Rai, renziani all’assalto dei 5Stelle traditori: “Ha vinto la linea Travaglio per le poltrone”
Viale Mazzini si conferma una buccia di banana per il centrosinistra, che si presenta in Parlamento per il rinnovo del Cda Rai in ordine sparo e con il coltello tra i denti. Non solo il Pd si auto-isola, con la scelta aventiniana della Schlein in attesa di nuovi assetti, ma i cespugli del mai nato campo largo, renziani in testa, vanno all’assalto dei 5Stelle, gli unici a giocare la partita conquistando due consiglieri. Prima Maria Elena Boschi poi il collega Enrico Borghi partono arma in resta contro il partito di Conte.
Rai, renziani all’attacco dei 5Stelli: traditori
“Nella Prima Repubblica si diceva che ciò che accade in Rai anticipa ciò che accadrà nel ‘Palazzo’. Viale Mazzini come palestra di Palazzo Chigi, insomma. Vedremo se questa cascante Seconda Repubblica che fatica a darsi una identità confermerà l’assioma”. Così sui social il capogruppo di Italia Viva al Senato. “Per ora, se rimaniamo sul tema degli equilibri politici, segnaliamo che il voto odierno del consiglio di amministrazione della Rai è il successo della linea di Marco Travaglio, che nel suo recente afflato meloniano riesce nel triplete da lui agognato”. Parole forti che sembrano candidare a vicepremier il direttore del Fatto quotidiano, colpevole di intelligenza con il nemico. “Forse corroborato – aggiunge Borghi velenoso – dall’obiettivo del salvataggio da parte della Rai della società editrice del Fatto Quotidiano. Grazie all’acquisto di ‘Loft Tv’ la piattaforma multimediale e tv del giornale ‘che non riceve alcun finanziamento pubblico’, o ai 305 mila euro pagati per mandare in onda ‘La Confessione’ di Peter Gomez, chissà…”.
Boschi e Borghi furiosi: ha vinto la linea Travaglio
La Boschi non è meno furiosa anche se il linguaggio è pacato. Tre i punti sospetti. “Il soccorso da parte dei 5 Stelle, in stile Settimo Cavalleggeri, a una Meloni che cominciava ad avere qualche ansietà al punto da far slittare a settembre un rinnovo che si sarebbe dovuto fare in primavera. Secondo – continua la Boschi – un colpo non banale a Forza Italia, che a questo punto vede seriamente pencolare l’ipotesi di Simona Agnes alla presidenza. Terzo: una botta a Elly Schlein, della quale il duo Travaglio-Conte non vuole riconoscere la leadership dell’opposizione”. Azione, invece, non c’erano dubbi viste le manovre degli ultimi mesi di Renzi per accreditarsi al Nazareno, condivide in pieno linea di Elly. “Non parteciperemo al voto come non parteciperà il Pd”, annunciava la Boschi entrando in aula. “Se anche il Movimento 5 stelle avesse tenuto la stessa linea, oggi la maggioranza sarebbe in difficoltà, invece loro hanno preferito fare accordi con il centrodestra per i posti il cda”. Anche i calendiani si tuffano nella crociata contro i pentastellati. “Sulla Rai è andata in scena l’ennesima giravolta dei 5stelle, sulle barricate a parole e pronti a stringere accordi con Meloni nei fatti. Dispiace che non si riesca ad essere affidabili almeno nell’opposizione”. Così Davide Faraone che rivendica la scelta dell’Aventino. Con questi, aveva ragione Nanni Moretti, la sinistra non vincerà mai.