Sinistra patologica: deputato di Mélenchon accusa il collega del Rn di indossare un inno a Hitler, ma è solo la marca delle giacca
Arriva dalla Francia l’esempio di come l’ossessione della sinistra per le presunte simpatie fasciste o naziste di questo e quell’esponente della destra istituzionale possa arrivare a livelli “patologici”. L’espressione è stata molto usata per commentare un incredibile tweet del deputato Antonie Léaument, esponente de La France Insoumise e responsabile della comunicazione digitale di Jean-Luc Mélenchon. Ma potrebbe essere fin troppo benevola. Léaument ha postato una foto di un collega del Rassemblement National, Julien Odoul, accusandolo di indossare “una giacca HH, un classico per gli attivisti di estrema destra per riferirsi a Heil Hitler“. Peccato che HH sia semplicemente il logo della nota marca di abbigliamento norvegese Helly Hansen.
L’incredibile tweet del deputato di Mélenchon, AntonieLéaument
A rilanciare in Italia la vicenda è stata la giornalista d’inchiesta Francesca Totolo, che sui propri social ha condiviso lo screenshot del tweet, postato ieri. A distanza di un giorno il tweet, che ha fatto allo stato attuale quasi 6 milioni di visualizzazioni, è ancora lì, nonostante sia stato oggetto di irrisione, oltre che di sconforto, per moltissimi degli oltre 9mila utenti che hanno commentato. Tanti, tra l’altro, hanno postato foto delle campagne pubblicitarie di HH, con modelli afroamericani che incarnano la cultura rap e hip hop che negli anni Novanta è stata ispirazione del marchio e motore della sua fortuna.
Ossessione o miserabile cinismo?
Fra i commenti c’è chi parla per Antonie Léaument di un “account parodia”, chi di “psicopatia”, chi lamenta che il fedelissimo di Mélenchon in quanto deputato sia pagato con migliaia di euro pubblici, chi lo accusa di essere un “bugiardo” patentato. E qui si pone la domanda: Léaument è davvero affetto da una forma ossessiva di visione distorta della realtà o a essere patologico è il cinismo con cui utilizza la leva criminalizzante delle simpatie naziste come arma di distrazione di massa? A generare il sospetto sono due circostanze: la prima il fatto che sia un esperto di comunicazione digitale; la seconda il fatto che quel tweet così assurdo sia arrivato mentre l’opinione pubblica francese è sotto choc per un fatto di cronaca che imbarazza la sinistra: l’orribile omicidio di Philippine Le Noir de Carlan, una studentessa universitaria violentata, uccisa e sepolta nel parco del Bois de Boulogne a Parigi da un 23enne marocchino, già condannato per stupro nel 2019, rilasciato in anticipo e rimasto a piede libero nonostante un decreto di espulsione. La vicenda del tweet che scambia un marchio di abbigliamento per un inno a Hitler, insomma, potrebbe essere perfino più miserabile di come sembra.