Tajani a Damasco: “Diamo un’apertura di credito al nuovo governo. L’Italia ponte tra Ue e Siria”

10 Gen 2025 14:29 - di Gabriele Caramelli

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, si è recato in Siria dopo il rovesciamento del regime di Bashar Al Assad che ha portato al governo gli islamisti guidati da Ahmed Al Sharaa. Oltre al capo della nuova amministrazione siriana, Tajani ha avuto la possibilità di incontrare anche il ministro per gli affari Esteri siriano, Hassan Al Shibani. Il titolare del dicastero italiano incontrerà gli esponenti delle comunità cristiane siriane, i rappresentanti della società civile e delle Ong, gli operatori umanitari e anche una delegazione italiana presente sul territorio. Gli incontri sostenuti dal ministro Tajani, secondo quanto riportato da una nota della Farnesina “di confermare l’impegno dell’Italia nel sostenere il processo di transizione dopo gli anni della guerra civile e la fine del brutale regime di Assad”.

Tajani ha peraltro ricordato alle nuove autorità e al popolo siriano come “il governo italiano voglia contribuire ad accompagnare il processo di pacificazione e ricostruzione del Paese, nel quadro dei più ampi sforzi per una stabilizzazione della regione”. Il titolare della Farnesina ha ricordato alla delegazione siriana il ruolo  dell’Italia nel processo di transizione,  oltre ad essere l’unico paese con un’ambasciata operativa in Siria nella capitale di Damasco e ad intrattenere colloqui con gli altri partner mediorientali come la Turchia e l’Arabia Saudita. Dopo la visita del ministro Tajani alla moschea di Omayyadi, la più grande di Damasco, tre persone sono morte nella calca davanti alla struttura religiosa durante quello che i ‘caschi bianchi’ hanno definito “un evento organizzato da civili”. Per il ministro degli Esteri italiano è in programma anche una visita alla Basilica di San Paolo nella capitale siriana.

Tajani sulla visita in Siria: “da oggi un nuovo corso di relazioni diplomatiche”

“A Damasco ho incontrato il nuovo leader politico siriano, Ahmed al Sharaa – ha scritto il ministro Tajani su X – da oggi diamo vita ad un nuovo corso di relazioni politiche, diplomatiche e di amicizia tra Italia e Siria. Pronti a sostenere la ripartenza economica e sociale di un Paese mediterraneo ricco di storia e legami con l’Italia”. Poi, durante una conferenza stampa a Damasco, il ministro italiano ha rammentato che “l’Italia è pronta a fare la sua parte per sostenere la Siria e favorire un processo di riforme” e sottolineando il suo interesse nelle “proposte di combattere l’immigrazione illegale insieme, di combattere i trafficanti di droga insieme, quindi fermare anche l’immigrazione illegale che prima arrivava dalla Siria attraverso anche la Libia”. “Questo ci fa ben sperare perché va nell’esatta direzione nella quale sta andando il governo italiano” ha proseguito Tajani, esprimendo la sua soddisfazione dopo che “la nuova amministrazione ha fatto le prime scelte andando in una direzione che ci conforta e che giudichiamo assolutamente positiva”.

Tajani sulle sanzioni in Siria: “Si può pensare a una moratoria”

Durante l’incontro con i giornalisti , Tajani ha risposto anche sulle precedenti sanzioni applicate nei confronti della Siria, ricordando che “Le dichiarazioni di Kaja Kallas vanno nella direzione da noi auspicata, ne parleremo, ma le sanzioni erano contro il regime di Assad: se la situazione è cambiata bisogna anche cambiare le nostre scelte”.  Secondo il titolare degli Esteri “bisogna valutare insieme perché non è, per quanto riguarda l’Italia, una scelta solo italiana, noi facciamo sempre scelte europee, ne parleremo. Penso un’idea della moratoria potrebbe essere una scelta giusta”. Tuttavia, secondo una nota della Farnesina, dal 2019 l’Italia ha provvisto ad uno stanziamento medio-annuo di oltre 40 milioni di euro per il popolo siriano e per i rifugiati nei paesi vicini.

Il rilancio dei rapporti tra Italia e Siria

“Noi vogliamo rilanciare la cooperazione economica tra Italia e Siria e siamo pronti a farlo in settori cruciali come l’energia, l’agricoltura e la salute – ha spiegato il ministro Tajani – anche a livello culturale vogliamo collaborare, ho proposto ad esempio una collaborazione tra università”. Stando alle parole del Titolare della Farnesina, l’Italia è pronta a incrementare la propria presenza economica, promuovendo anche le partnership italo-siriane. “Sono qui con positivi messaggi da parte di imprese private italiane – ha assicurato il vicepremier italiano – Noi vogliamo fare di più e lo vogliamo fare anche con l’utilizzo della cooperazione allo sviluppo italiana”. Il tema della sicurezza e dello scenario socio-economico siriano è rimasto al centro dell’attenzione durante gli incontri sostenuti da Tajani, il quale ha annunciato un pacchetto di nuovi interventi di cooperazione allo sviluppo. Tra le iniziative italiane, figura anche la volontà di collaborare con le Nazioni unite e i partner internazionali al fine di garantire il rientro in Siria dei rifugiati, su base volontaria e in maniera sicura oltre che dignitosa.

Le impressioni di Tajani su Al- Sharaa

Secondo quanto riportato dal ministro degli Esteri italiano, il nuovo capo dell’amministrazione siriana Al-Sharaa darebbe “l’impressione di una persona pragmatica, che ha confermato tutto ciò che ha detto nei primi giorni, che vuole andare avanti, che vuole avere un rapporto con l’Italia molto forte” oltre ad essere interessato “a tutto il saper fare italiano in tanti settori”. “Credo si debba dare un’apertura di credito al nuovo governo, si possa trovare un modo di collaborare nell’interesse della stabilità” ha evidenziato Tajani, parlando di come la situazione siriana e l’elezione di Aoun in Libano alla presidenza della Repubblica dopo più di due anni di vuoto di poter siano “due tasselli importanti per cominciare a guardare con più ottimismo verso la stabilità dell’intero Medio oriente“.

 

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