“Sciopero ideologico, sarà un boomerang”: parola di Tiziano Treu, ex ministro di Prodi e D’Alema

29 Nov 2024 14:31 - di Carlo Marini
Tiziano Treu sciopero

“Lo sciopero generale non unitario è controproducente” ed “è gravato dal sospetto di non essere fondato solo su motivi di merito”, “ma che abbia ragioni più politiche, di schieramento, ideologiche”: a dirlo ad Avvenire Tiziano Treu, già ministro nei governi Dini, Prodi e D’Alema. Già ordinario di Diritto del lavoro, autorevole ministro nei governi di centrosinistra, Tiziano Treu boccia senza indugi Maurizio Landini il suo invito alla rivolta sociale. “Un’uscita decisamente fuori tono – dice il giuslavorista a Francesco Riccardi del quotidiano dei Vescovi – c’è un grave disagio sociale, ma pensare di rispondervi con uno sciopero generale non unitario è come voler usare un’arma spuntata”. Inoltre, “rischia di prestarsi a letture diverse rispetto alla difesa degli interessi dei lavoratori”.

Tiziano Treu boccia lo sciopero generale: “Ha davvero difeso gli interessi dei lavoratori?”

Tiziano Treu, da ex ministro del Lavoro e della Difesa, ricorda che un governo e questo in particolare “ha margini molto ristretti” per migliorare la manovra economica. “Ha ragione il ministro Giorgetti – spiega ad Avvenire – quando ricorda le regole europee e come sia necessario essere attenti a non dare segnale di imprudenza sui conti pubblici”. Ma soprattutto, ricorda l’ex ministro del Lavoro di Romano Prodi, “la Cgil ogni tanto dà l’impressione” di ingaggiare un conflitto “più politico che sindacale”. “Ma ciò fa solo male al sindacato, rischia d’essere un boomerang”. Per Treu, “l’unico modo per le organizzazioni sindacali di reagire non è di buttarla in politica. Ma di fare bene il proprio mestiere. Cioè contrattare”.

Sacconi: interessanti per le percentuali vere di chi ha aderito allo sciopero

Boccia lo sciopero anche un altro ex ministro del Lavoro: Maurizio Sacconi. “Saranno interessanti – scrive sul Qn – le percentuali vere sul totale dei dipendenti nei settori interessati. Non quelle della propaganda che per quieto vivere non sono mai state contestate da istituzioni e imprese. Inclusi i servizi di trasporto pubblico per i quali un disegno di legge di governo anni fa e più recentemente lo stesso ex presidente della autorità di controllo, il professor Santoro Passarelli, proposero fossero conosciute in anticipo le adesioni individuali per tutelare con informazioni certe il diritto alla mobilità. Conoscere per riflettere. E magari sperare che si riapra il dialogo tra i promotori e la Cisl, sindacato che ha sempre difeso orgogliosamente l’autonomia della funzione sindacale da partiti e governi. La rappresentanza – conclude Sacconi – evoca per sua natura un atto di fiducia da parte di chi gli si affida, che a sua volta merita ascolto”.

 

 

 

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