
Lotta al Fentanyl, l’Italia fa sistema: corsi sulle nuove droghe nella formazione dei sanitari
Sono sempre di più le misure attuate dal governo sul tema delle droghe, con particolare attenzione al Fentanyl e alle sostanze sintetiche. Frase simbolo dell’impegno messo in campo è quella del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano: «Secondo suggestioni post-sessantottine, libertà significa fare tutto quello che si vuole. Secondo un’idea di libertà su cui si fonda il nostro ordinamento, la libertà è anzitutto porsi nelle condizioni di esercitare fino in fondo la propria responsabilità». Contrasto alla produzione e sensibilizzazione sono i punti cardine, ai quali ruotano intorno le numerose iniziative poste in atto. Grazie ad un impegno unitario, il Fentanyl in Italia non è causa di gravi danni, ma la minaccia deve ancora essere debellata. Giocare d’anticipo è necessario per impedire che una strage silenziosa possa colpire anche il nostro Paese.
Le strategie del governo contro la diffusione del Fentanyl
L’Italia è fiera di essere una delle prime nazioni in Europa ad aver lanciato, raccogliendo i segnali d’allarme che arrivavano soprattutto dagli Usa, un piano d’azione contro il Fentanyl, volto a prevenire e contrastare utilizzo e traffico di tale sostanza. Un maggior numero di risorse, oggi, è impiegato alle dogane, al fine di scovare la maggiore quantità possibile di traffici illeciti. Una particolare attenzione è riposta nei carichi che arrivano da Cina e Messico, principali esportatori di Fentanyl e sostanze per cucinarlo. Sotto controllo è la “fuga” dagli ospedali, che dovranno seguire protocolli più rigidi per quanto concerne la conservazione di tale sostanza, al fine di evitarne pericolosi furti.
La comunità medica sta garantendo l’acquisto di maggiori dosi di naloxone, un farmaco salva vita, per far sì che possa essere in dotazione ovunque sia necessario. Costante il monitoraggio del dark web, dove le sostanze vengono vendute anche sotto celate diciture. Anche i servizi segreti sono al lavoro per controllare flussi finanziari e movimenti sospetti. Nelle scuole gli insegnanti sono incaricati di sensibilizzare gli studenti riguardo il tema delle droghe, sintetiche e no, e verranno promossi numerosi incontri informativi. Una particolare attenzione è posta, infine, ai servizi di riabilitazione sociale. Riconsegnare a ognuno la libertà che la droga toglie è una sfida incessante e nessuno sarà lasciato solo in questa lotta.
Il tema delle “nuove droghe” tra gli aggiornamenti professionali dei medici
Sulla scorta dell’impegno delle istituzioni, si registrano ora anche iniziative promosse nell’alveo del mondo delle professioni. Tra queste, per esempio, quella presentata da Consulcesi Club, che offre servizi di formazione e consulenza per i medici. La società ha realizzato un ebook formativo intitolato “Nuove droghe: un’emergenza sociale e sanitaria” al fine di aggiornare i professionisti sanitari riguardo caratteristiche, effetti psicofisici e livelli di dipendenza e tossicità indotti dalle droghe tradizionali e dalle nuove sostanze psicoattive. Grazie al corso, che dà diritto a crediti Ecm, i partecipanti avranno modo di conoscere i nuovi piani d’azione e le normative applicate in Italia e a livello comunitario.
L’Italia in prima linea nella lotta contro le droghe, le parole di Mantovano all’Onu
L’impegno prioritario dell’Italia nella lotta alla droga è stato illustrato da Mantovano anche durante la sessione annuale della Commissione Stupefacenti dell’Onu. «Siamo contro l’uso di tutte le droghe, e non crediamo – ha sottolineato il sottosegretario – che in un ordinamento esista un diritto a fare uso di sostanze stupefacenti. Esiste invece il dovere di agire prima che la diffusione di talune sostanze provochi danni irreparabili». «Abbiamo messo a punto un piano nazionale specifico per Fentanyl e droghe sintetiche, con la collaborazione di tutti i ministeri italiani, che tiene conto degli aspetti di prevenzione, contrasto, informazione, gestione del fenomeno. Le parole chiave per noi in questo periodo sono: informare, formare, sensibilizzare le categorie a rischio; approvvigionarsi di antidoti; standardizzare le procedure dei laboratori; potenziare i controlli per non fare entrare la sostanza nel nostro territorio e per evitarne un uso non sanitario rigorosamente controllato; monitorare la rete web anche per stroncare il traffico on line, attivare i servizi di urgenza per fare eseguire ricerche analitiche specifiche in caso di overdose».