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Milano, sotto a chi tocca: la Gdf stana altri furbetti del bonus facciate e Superbonus: una truffa da 65mln per lavori inesistenti

Cronaca - di Redazione - 5 Febbraio 2025 - AGGIORNATO 6 Febbraio 2025 alle 14:08

Ancora una truffa ordita (e smascherata) sulla trame di bonus facciate e Superbonus… Perché se non c’è fine all’ingegnosità criminale, neppure all’efficacia dell’intervento delle forze dell’ordine sempre solertemente sul pezzo. E così, spunta l’ennesima truffa ai danni dello Stato allestita in nome e per conto del bonus facciata. Una beffa con danno ai contribuenti, smascherata a seguito dell’indagine dei finanzieri del Comando provinciale di Milano, su delega della Procura, che hanno sequestrato – con tre diverse misure del gip – oltre 65 milioni di euro di crediti d’imposta inesistenti.

Milano, ennesima truffa su bonus facciate e Superbonus

Per l’esattezza, il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha sequestrato, in un’inchiesta per truffa aggravata «per il conseguimento di erogazioni pubbliche» e autoriciclaggio, oltre 65 milioni di euro di crediti d’imposta inesistenti. Di cui 57 milioni riconducibili al cosiddetto “bonus facciate”. E circa 8 milioni a lavori di recupero edilizio assoggettati al “Superbonus 110%”. Tutto frutto di una presunta truffa realizzata da una società milanese operante nel settore degli interventi di ristrutturazione e delle costruzioni.

La Gdf sequestra oltre 65 mln euro di crediti d’imposta inesistenti

La presunta truffa si sarebbe basata, come spiegano gli investigatori, sulla «creazione e monetizzazione di crediti d’imposta maturati nell’ambito delle misure di sostegno all’economia introdotte nel settore degli interventi di ristrutturazione e della riqualificazione energetica». Pertanto, l’indagine, condotta dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano, ha consentito di ricostruire come la società finita sotto indagine abbia «acquisito fraudolentemente crediti di imposta a fronte di lavori edilizi mai effettuati. Benché fatturati alle parti committenti, e successivamente trasferiti a favore di tre distinti intermediari finanziari. Realizzando ingenti profitti illeciti», di cui si dà contro in una nota.

Dai furbetti di bonus facciate e Superbonus, la richiesta di riscossione a fronte di lavori edilizi inesistenti

In un primo momento, dunque, sono stati sottoposti a sequestro circa 15 milioni di euro derivanti dalla monetizzazione di crediti d’imposta inesistenti. Successivamente, sono stati sequestrati crediti fiscali fittizi per circa 57 milioni. E infine sono stati sequestrati ulteriori 8 milioni di euro di crediti inesistenti, ancora presenti nel cassetto fiscale della società indagata.

 

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