Sinner e la maledizione della finale italiana agli Us open: stasera altro appuntamento con la storia
Tra Jannik Sinner e la finale degli Us Open, ultimo appuntamento dei quattro tornei slam, c’è il suo amico e compagno di doppio inglese, Jack Draper. Un outsider che, però, finora non ha perso nemmeno un set. E per il numero uno del mondo, che cerca il suo secondo slam stagionale (e storico) c’è da battere la maledizione della finale del torneo americano, che gli italiani non hanno mai raggiunto.
I precedenti di Barazzutti e Berrettini
L’Italia ha vinto solo quattro slam nella sua storia: tre a Parigi, (due volte con Pietrangeli e una con Panatta) e uno quest’anno in Australia con Jannik. A Wimbledon piazzammo il 2021 Matteo Berrettini in finale, mentre negli Stati Uniti ci siamo fermati due volte alle semifinali.
La prima nel 1977, a Forest Hills, dove si giocava allora, sulla terra. Corrado Barazzutti non aveva perso nemmeno un set ma fu battuto dal grande Jimmy Connors, anche grazie a un “piccolo furto”: nel settimo game, Jimbo entrò letteralmente nella parte di campo di Corrado cancellando un segno ed evitando un break. Di lì in poi Barazzutti non toccò più palla.
Nel 2019, invece, Berrettini dovette arrendersi a uno straripante Rafa Nadal poi vincitore del torneo.
Sinner a un passo dai diecimila punti Atp
Vincendo stasera il campione altoatesino raggiungerebbe 10.480 punti nella classifica Atp, sfondando un tetto che nel passato è riuscito solo ai tre leggendari, Federer, Nadal e Djokovic, a Sampras, Agassi, Murray e Medvedev. In caso di vittoria del torneo i punti sarebbero 11.180 e la distanza con gli altri cosi siderale che anche se perdesse tutte le partite rimanenti nell’anno conserverebbe la prima posizione del ranking.
Due slam in un anno sarebbe un sogno
La vittoria del secondo slam in un anno, dopo il trionfo in Australia, segnerebbe questo magico 2024 di Sinner, nonostante le delusioni di Wimbledon e Parigi e la mancata partecipazione alle Olimpiadi. Un 2024 caratterizzato anche dalla vittoria del terzo master 1000 a Cincinnati e, soprattutto, dal fatto di essere diventato il primo italiano numero uno del tennis mondiale.