Spioni, Crosetto: “Ho aperto un vaso di Pandora, molti ironizzavano. Bisogna capire se c’è un filo rosso”

28 Ott 2024 8:15 - di Gabriele Alberti
spioni Crosetto

Tiene banco il caso della banda accusata di aver redatto migliaia di dossier abusivi su imprenditori,  politici e massime cariche dello Stato. L’ira del presidente del Consiglio Meloni è totale (“si profila l’eversione”). Scende in campo Crosetto: “Le dimensioni ormai raggiunte dai fenomeni che stanno emergendo, per me punta dell’iceberg di un malcostume diffusissimo, portino il Parlamento ad una riflessione”. Il ministro della Difesa fu il primo a denunciare una rete di dossieraggi che hanno riguardato la sua figura e le sua professione dopo che il Domani pubblicò tutta una serie di informazione sulla sua attività. “Da quando ho lanciato l’allarme sul caso dossier (cioè sui poteri affidati dallo Stato per la sicurezza e la giustizia ed utilizzati da alcuni, molti, per scopi illeciti, illegali ed illegittimi) si è aperto un vaso di Pandora. Prima l’inchiesta di Cantone, nata dalla mia denuncia; poi il caso di Bari sull’accesso ai conti bancari di persone note. Ed oggi questo enorme scandalo milanese di hackeraggio e dossieraggio”. così si è sfogato su X il ministro della Difesa.

Dossieraggi, Crosetto: “All’inizio molti ironizzavano sui miei allarmi”

Perugia, Bari, Milano. Sui dossieraggi “sarebbe importante sapere se esiste un filo rosso”. Crosetto stigmatizza le reazioni di scetticismo  all’epoca della sua denuncia. Ricorderete, si parlò di un centrodestra ossessionto dalla teoria del complotto sui maggiori quotidiani a reti unificate. Crosetto se le ricorda bene. “All’inizio, ma ancora in questi giorni, in molti ironizzavano. E cercavano di sminuire gli ‘allarmi di Crosetto’ o i ‘complotti evocati da Crosetto’. Ora in tanti stanno capendo ed ammettono. I più tacciono e quelli che continuano a sminuire lo fanno evidentemente in autotutela. Non ho parlato più di questo tema ma oggi una cosa voglio dirla: l’abuso non è finito, come si dimostra con l’inchiesta milanese di oggi, ma continua imperterrito”.

Spioni: lo sfogo di Crosetto su X: “Da quando lanciai l’allarme…”

Cosa fare? “Occorre, ed il Governo si sta muovendo in tal senso – continua Crosetto -, rendere impossibile l’utilizzo delle banche dati per scopi che non siano quelli autorizzati dalla legge”. Ancora: “Occorre punire chiunque abbia abusato del proprio ruolo o del proprio potere finora: sia dipendente pubblico che privato. Ma occorre punire anche chi ha utilizzato queste informazioni e chi le ha commissionate”. Ed auspica un salto di qualità nelle indagini: ” La cosa più importante sarebbe sapere però se esiste un filo rosso che lega, magari nell’inconsapevolezza degli attori minori, tutte queste, e molte altre, raccolte informative: intrusioni illegittime, inseguimenti, pedinamenti, filmati, fotografie, registrazioni; non autorizzate e non giustificate da nulla di legale e a tutela dell’interesse pubblico”.

“E’ solo la punta di un iceberg”

Coclude le sue riflessioni: “Penso che le dimensioni ormai raggiunte dai fenomeni che stanno emergendo, che ripeto per me non sono che la punta dell’iceberg di un malcostume diffusissimo, debbano portare anche il Parlamento ad una riflessione: su come vada affrontato, normato ed indagato questo tema, che può gravemente minare la convivenza democratica, influenzandone uno svolgimento corretto. In molti, troppi, ne hanno goduto, in questi anni”.

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