
Al grido di Intifada, collettivi in piazza a Roma anche domani con un corteo non autorizzato. Massima allerta
La miccia è sempre accesa, la minaccia perennemente in atto: l’odio antisemita, tutt’altro che strisciante, dilaga in questi ore più che mai, dalla capitale in su e in giù. Al grido di Intifada, collettivi in piazza a Roma anche domani con un corteo non autorizzato. E i dispositivi di sicurezza non allentano le maglie, soprattutto a Roma, dove per domani il collettivo universitario Zaum – che si definisce un movimento di protesta «anti sistema», «pro Palestina», «contro il patriarcato», per la difesa delle «soggettività femminilizzate e lgbtquia+» e di tante altre non meglio identificate «ingiustizie» – dall’occupazione universitaria alle proteste in piazza, prosegue la sua marcia anti tutto.
Collettivi annunciano un corteo non autorizzato per domani a Roma
Così, ha annunciato per domani un corteo alle 17 a Roma, dalla stazione della metro Laurentina. Secondo quanto si apprende, si tratta di una manifestazione che non è stata preavvisata. E ti pareva… Ma per loro al grido di «Sabotiamo il genocidio» e «disertiamo la guerra e chi ne guadagna» – scrive il gruppo nella locandina diffusa sui social – l’invito all’Intifada è un must. Un evergreen più che mai da cavalcare in questa drammatica congiuntura di eventi. E intanto l’allarme si dirama, e sulla manifestazione c’è massima allerta tra le forze dell’ordine. Ancora…
Collettivi in corteo non preavvisato a Roma: è massima attenzione tra le forze dell’ordine
Dunque, Movimenti e collettivi di nuovo in piazza domani in occasione della Cybertech Europe a Roma dove si parlerà di cybersicurezza. Lanciato un corteo nel pomeriggio. E anche stavolta -tanto per non cambiare – come segnala anche l’Ansa – la manifestazione non è stata preavvisata. Pertanto, l’area attorno alla Nuvola dove si svolgerà l’evento, a cui parteciperà anche l’ad di Leonardo ed ex ministro Roberto Cingolani, sarà super presidiata dalle forze dell’ordine. Tutto dopo un’allerta arrivata soprattutto dai social, al grido di «Sabotiamo il genocidio. Disertiamo la guerra e chi ne guadagna. Corteo»: lo slogan con cui viene lanciata sui social la manifestazione con appuntamento alle 17 alla metro Laurentina.
La mobilitazione per l’ottobre dell’Intifada
Ci risiamo insomma. I collettivi studenteschi sono pronti a far scattare la mobilitazione per l’ottobre dell’Intifada, mentre l’annuncio – senza previa autorizzazione – di una serie di cortei e iniziative piomba a ridosso della guerriglia di Piazzale Ostiense a Roma, che ha confermato i timori della vigilia. Inducendo a far rimanere alta l’allerta per i prossimi eventi. Il timore è che la strategia dei violenti, pronti a mettere in atto nuovi scontri, possa non essere ancora all’epilogo. Proprio per questo il lavoro dell’intelligence prosegue nonostante i fermi e le decine di fogli di via emessi nell’ambito della manifestazione Pro-Pal di Roma, dove giovani incappucciati, vestiti di nero, e armati delle peggiori intenzioni, hanno causato disordini e tensioni.
Le occupazioni degli atenei d’Italia
Non solo. Perché come segnala sempre l’Ansa in un servizio di oggi sul suo sito, a «lanciare sui social “il ritorno dell’intifada studentesca” subito dopo il 7 ottobre sono anche i Giovani Palestinesi d’Italia, con un reel dove vengono ripercorse le occupazioni e le manifestazioni degli studenti a sostegno di Gaza della primavera scorsa». Ricordando: «Le occupazioni erano iniziate già il 5 maggio all’Università di Bologna. Poi è stata la volta della Sapienza di Roma. Della Federico II di Napoli. E di molti altri atenei. E dopo lo stop di alcuni mesi, adesso si annuncia una nuova stagione calda negli atenei a cui, probabilmente, seguiranno agitazioni anche nei licei che già a Roma hanno compiuto azioni con tanto di foto di Netanyahu date alle fiamme».
E per domani 8 ottobre a Roma si annuncia un’altra manifestazione a rischio scontri
Ed è su questo clima e cotanto pregresso che domani, 8 ottobre a Roma, si annuncia un’altra manifestazione a rischio scontri. Con i movimenti e i collettivi che avvertono che manifesteranno in occasione della Cybertech Europe dove si parlerà di cybersicurezza. Nel mirino delle proteste potrebbe finire Leonardo spa, società pubblica italiana attiva nei settori della difesa. E – segnala sempre l’Ansa – «tra gli organizzatori dell’evento, già nel mirino dei movimenti pro Gaza, che chiedono all’Italia di fermare la vendita e l’invio di armi a Tel Aviv».
E non è finita…
Ma non è ancora finita. Perché il 12 ottobre scenderà invece in piazza la comunità palestinese di Roma e del Lazio, l’associazione più vicina all’ambasciata palestinese in Italia. E la stessa che – dopo il divieto arrivato dal questore a Roma – si era sfilata dalla partecipazione al sit in di piazzale Ostiense. Sempre nella capitale, a Piazza del popolo è prevista il 19 ottobre la manifestazione dei sindacati su salario, salute e occupazione: un grande appuntamento che potrebbe essere l’occasione ancora una volta per gli ultrà dei disordini di declinare la protesta alla violenza delle loro rivendicazioni e alla virulenza delle modalità di portarle in piazza…