Via libera al decreto flussi: niente sanatoria e click day rivisto. Giro di vite su capolarato e ong
Via libera al decreto flussi che prevede molte novità a partire dal capolarato passando per il fatidico click day. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto in materia di immigrazione. Lo ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm. Che ha ricordato la ricognizione sull’andamento dei flussi regolari che ha portato all’esposto che la premier Meloni ha presentato al procuratore nazionale Antimafia ai primi di giugno
Il Cdm approva il nuovo decreto flussi
L’obiettivo del dl flussi approvato in Cdm è quello di semplificare, abbattere i tempi e dare regole certe, aggirabili con maggiore difficoltà. “Questo si traduce nell’obbligo di precompilazione delle domande rispetto ai click days per ampliare i tempi dei controlli”, ha detto Mantovano. “I click days saranno più d’uno, per tipologie di lavoratori. E questo permetterà una gestione meno caotica, che incida con minore pressione sui sistemi informatici che saranno resi inter-operativi”. È difficile passare da un’auto scassata a una Maserati, ci vogliono passaggi intermedi, ha spiegato alla stampa Mantovano.” Il nostro obiettivo è di abolire i click days”.
Click days per tipologie e precompilazione
Tra le novità anche la possibilità per il lavoratore stagionale, una volta terminato il tempo del contratto, di non avere un provvedimento di espulsione ma un tempo cuscinetto di 60 giorni, senza necessità di un nuovo permesso. Nessuna sanatoria. “Oggi infatti costituirebbe un effetto richiamo e nel momento in cui vogliamo stabilire regole certe non c’è bisogno”, chiarisce Mantovano.
Capolarato, giro di vite e tutela delle vittime
Nel secondo capo del dl flussi sono previste misure a tutela delle vittime del caporalato. Tra queste una nuova ipotesi di permesso di soggiorno per le vittime di intermediazione illecita che cooperano con le autorità. Nella terza parte viene modificato il decreto Lamorgese del 2020 per conferire maggior rigore alla disciplina del soccorso navale. Viene introdotto anche l’obbligo di cooperare per finalità di identificazione (già previsto dalla normativa europea): si tratta dell’accesso ai dispositivi e supporti elettronici o digitali che i migranti portano con sé.
Incremento personale ministeri Interno ed Esteri
Nel dl flussi è previsto anche un incremento di 500 unità nella dotazione organica del personale del ministero dell’Interno e di 250 unità per il ministero degli Esteri. Infine un chiarimento a uso dei giornalisti più “fantasiosi” per l’assenza dei ministri Piantedosi e Nordio. “Non vorrei che il titolo fosse ‘scontro bis per la loro assenza’. Il ministro Nordio è a Londra per colloqui col suo omologo britannico e il ministro Piantedosi si trova ad Avellino per il G7 dei ministri dell’Interno. Spero che questo basti ma non mi illudo”.
Il centro migranti di Gjader partirà entro ottobre
Finestra inevitabile sul centro per i migranti di Gjader in Albania. “La consegna per il collaudo è prevista nei prossimi giorni: se non entro questa settimana certamente entro l’inizio della prossima. Ci saranno i tempi tecnici di 10-15 giorni per il collaudo e quindi dalla seconda metà del mese potrà iniziare a funzionare”.
Tajani: aprire all’immigrazione regolare e contrastare quella illegale
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine del Cdmm ha spiegato che la filosofia è quella di “aprire all’immigrazione regolare e avere grande rigore contro l’illegalità. Contrastare quella illegale, anche chi usa la migrazione regolare per fare business”. Per quanto riguarda le competenze della Farnesina ha indicato alcuni punti del decreto, a partire dall’obbligo per gli stranieri di fornire impronte digitali per chi chiede un visto nazionale. C’è poi “l’eliminazione dell’obbligo per i consolati di dare preavviso formale del rigetto della domanda di visto”.
Foti: vince l’approccio concreto al problema
Tommaso Foti sottolinea con soddisfazione il giro di vite sulle attività delle Ong in mare e sui ricorsi dei richiedenti asilo. “Il fine ultimo è semplice”, dice il capogruppo di FdI alla Camera, “rendere il più efficace possibile l’azione delle autorità delegate a intervenire e non vanificare il concreto approccio sugli arrivi del governo Meloni”.