Tajani: “Una guerra in tutto il Medio Oriente si può scongiurare. I canali diplomatici restano aperti”
“C’è ancora la possibilità di scongiurare una guerra che coinvolga l’intera regione. Facciamo appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali”. A dirlo è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa della Camera sulla situazione in Medio Oriente, nella quale ha relazionato anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “L’apertura del fronte libanese e l’intervento diretto dell’Iran hanno inevitabilmente accresciuto il rischio di un conflitto regionale su larga scala. Ma l’escalation delle ultime ore ci spinge ancora di più a lavorare per la pace e per il dialogo, ha aggiunto Tajani, ribadendo che “il governo italiano, anche in qualità di presidente del G7, si sta adoperando a 360 gradi per questo obiettivo”.
Voli charter e “altre modalità” per l’evacuazione degli italiani dal Libano
Tajani, quindi, ha ribadito l’impegno dell’esecutivo per la sicurezza dei cittadini italiani che si trovano nella regione e in particolare in Libano, già invitati da tempo a lasciare il Paese e per i quali si sta lavorando, insieme al ministero della Difesa, anche all’allestimento di voli charter e all’individuazione di “altre modalità” per l’evacuazione. “Sono circa 3.200 i connazionali che si trovano attualmente in Libano, in gran parte doppi cittadini”, ha chiarito il ministro.
L’impegno italiano per la popolazione civile libanese e di Gaza
Il titolare della Farnesina ha poi spiegato che “stiamo intensificando i contatti diplomatici: l’obiettivo primario è la de-escalation, a partire da un cessate il fuoco in Libano e a Gaza” e ha ricordato anche l’impegno in questo senso assunto dai ministri degli Esteri del G7 nella riunione a margine dell’Assemblea generale dell’Onu. Tajani poi si è soffermato sull’impegno italiano per la popolazione civile, tanto di Gaza quanto del Libano, richiamando il pacchetto di ulteriori aiuti da 17 milioni stanziato per quest’ultima nei giorni scorsi, che si aggiunge ai 55 milioni stanziati per Gaza dall’inizio della crisi. “Nei giorni scorsi sono state consegnate a Beirut e a Tiro 2 tonnellate di aiuti alimentari e sanitari inviate dal ministero della Difesa”, ha detto il vicepremier.
Tajani: “L’invito a tutti, Israele compreso, è lavorare per la de-escalation in Medio Oriente”
“L’invito che continuiamo a inviare a tutti, Israele compreso – ha riferito ancora Tajani – è quello di lavorare per una de-escalation ed evitare un conflitto che provochi ancora vittime soprattutto tra la popolazione civile. E nel colloquio che ho avuto col ministro israeliano Katz ho insistito non solo sulla tutela dei nostri militari, ma anche sulla necessità di evitare che si ripeta quello che è successo a Gaza con la popolazione libanese. Dobbiamo evitare che ci siano ancora troppe vittime innocenti”.
Il cessate il fuoco “decisivo per ridare spazio alla diplomazia”
“Lavoriamo in maniera convinta per evitare che tutto il Medio Oriente finisca in una guerra generalizzata, una catastrofe che nessuno sarebbe in grado di controllare, che porterebbe morte e devastazione per anni”, ha sottolineato Tajani. “Il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza e in Libano – ha chiarito – è decisivo per ridare spazio alla diplomazia e riportare l’intero quadrante su un cammino di dialogo e stabilità. È un percorso complesso, ma è un risultato che possiamo ottenere se tutte le parti si impegneranno al massimo e sapranno essere responsabili”. La via diplomatica, ha chiarito, “è l’unica che può portare a risultati duraturi e fermare una spirale di violenza e instabilità che è già durata fin troppo”.
L’importanza di tenere aperto “un canale di dialogo” anche con l’Iran
E i canali della diplomazia, ha avvertito Tajani, vanno mantenuti aperti anche con l’Iran: “Non abbiamo mai nascosto le nostre preoccupazioni per la postura regionale di Teheran, che ha un effetto destabilizzante in un contesto già molto precario, come purtroppo dimostrato ieri sera dall’attacco contro Israele. Riteniamo tuttavia che, ancor più in questo momento, sia importante mantenere un canale di dialogo con l’Iran”. Il ministro, inoltre, ha rivelato che Israele ha chiesto all’Italia di tenere un “canale aperto” con le forze armate libanesi: l’obiettivo di Tel Aviv è Hezbollah, non sono loro e “a loro dovrà passare il controllo del territorio”. “L’elemento centrale di qualsiasi accordo sostenibile tra Israele e Libano è la demarcazione di un confine terrestre, sull’esempio dell’accordo raggiunto ormai due anni fa per la delimitazione delle frontiere marittime”, ha aggiunto il ministro degli Esteri, ribadendo che “sosteniamo con convinzione il lavoro dell’inviato americano Hochstein e continueremo a trasmettere messaggi in questa direzione alle parti”.
La necessità di “tenere viva la prospettiva di uno Stato palestinese”
Quanto a Gaza, Tajani ha ribadito che è “necessario tenere viva la prospettiva della creazione di uno Stato palestinese. Che dovrà nascere da un percorso negoziale e fondarsi sul reciproco riconoscimento con Israele”. “Il futuro Stato palestinese dovrà unire la Striscia di Gaza e la Cisgiordania sotto un unico governo nazionale e democratico, anche con il sostegno di una missione Onu a guida araba. L’Italia è pronta a fornire il suo contributo e a sostenere con convinzione l’Autorità nazionale palestinese”. Infine, anche un passaggio sulla situazione nel Mar Rosso e gli Houthi, monitorata “con preoccupazione”. “L’Italia resta in prima linea nell’operazione Aspides, che sta svolgendo un ruolo fondamentale nel ristabilire la sicurezza e la libertà della navigazione nell’area. Ora più che mai è fondamentale rafforzare la missione, con nuove risorse e mezzi aggiuntivi”.