Pd livido su Meloni premiata da Musk, Serracchiani in ambasce a Porta a Porta: Vespa la rintuzza, Donzelli l’affonda

26 Set 2024 16:16 - di Chiara Volpi
Serracchiani Donzelli

Meloni dal successo all’Onu al premio da Musk: Pd livido, Serracchiani in ambasce a Porta a Porta: Vespa puntualizza ironico. Donzelli l’ammutolisce senza possibilità di replica. Niente, non c’è proprio niente da fare: nulla sposta la capacità dei sinistri di rinnegare anche l’evidenza e trasformare in fango ciò che per tutti gli altri dovrebbe brillare come oro. L’ultima dimostrazione della pervicace ostinazione dem a inveire contro a prescindere, e a negare al tempo stesso la matrice dell’appartenenza politica – partitica – degli attacchi, arriva dalla puntata di ieri sera di Porta a Porta che una Debora Serracchiani in odore di “rosicamento” le prova tutte. Ma sulla sua strada verso la recriminazione insostenibile trova un Donzelli serafico e tagliente e un Bruno Vespa tutt’altro che disposto a far finta di niente. Ma procediamo con ordine.

Meloni premiata da Musk, Pd livido: l’insostenibile inconsistenza delle recriminazioni della Serracchiani a “Porta a Porta”

Si parla di Medioriente e guerra di Israele che ha esteso i suoi confini da Gaza a Beirut. Si parla di impegno internazionale per la pace, in Israele come in Ucraina; si parla, inevitabilmente, dell’ultima missione Onu della premier Meloni che, tra bilaterali, summit e interventi all’Onu, segna il passo e incide geo-politicamente con la statura della statista in gradi di fare la differenza. È davvero troppo per l’esponente di Pd ospite in studio, che pur di non riconoscere l’ovvio e difendere l’indifendibile, insiste a speculare sul particolare: inesistente peraltro a quanto gli fa notare lo stesso giornalista di Raiuno. E a quanto gli fa notare Donzelli.

Serracchiani, non solo Donzelli: la replica stringente di Vespa

Così, mentre scorrono le immagini dei molteplici incontri, tra interlocuzioni, accelerazioni e strategie possibili, che il presidente del Consiglio ha sostenuto a New York, in faccia con tutti i protagonisti della scena mondiale: da Erdogan a Zelensky, passando per i rappresentanti dei Paesi del Golfo e l’Iraq, sui temi più importanti al vertice dell’agenda internazionale, la Serracchiani indugia. Annaspa. Si attacca all’unico grimaldello che conosce. Poi, la domanda del conduttore Vespa la costringe a stanarsi e ad entrare nel dettaglio: «Che cosa non le è piaciuto della Meloni all’Onu, che in un momento delicatissimo della campagna elettorale americana, è in qualche modo riuscita a non sporcarsi le mani, nel senso che è stata premiata da Musk, senza per questo inficiare i buoni rapporti con l’attuale amministrazione?».

«Cosa avrebbe dovuto dire la premier? “Mi scusi Musk, ma di darmi questo premio non se ne parla»

Ed è qui che crolla che il castello di carte delle “accuse” del Pd alla premier. Tutto sintetizzato nella risposta spot dell’ospite dem di Porta a Porta, che prova a rabberciare: «Bè, innanzitutto, per me, cioè per noi, farsi premiare da Musk, non è stata una scelta felice». Vespa non può lasciar correre, e infatti puntualizza: Cioè scusi, lei al posto della Meloni avrebbe detto “mi scusi Musk, ma di darmi questo premio non se ne parla… Cosa avrebbe dovuto dire: non se ne parla…». La Serracchiani vacilla, e costretta alla retromarcia, precisa: «No per carità, io da italiana sono contentissima che il presidente del Consiglio italiano prenda un premio così importante»… «Veda un po’ – rimarca Vespa – visto il livello del riconoscimenti e gli altri nomi che l’hanno ricevuto prima…».

Serracchiani colpita e affondata: la bordata di Donzelli

Allora la Serracchiani prova ad aggiustare il tiro, ma la pezza finisce per essere peggio del buco che vuole andare a coprire, mettendo in parallelo gli eventi organizzati da Ben e il premio ricevuto da Musk. Costringendo Vespa a rintuzzare: «Quindi secondo lei avrebbe dovuto rinunciare al premio?». No, si attacca all’ultimo gancio la dem: «Ma poteva benissimo farselo da un altro…». Ed è a questo punto che interviene Donzelli per cercare di fare chiarezza una volta per tutte. «Io capisco che dall’opposizione si tenti di attaccarsi a qualsiasi cosa, ma io francamente sono orgoglioso che Giorgia Meloni sia stata premiata. E sono orgoglioso che sul tema di cui ha scelto di parlare – AI, nuove tecnologie e sfide connesse – dando un ruolo centrale all’Italia, sia stata premiata da Musk, un uomo che su quei temi sta dando un’indicazione chiara e vigorosa».

E Serracchiani finisce al tappeto per Ko tecnico

Del resto, fa notare senza troppi complimenti Donzelli alla Serracchiani, «anche in campagna elettorale vi eravate illusi, millantando che se dovesse vincere la Meloni l’Italia sarà isolata a livello internazionale. Come farà a parlare con Biden? Bene, vi annuncio che la premier ha parlato con il presidente americano più e meglio di molti altri di sinistra che hanno governato l’Italia. Perché? Perché quando la Meloni si pone a livello internazionale, non si presenta con un approccio ideologico, viziato da tifoserie di sorta, ma semplicemente in difesa dell’Italia e degli interessi nazionali. Non è pro-uno o pro l’altro, ma in favore del Paese». Potrebbe calare il sipario: gioco. Match. Incontro. Invece c’è ancora tempo perché la Serracchiani – non paga delle repliche stringenti di Donzelli – incassi anche una lezione sulla cittadinanza. Ma questa sarebbe la cronaca di una puntata nella puntata, e tutta un’altra storia…

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