioni irritate della sinistra europea che difficilmente potranno impensierire il tycoon. Finora non è apparso per nulla ‘intimorito’ dagli ammonimenti della Commissione europea, contro le ingerenze sugli Stati sovrani, alle quali ha replicato ancora una volta rivendicando di essere un paladino della libertà di parola e accusando Bruxelles di censura.