Sangiuliano denuncerà Boccia. Il legale del ministro: “Non ha nulla da temere. Non è ricattabile”
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano denuncerà Maria Rosaria Boccia. La decisione è stata presa al termine di un lungo incontro fra il ministro e il suo difensore, l’avvocato Silverio Sica. “Il ministro non ha nulla da temere dalle dichiarazioni di questa donna. Non c’è ragione per cui possa essere ricattato, non ci sono prove che sia stato ricattato, lo escludiamo senza dubbio”, ha spiegato il legale, parlando di “vicenda di natura totalmente privata” e spiegando che la denuncia arriverà nelle prossime 48 ore. “Se si è trattato di un piano studiato? Non sappiamo, dobbiamo verificarlo. Non escludiamo nessuna ipotesi rispetto a questo”, ha aggiunto poi l’avvocato, rispondendo alle domande dei giornalisti.
Il legale di Sangiuliano: “Denunceremo Boccia, il ministro non è ricattabile”
Secondo quanto trapelato, ma non confermato direttamente dal legale, la denuncia potrebbe essere per tentata estorsione e violazione della privacy. “Possono rivoltargli il cellulare, tanto non c’è nulla di compromettente”, ha spiegato Sica, rivelando che “proprio oggi abbiamo esaminato dettagliatamente tutte le chat del ministro e non c’è niente oltre al fatto strettamente privato”. “Dai fatti che mi sono stati esposti c’è una strana sintonia tra il fatto che non le viene concessa questa nomina a cui lei aspirava e l’uscita di foto e quant’altro”, ha proseguito l’avvocato Sica.
Potrebbe esserci anche una ipotesi di diffamazione. La possibilità di un esposto in Procura da parte del ministro era emersa già ieri sera, subito dopo le anticipazioni dell’intervista di Boccia a La Stampa. In quel contesto, infatti, l’imprenditrice di Pompei, oltre a presentare la sua ricostruzione della vicenda che l’ha coinvolta, si è anche spinta a sostenere che il ministro sarebbe ricattato. Si tratta di un’accusa molto grave nonché dell’unico elemento politicamente sensibile di un affaire che per il resto è puro gossip. Sangiuliano, infatti, ha già chiarito, conti correnti alla mano, che è stato lui personalmente a sostenere le spese per Boccia.
La Corte dei conti valuta il caso. Il ministro: “Ne sono lieto, potrò chiarire tutto”
La Corte dei conti del Lazio ha fatto sapere che sta valutando il caso. Un atto dovuto, anche se si tratta di un argomento ampiamente chiarito da Sangiuliano, sebbene la 41enne di Pompei abbia ribadito di aver “sempre saputo che le trasferte venivano pagate dal ministero”. Perché, da un lato ci sono documenti e dall’altro quello che Boccia dice di “aver sempre saputo”. “Sono lieto di apprendere che la Corte dei Conti stia valutando la possibilità di aprire un fascicolo sulla vicenda che mi riguarda. In tal modo – ha commentato il ministro – avrò la possibilità di chiarire tutto e dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici né un euro del Ministero è stato utilizzato per viaggi e trasferimenti della signora Maria Rosaria Boccia”.
Boccia e la confusa tesi del ministro sotto ricatto
Altro discorso il ricatto, tema che Boccia ha preso a cavalcare dopo l’intervista al Tg1 nella quale il ministro ha affermato con chiarezza che “non sono ricattabile”. L’imprenditrice prima ha scritto sul suo ormai notissimo profilo Instagram che “mi chiamano ricattatrice, ma non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere a esercitarlo”; poi ha rilanciato nelle sue storie l’affermazione di Sangiuliano, come a volerla contestare, e successivamente ha detto a La Stampa che “secondo me, sì”, lui è sotto ricatto. Da parte di chi? Qui le cose si complicano, perché nella versione video dell’intervista Boccia ha detto, non senza fare un certo torto alla logica, di riferirsi “ad alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto”. Nella versione cartacea alla domanda “chi sono (i presunti ricattatori, ndr)?” la risposta diventa “lo dovrebbe sempre dire lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali”, per poi aggiungere, incalzata dalle domande, che “dovreste chiedere a lui” se è sotto ricatto della politica.
Insomma, non si capisce da chi e perché Sangiuliano dovrebbe essere ricattato. L’unica cosa che resta delle parole di Boccia è che comunque – vuoi da direttori di giornali, vuoi da fantomatici soggetti che occupano le stanze del potere, vuoi dalla politica come entità; vuoi per debolezza, vuoi perché ha fatto favori (e non è chiaro in base a quale meccanismo un beneficiato dovrebbe ricattare il suo benefattore…) – Sangiuliano sarebbe ricattato. E, per quanto traballanti appaiano le modalità dell’accusa, si tratta comunque di un’accusa gravissima. Della quale ora Boccia dovrà rispondere in sede legale.