Caos treni, circolazione ripresa: sciacalli contro Salvini. Negli ultimi 10 anni, 5 ministri di sinistra…
Quando c’era lui, Delrio, o lei, De Micheli, c’erano meno ritardi ma anche meno cantieri: per questo le responsabilità della classe dirigente che negli ultimi dieci anni aveva il dovere di programma il futuro del Paese, anche dal punto di vista infrastrutturale, non possono essere ignorate con una battutina. Perfino nel “sabato” nero dei treni, con la circolazione ferroviaria riattivata solo nel pomeriggio in tutto il nodo ferroviario di Milano, dopo una mattinata di disagi su tutta la rete a causa di un guasto al sistema elettrico, qualsiasi sciacallaggio da sinistra non è accettabile.
Il blocco dei treni, la circolazione ripresa, la sinistra all’attacco
L’intervento dei tecnici di RFI ha permesso di ripristinare la piena disponibilità dell’infrastruttura anche da e per Bologna, dopo la riattivazione dalle 10.30 delle linee da e per Venezia e Genova. Trenitalia ha disposto il rimborso integrale per chi ha rinunciato al viaggio o non è riuscito a giungere a destinazione. Potenziate l’assistenza con kit e generi di conforto e le informazioni a bordo dei treni e nelle stazioni interessate. Ma se i treni ripartono, ripartono anche le polemiche dell’opposizione contro il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, etichettato come “una sciagura per l’Italia” dalla sinistra dopo il problema che bloccato i treni nello snodo di Milano. Ma la Lega fa quadrato intorno al ministro dei Trasporti: “Salvini sta rimettendo in modo l’Italia”. Vale la pena di ricordare che gli ultimi dieci anni, dal 2015, hanno visto sedere sulla poltrona del ministero dei Trasporti solo esponenti politici vicini o affini alla sinistra, dal 2014, quando c’era il montiano Passera, poi – dopo una breve parentesi del centrista Lupi – si sono avvicendati su quella poltrona il piddino Graziano Delrio – governi Renzi e Gentiloni – il grillino Danilo Toninelli nel Conte 1, la piddina Paola De Micheli nel Conte 2, quindi il “draghiano” Giovannini, prima dell’avvento di Salvini. L’ultimo ministro di destra, nel 2008, era stato il compianto Altero Matteoli: quello fu l’anno in cui prese corpo il progetto delle linee ad Alta Velocità: fu l’anno record di progettazione infrastrutturali nel campo delle ferrovie che preparano la rottura del monopolio e il salto verso la Tav. Quando c’era lui, verrebbe da dire. Ma il Duce non c’entra nulla.
Treni, gli attacchi al ministro Salvini
“Il ministro Salvini è pienamente consapevole delle difficoltà, perché i cantieri non si possono possono concludere in un pugno di giorni, e prende atto di consigli e critiche. Anche di coloro che non solo non hanno mai risolto i problemi, ma non li hanno mai nemmeno voluti affrontare”, scrive in una nota il Mit. “Il Ministro Salvini è fermamente intenzionato a migliorare la circolazione ferroviaria, rendendo l’Italia più moderna e connessa: nel 2025 i nuovi treni in circolazione saranno 875. E nei prossimi mesi sono attesi altri 46 convogli Frecciarossa freschi di fabbrica. E ancora: verranno fatte le Olimpiadi Milano-Cortina a cui molti non credevano. Verrà riformato il sistema autostradale. Sarà realtà il collegamento tra Calabria e Sicilia. D’altronde, a sinistra non credevano neppure nel Mose o nella ricostruzione record del Ponte Morandi, crollato per mancata manutenzione di cui la sinistra, compresi i suoi premier e i suoi ministri, non si era accorta”.
La speculazione del Pd sull’incidente
“Ritardi e cancellazioni anche oggi. Trenitalia suggerisce di evitare spostamenti. E intanto l’unico spostamento che interessa al ministro Salvini è il suo, al ministero degli Interni”, attacca la segretaria del Pd, Elly Schlein. E i dem Silvia Roggiani e Andrea Casu si domandano se “non sarebbe più semplice cambiare ministro dei Trasporti?”. “Con Salvini – scrivono in una nota – anno nuovo, vecchi problemi. Oggi ennesima giornata terribile per chi deve mettersi in viaggio in treno in Italia con circolazione sospesa dalle ore 7.50 per verifiche tecniche alla linea nel nodo di Milano. Cancellazioni, ritardi, disagi e disservizi per i passeggeri cui viene ‘consigliato di evitare o limitare gli spostamenti in treno e di riprogrammare i viaggi rinviabili'”. Ironizza sui social il leader di Iv Matteo Renzi: “I treni da Milano sono bloccati per un guasto e hanno più di un’ora di ritardo. Si vede che Salvini è rientrato a tempo pieno al Ministero”, scrive su X annunciando il rinvio di un’ora dell’incontro a Firenze.
La risposta della Lega
Ma la Lega non ci sta. E scende in difesa del ministro dei Trasporti. “Dopo decenni di investimenti bloccati e NO, Salvini sta rimettendo in moto l’Italia. Più di 1200 cantieri ferroviari, record di treni in viaggio e passeggeri trasportati ogni giorno. C’è chi fa, e quindi deve risolvere problemi gravi ed ereditati, e chi critica dopo aver fallito o essere stato immobile”, affermano i senatori della Lega in commissione Trasporti a Palazzo Madama.
Stessi toni dai i deputati leghisti in commissione Trasporti: “Decenni di ‘No’, mancata manutenzione, zero sviluppo infrastrutturale, niente avanzamenti tecnologici ma la sinistra trova il pessimo gusto di attaccare un ministro come Matteo Salvini. Dal primo giorno è al lavoro per sbloccare un Paese rimasto impantanato, intervenendo come mai successo prima d’ora anche sulla rete ferroviaria per renderla moderna ed efficiente. E questo è un dato di fatto tanto quanto lo è l’immobilismo di chi oggi si sveglia solo per criticare chi invece fa”.