Nel voto sull’Ucraina a Strasburgo Il Partito democratico si è spaccato e alcuni deputati, come Pina Picierno, hanno votato diversamente dal partito, a favore dell’abolizione delle restrizioni sulle armi per Kiev. Mentre Tarquinio e Strada si sono astenuti. L’europarlamentare in un’intervista al Corriere ha spiegato i motivi del suo voto in aula, non mancando di criticare il suo partito.
Il voto sull’Ucraina, Pina Picierno: “Da me atto di lealtà “
Nell’intervista al quotidiano di via Solferino, Picierno dice che, “la mozione, incluso il discusso articolo 8 sull’uso delle armi in territorio russo, è passata a larghissima maggioranza con il voto favorevole anche di tutto il Pd tranne due astensioni. Il Parlamento si è distinto per il suo coraggio e traggo un dato confortante da questo. La postura che abbiamo tenuto sulla politica estera e di difesa nella scorsa legislatura è ampiamente confermata da questi primi atti nella nuova”.
Picierno sottolinea che, “È vero, nella discussione preliminare ci sono stati orientamenti diversi, ma quello che conta è il testo della mozione e l’invito rivolto ai governi nazionali a sostenere la difesa Ucraina in modo adeguato, finanziariamente e come capacità di armamenti, eliminando le restrizioni al loro utilizzo”.
“Non ho condiviso la posizione del Pd”
Picierno continua parlando dello strappo e non lesina critiche al suo partito: “Quando si discute liberamente non si sbaglia mai, ma non voglio girarci intorno: è una posizione che non ho condiviso. Ho avuto modo di esprimerlo dall’inizio dell’aggressione e non ho cambiato opinione: non è solo il sostegno a un Paese amico aggredito, è la politica estera e di difesa dell’Ue a essere messa in discussione. Il regime russo vuole riportare il mondo alle sfere di influenza, ai blocchi, alle guerre fredde. Non basta essere contrari a chiacchiere. Bisogna fermarlo”.
“Non credo a un’influenza di Conte nel Pd”
A chi le fa osservare che l’orientamento del Pd è un passo in direzione di Cont e dei Cinquestelle, Picierno risponde: “Non sono tra questi. Non ho mai pensato e mai penserò che ci sia nel Pd chi antepone la costruzione di alleanze elettorali al mondo, ai suoi conflitti, alle gravi tensioni che attraversano la contemporaneità”.
“Sul voto finale mi sembra che emergano delle differenze sostanziali. Aggiungo che nessun esponente o eletto del mio partito ha mai chiesto la resa dell’Ucraina e nessuno è mai andato in giro con magliette di Putin. Ma non mi sfugge che potrebbe esserci il rischio di una confusione, o addirittura commistione, tra le ragioni del pacifismo e quelle del nazionalismo di ritorno. Ed è compito nostro che questo rischio venga scongiurato. Ma non è certo un pericolo che riguarda il Pd”, la chiosa di Pina Picierno nell’intervista.