Uccise i genitori e gettò i corpi nell’Adige: la Cassazione conferma l’ergastolo per Benno Neumair

12 Set 2024 19:46 - di Filomena Auer
Benno Neumair

Torna nelle colonne della cronaca il caso di Benno Neumair, il giovane che a Bolzano ha strangolato i genitori – prima il padre e poi la madre rincasata poco dopo – e poi ha gettato i corpi delle sue vittime nel fiume Adige. Una vicenda terribile, che ha profondamente scosso l’opinione pubblica all’epoca degli eventi, che risalgono al gennaio di tre anni fa, ma che ancora colpiscono nel profondo a ripercorrerne le tappe che si aggiornano oggi alla sentenza della Cassazione con cui diventa definitivo l’ergastolo per il 33enne reo confesso alla fine di una serie di bugie e depistaggi che non lo hanno comunque messo a riparo dall’arresto e dai processi.

Benno Neumair, la Cassazione conferma l’ergastolo per l’omicidio dei genitori

Dunque, si conclude come era cominciata la vicenda giudiziaria di Benno Neumair, il 33enne imputato per l’omicidio e l’occultamento dei cadaveri dei genitori Peter Neumair e Laura Perselli, strangolati con una corda il 4 gennaio 2021, e poi gettati nel fiume Adige nella speranza che non venissero mai ritrovati. In effetti le ricerche nel fiume Adige, che hanno visto scendere in campo volontari, vigili del fuoco, forze dell’ordine e cani molecolari, hanno richiesto unja grande impegno e un ingente dispiegamento di uomini e mezzi. E alla fine, l’acqua ha restituito i poveri corpi dei coniugi.

Ribadito che il disturbo di personalità non ha inciso sulla capacità di intendere e di volere all’atto dei delitti

Un duplice omicidio efferato, doppiamente sconvolgente per il legame che univa le vittime al loro carnefice. Un orrore, quello che ha disvelato la vicenda di Bolzano, che le bugie, i falsi alibi, le operazioni di depistaggio portati avanti per settimane da Benno Neumair, hanno amplificato, sottolineandone il potenziale sconcertante e l’inspiegabilità di due delitti, ancora oggi senza una spiegazione. La Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa, come chiesto oggi in udienza dal pg, confermando la condanna all’ergastolo disposta il 30 ottobre 2023 dalla Corte d’assise d’appello di Bolzano.

Nessuno sconto per Benno Neumair

E ancora oggi, nel confermare il verdetto dei precedenti gradi giudizio, – fin qui per la Corte il disturbo di personalità non ha inciso sulla capacità di intendere e di volere all’atto dei delitti – torna a non accogliere quanto eccepito dalla difesa dell’imputato, che in un precedente dibattimento aveva insistito sulla non imputabilità del suo assistito, affetto da «gravi disturbi di personalità» che avrebbero reso «irrefrenabile» l’impulso a uccidere. Una sentenza, quella che oggi la Suprema Corte conferma, rendendo definitivo l’ergastolo per Benno Neumair, che spezza la catena di tanti precedenti verdetti condizionati da un abusato ricorso a motivazioni e “giustificazioni” psichiatriche o psicotiche.

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