Non offese i meridionali, Vittorio Feltri assolto dall’accusa di istigazione all’odio razziale
Non offese i meridionali ma fece un discorso di carattere generale e politico che rientra nel diritto di critica. Per questi motivi Vittorio Feltri, una delle penne più importanti del giornalismo italiano, è stato oggi assolto in un processo a Roma dall’accusa di istigazione all’odio razziale.
“Non offese i meridionali”: le accuse a Feltri
Era stato denunciato per istigazione all’odio razziale dall’ex senatore del M5S Saverio De Bonis, per aver dichiarato ufficiale, alcuni talk show televisivi dove era ospite e in alcuni articoli di stampa: “i meridionali inferiori” e che: “tra nord e sud c’è un abisso. Milano grande e Roma grande immondezzaio di Italia”.
Al Sud sono contro le autonomie perché vogliono vivere sulle spalle degli altri”. Imputato nell’udienza, che si è svolta questa mattina nella città giudiziaria di piazzale Clodio, il giornalista Vittorio Feltri .
Il Giudice per l’udienza preliminare, Claudio Carini, ha assolto Vittorio Feltri perché il fatto non costituisce reato. Il pubblico ministero, Francesco Cascini, aveva sollecitato l’assoluzione.
Le provocazioni di Feltri
Vittorio Feltri è sempre stato artefice di provocazioni, anche e soprattutto sulla questione meridionale. Pungente ed estremamente salace nelle sue esternazioni, proprio di recente il fondatore de L’Indipendente e già direttore de Il Giornale, era incorso in un altro incidente dialettico. Citando l’ingresso di Ilaria Salis al Parlamento europeo, aveva detto che era, “vestita come una cameriera di Catanzaro”.
Dal capoluogo calabrese, con il sindaco Nicola Fiorita, erano partiti strali all’indirizzo del giornalista, nuovamente accusato di “razzismo” nei confronti dei meridionali e dei calabresi in particolare.
Le minacce di querela erano state ridimensionate allorquando lo stesso Feltri si era scusato con Catanzaro, prendendo ad esempio la frase di Arbasino sulle “casalinghe di Voghera” e ribadendo che non era sua volontà offendere in alcun modo ne le cameriere, ne la città di Catanzaro. Oggi l’assoluzione per frasi dette diversi anni fa.