Nasce l’associazione “Identità Fotografiche” per valorizzare gli archivi e le opere dei fotografi italiani
Il mondo moderno senza la fotografia non avrebbe immagini e senza immagini non avrebbe una propria identità. È questo lo spirito che muove l’Associazione “Identità Fotografiche”, che è stata presentata in un incontro alla Camera, organizzato con il deputato e capogruppo di FdI in Commissione Cultura, Alessandro Amorese, molto attento agli archivi, anche quelli fotografici per la conservazione di materiale che fa parte della memoria storica d’Italia.
Nasce l’Associazione Identità Fotografiche per valorizzare le opere dei fotografi italiani
L’Associazione fondata dai fotoreporter Maurizio Riccardi, Marco Geppetti e Marco Ravagli, tutti figli d’arte con immensi archivi, ha l’obiettivo di «rendere accessibili le opere dei fotografi italiani, sensibilizzando istituzioni pubbliche e private sull’importanza della fotografia e promuovere la cultura fotografica salvaguardando gli archivi e creando un ponte tra fotografi storici e nuovi talenti».
L’importanza degli archivi, anche fotografici
Per il governo ha inviato un messaggio il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, che ha ricordato l’impegno anche economico del ministero per salvaguardare gli archivi stanziando più di 4 milioni di euro. Attenzione ribadita dal presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, che ha sottolineato l’importanza della fotografia per la storia e la necessità di tutelarla anche dinanzi ai progressi dell’AI, l’Intelligenza artificiale che va regolamentata.
Amorese: “In Italia abbiamo grandi fotografi, giusto promuoverli”
Amorese ha ricordato l’ordine del giorno, approvato in Commissione, per distinguere e specificare se articoli e foto sono opera di autori o dell’intelligenza artificiale. Il deputato di FdI ha poi sollevato il tema dei crediti fotografici: «Non capisco perché non devono essere indicati gli autori delle foto, al massimo indicano l’agenzia di riferimento, ma sarebbe opportuno riportare il nome di chi l’ha scattata». «In Italia – ha aggiunto Amorese – si organizzano quasi sempre mostre dedicate a grandi fotografi stranieri, ma sarebbe il caso di valorizzare i grandi nomi della fotografia italiana, che peraltro sono molto apprezzati anche all’estero».
Un sostegno bipartisan all’iniziativa
Sull’importanza di tutelare gli archivi e valorizzare i fotografi si è detta d’accordo anche la capogruppo del Pd in Commissione Cultura Irene Manzi, mentre Fabio Torriero, docente universitario di media e politica, si è soffermato sull’importanza dei social che ormai hanno rivoluzionato le nostre vite e che necessitano di nuove regole e grandi riflessioni. Il direttore dell’agenzia di stampa Adnkronos, Davide Desario, ha evidenziato che ormai «oggi le vere notizie le trovano i fotografi e una notizia senza una foto valida sembra una notizia minore. Per anni sono stati sottovalutati ma ora i giornalisti restano in redazione e sul campo mandano sempre un fotografo».
La richiesta di un albo del fotogiornalismo e il nodo del diritto d’autore
Un albo del fotogiornalismo è stato chiesto anche da Maurizio Piccirilli, storico fotoreporter romano del quotidiano Il Tempo, che ha lanciato l’allarme sugli archivi dei giornali che stanno scomparendo, mentre Marco Geppetti ha ricordato la necessità di cambiare la normativa sul diritto d’autore che attualmente distingue tra foto artistiche e foto di cronaca, riconoscendo alle prime i 70 anni dalla morte dell’autore mentre le seconde dopo solo 20 anni diventano di pubblico dominio.