Retata di pusher, Caivano dice addio al triste record: non è più la piazza di spaccio più grande d’Europa
Prosegue la “bonifica” giudiziaria, sociale e culturale della periferia degradata di Napoli che si sviluppa intorno al Parco Verde di Caivano, luogo simbolo della lotta del governo Meloni alla criminalità diffusa, lo spaccio e la prepotenza dei clan. In mattinata è scattato un altro blitz antimafia a Caivano, portato a termine dagli agenti delle forze dell’ordine, che ha consentito l‘arresto di 50 malviventi e la “bonifica” di 25 piazze di spaccio. Un segnale molto forte dal punto di vista istituzionale, sotto il coordinamento del Procuratore Nicola Gratteri.
Da tempo il governo Meloni si è impegnato per cercare di riqualificare la zona, attraverso nuove iniziative politiche e culturali, che hanno visto sfilare quasi tutti i ministri, ognuno portatore di un progetto di recupero che coinvolge soprattutto i giovani dell’enorme quartiere-ghetto. Nuovi spazi stanno sorgendo per i giovani laddove una volta insistevano solo vecchie rovine. Gli interventi continui, dimostrano che la presenza dello Stato è fondamentale per garantire ai cittadini la sicurezza necessaria ma anche per non indurli a restare preda della malavita. Stando a quanto precisato da Sergio Ferrigno, Procuratore aggiunto, le piazze di spaccio debellate oggi non sarebbero state presenti soltanto nel Parco Verde, ma anche in altre zone vicine.
Le informazioni di Gratteri sull’operazione antimafia
“Durante l’emergenza Covid, mentre c’era chi andava in tv a fare il virologo, il clan aveva organizzato a Caivano un banco alimentare per sostenere famiglie che non avevano nulla e vivevano in nero, raccogliendo consenso”, racconta Gratteri, mentre Ferrigno ha illustrato altre novità sul fronte della lotta al narcotraffico: “I pusher non erano presenti solo al Parco Verde, ma le centrali di vendita della droga erano distribuite in diverse zone del territorio di Caivano e dei comuni limitrofi”. Nel mirino dei clan anche concessioni ed appalti a livello amministrativo.
Il Parco Verde cambia registro dopo il Blitz Antimafia
Secondo il Tenente colonnello dei Carabinieri, Paolo Leoncini, “il Parco Verde non è più la piazza di spaccio più grande d’Europa”. Finalmente le ortiche sono state debellate, ma servirà indubbiamente un impegno continuativo. Dare una nuova speranza alle persone che abitano questi quartieri dovrebbe essere un impegno trasversale è il compito dello Stato, che da qualche mese ha fatto sentire la propria presenza, finalmente. “Gli incassi dello spaccio ogni mese si aggiravano attorno al mezzo milione di euro”, raccontano ancora gli inquirenti. Un business che finalmente inizia ad essere colpito in profondità.